Guido decaualcanti. A Me stesso dime pietate uene / perladolente angoscia chimi ueggio. dimolta debolezza quandio seggio / lanima sento ricoprir dipene. etutto mistruggo p(er)chisento bene / chedogni angoscia lamia uita epeggio. lanoua donna chu merzede cheggio / questa battalgla didolor mantene. Pero chequandi guardo uerso lei / rizzami gliocchi delo su disdengno / siferamente chedistrugel chore / Allor siparte ongni uertu damiei / elchor siferma perueduto sengno / doue silancia crudelta damore. |