Revisione di Edizione diplomatico-interpretativa del Lun, 21/12/2020 - 21:05

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G. daresso

Tuttol dolor cheo mai portai
fu gioia . elagioia neente a
pol dolore . delmeo cor lasso
a cui morte socorgha . caltro no(n) ⸶uei⸷
ormai[1] sia ualidore . Che pria delpiac
er poco po noia . epoi po forte troppo
om dar tristore . magio conuen che
pouerta siporgha . aloritornator cha
lentratore . Adonqueo lasso inpouer
ta tornato . delpio riccho aquistato.
chemai facesse alcun delmeo parag
gio . sofferra deo cheo piu uiua adol
traggio . ditutta gente e delmeo for
sennato . non credo gia seno(n)[2] uol mio
dannaggio.
Ailasso chemal uidi amaro amore.
lasoura natoral v(ost)ra bellessa . elonora
to piacenter piacere . etutto ben ch
en uoi somna grandessa . Euidi peg
gio il dibonaire core . cumilio lauos
tra altera altessa . enfar noi dui du(n)
core e dun uolere . percheo piu[3] como m
ai portai ricchessa . Chalo riccor dam
or nullaltro apare . niraina po fare .
riccor como niquanto omo basso . ni
uostra par raina amore passo . don
que chil meo dolor po pareggiare .
che qual piu perde acquista inuer
me lasso.
Aicon pote om chenona uita fiore .
durar contra di mal tutto for grato .
si comeo lasso ostal dogni tormento .
chese lopiu fortom fusse a(m)massato.
siforte esi coralmente indolciore . co
me doloren me gia trapassato . fora
deuita controgni argomento . come
ui lasso uiuo deuita fiore . Aimorte
uillania fai epeccato . chessi mai de
sdegnato . perche uedi morir opo mi
fora . eperchio piu souente eforte
mora . mamal tuo grado eo pur
morro forsato . delemie man seo
mei non posso ancora.
Malo piu caltro emen lasso con
forto . cheseo perdesse onor tutto e
auere . amici tutti edelemenbra
parte . simi conforteria per uita
auere . Maqui non posso poi odi
me torto . eritornato inuoi forsa
e(n)sauere . chenon fu amor meo gia
daltra parte . donque diconfortar
como podere . poi sauer non mai
uta e dolore . me pur istringie il co
re . pur conuien[4] cheo matteggi e
sifacceo . perchom mimostra adito
edel mal meo . segabba edeo pur ui
uo a dizinore . creda mal grado d(e)l
mondo edideo.
Aibella gioia noia e dolor meo .
chepunto fortunal lasso fu quello .
deuostro dipartir crudel mia mor
te . che dobbro mal torno tutto meo
bello . Edeneente ildolor meo par
deo . uer chemme il uostro amor
crudele efello . cheseo torme(n)to du
na parte forte . euoi dallaltra piu
stringel chiauello . Como lapiu di
stretta innamorata . chemai fosse
aprouata . che bealtà o ualore o au
ere . po far bassomo indonnalta ca
pere . manulla deste cose en me t
rouata . donque damor coral ful
ben uolere.
Amor merse perdeo uiconfor
tate . eda(m)me non guardate . che
picciule permia morte dannag
gio . maper lauostra mor sensa p
araggio . eforse anche pero miri
torniate . semai tornare deggio i(n)
allegraggio.
Amor amor piu cheueneno am
aro . non gia ben uede chiaro . chi
sse mette in poder tuo uolontero .
che primo emezo negrauozo efero .
elafine diben tuttol contraro . up
rende laude eblasmo onne miste
ro.

 
[1] ‘oramai’ con puntino espuntivo sotto la <a>.
[2] ‘senno(n)’, con puntino espuntivo sotto la seconda <n>.
[3] ‘piu’ aggiunto a margine.
[4] il ms. legge ‘conuen’, ma due segni tra <u> ed <e> sembrerebbero indicare l’aggiunta di una <i>.
G. daresso
Tutto ̓ l dolor ch’eo mai portai fu gioia
e la gioia neente apo ̓ l dolore
del meo cor, lasso, a cui morte sochorga
c’altro non ⸶uei⸷ ormai sia validore.
Ché, pria del piacer, poco pò noia
e poi pò forte troppo om dar tristore:
magio conven che povertà si porgha
a lo ritornator, ch’a l’entratore.
Adonqu’eo lasso in povertà tornato
del piò riccho aquistato
che mai facesse alcun del meo paraggio,
sofferrà deo ch’eo più viva ad oltraggio
di tutta gente e del meo for sennato?
Non credo già se non vol mio dannaggio.
Ai lasso, che mal vidi, amaro amore,
la sovra natoral vostra bellessa
e l’onorato piacenter piacere
e tutto ben ch’è ̓ n voi somna grandessa;
e vidi peggio il dibonaire core
c’umiliò la vostra altera altessa,
en far noi dui d’un core e d’un volere
perch’eo più c’omo mai portai ricchessa.
Ch’a lo riccor d’amor null’altro apare,
ni raina pò  fare
riccor, como ni quanto omo basso,
ni vostra par raina amor è passo.
Donque ch’il meo dolor  pò pareggiare?
Ché qual più perde acquista in ver me lasso.
Ai con pote om, che non à vita fiore,
durar contra di mal tutto for grato,
sì com’eo, lasso, ostal d’ogni tormento?
Ché se lo più fort’om fusse ammassato
sì forte e sì coralmente in dolciore,
com’è dolor en me già trapassato
fora de vita contr’ogni argomento.
Come vi lasso vivo de vita fiore?
Ai morte villania fai e peccato
che·sì m’ài desdegnato,
perché vedi morir opo mi fora
e perch’io più sovente e forte mora;
ma mal tuo grado eo pur morrò forsato
de le mie man, s’eo mei non posso ancora.
 
Mal ò più c’altro e men lasso conforto
ché s’eo perdesse onor tutto e avere,
amici tutti e dele menbra parte,
sì mi conforteria per vita avere;
ma qui non posso poi ò di me torto
e ritornato in voi forsa en savere,
che non fu, amor meo, già d’altra parte.
Donque di confortar com’ò podere?
Poi saver non m’aiuta e dolore
me pur istringie il core,
pur convien ch’eo m’atteggi, e sì facc’eo,
perch’om mi mostra a dito e del mal meo
se gabba ed eo pur vivo a dizinore,
creda mal grado del mondo e di deo.
Ai bella gioia, noia e dolor meo
che punto fortunal, lasso, fu quello
de vostro dipartir, crudel mia morte,
che dobbro mal tornò tutto meo bello;
ed è neente il dolor meo par deo
ver’ che·m’è il vostro amor crudele e fello,
che s’eo tormento d’una parte forte
e voi dall’altra più stringe ̓ l chiavello
como la più distretta innamorata
che mai fosse aprovata;
ché bealtà o valore o avere
pò far bass’omo in donn’alta capere,
ma nulla d’este cose en me trovata
donque d’amor coral fu ̓ l ben volere.
Amor mersè, per deo, vi confortate
ed a·me non guardate
ché picciul è per mia morte dannaggio
ma per la vostra mor sensa paraggio
e forse anche però mi ritorniate
se mai tornare deggio in allegraggio.
Amor, amor, più che veneno amaro
non già ben vede chiaro
chi·se mette in poder tuo volontero:
che primo e mezo n’è gravozo e fero
e la fine di ben tutto ̓ l contraro,
u’ prende laude e blasmo onne mistero.