Egidi 1940

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    Sovente vegio saggio,
per lo qual meve pare,
che pare     nulla cosa ad onor sia.
Però l'ho ben per saggio
chi sovr'ogn'altra cosa
lo cosa     sì in sè, ch'ello lì sia.
E di tutto mio senno
sì dimostro ed asenno
a chi volel audire
per ragion del meo dire:
perchè sormonta onor tutt'altro bene;
e qual è quella via
ch'a onore omo envia;
e con si vol tenere
e saver mantenere
l'onore, poi che aquistato è tal bene.
    Onore è quello frutto
che de valore avene;
avene       e adorna lo core e la vita.
E già non ave frutto
cosa, ove non ha parte:
disparte,       a tutto reo sta e fa vita.
Ov'è ben suo soggiorno,
e di notte e di giorno
tanta gioia v'apare,
non poria venir pare
d'alcuno loco; e cosa altra no regna,
sì ben compi ed affini
tutti piaceri fini.
Altro l'om non apporta
quando morte il traporta;
donque val meglio ch'emperi o che regna.
    La via ch'a ciò l'om mena
è prodezza ed ardire,
e dire      e far, ch'ai boni amico sia;
far di sè bella mena
con vita adorna e gente;
e 'n gente      tutta usar ben cortesia;
vivere sempre ad atti
che la gente gli adatti;
bene amico ad amici
de' stare; e a nemici
bene nemico d'opera e de viso;
e sia leale e largo 
del suo poder a largo;
e se alquanto isforza
l'om de valer sua forza
in tutte le cose, ben è, si com'eo viso.
    Tener volese como
la detta dolze via,
ch'envia      l'omo a loco sì piacente?
Di tal guisa, ch'omo
che sia valente e prode,
sì prode,      como dea, si' a la gente.
Donqua si vol, ch'affatto
(e ciò è tutto fatto)
misura guidi e tegna
ed a' freni si tegna
e vaglia tanto quanto valer dia;
chè da poi sì pare
a la gente, si pare
che lo valore avegna
unde venir s'avegna,
per che ciascuno in suo tenor se dia.
    Or mi convene fare
del mantenere saggio,
se saggio      son, per ben finar mio conto.
Ma di sì grande affare
a ver bon porto adire,
a dire      me converrebbe esser ben conto;
ciò che neiente soe.
Parlo siccome soe;
però non mi riprenda
alcun omo, ma prenda
e veggia avante più ch'eo non gli asenno.
Chi vol mantener pregio
guardi ben che dispregio
d'alcuna mala parte
en lui non tegna parte:
ciò è a far co la vertù del senno.
    Al Novel Conte Guido,
canzone mea, te guido
perchè 'n sua via ben regna,
e ben de tutti regna:
sarebbe degno di portar corona.
Però non disisperi
lo suo valor, ma speri,
che tant'alto è, se Dio
mi doni onore, ch'io
lo pens'anche segnor di qui a Corona.
    E poi da lui te parte,
ed in ciascuna parte
briga per tutti regni.
Ove tu credi regni
omo d'onor, mostralite gente,
e me' promette prode.
Tutto eo non sia prode,
amo sovr'onni cosa
quel che prod'omo cosa
e vòi per cortesia siagli piacente.
    Creda ciascun, ched io
parlo d'onor con Dio,
for cui onor ni prode
non fu già, ni om prode.
Da lui è sol quant'om dir po bon sia.
Però servendo, amando,
facemo a lui dimando
di quanto a noi partene,
chè core prod'ei tene
in dare a catun più ch'el non desia.