Revisione di Edizione interpretativa e traduzione del Sab, 30/11/2013 - 22:44

Versione stampabilePDF version

P: Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 41,42
sec. XIV in., f. 22

 

Ia nus hom pris non dira sa raison
adreitament, se com hom dolent non,
mas per conort pot il faire chanson.
Pro a d'amis, mas pouvre son li don;
onta y auron se, por ma reezon,
soi sai dos yver pris.

Or sachon ben, mi hom e mi baron
engles, norman, pettavin et guascon,
qe ge n'avoie si povre compagnon
q'eu laissasse, por aver, en preison.
Ge nol di pas por nulla retraison,
mas anqar soi ge pris.

Tan sai eu de ver certanament
com mort ne pris n'a amic ne parent ,
qant il me laissent por or ni por argent.
Mal m'es de mi, mas peiz m'es por ma gent,
q'apres ma mort n'avron reprozhament,
tan longamen soi pris.

Nom∙ merveill s'eu ai lo cor dolent,
qe mes senher met ma terra en torment.
No li menbra del nostre segrament
qe nos feimes andos comunelment.
Bem sai de ver qe gaire longament
non serai eu sa pris.

Mi conpagnon cui j'amoi e cui j'am
cil de Chaill e cil de Persarain,
de lor, Chanzon, q'il non sont pas certain,
unca vers els non oi cor fals ni vain.
Sil me guerroient il feron qe vilain
Tan com ge soie pris.

Or sachent ben enievin e torain,
cil bachaliers qi son legier e sain,
q'engombre soi e pris en autrui main.
Il m'aiuvassen! Mas il no veun grain.
De belles armes sont era voit li plain,
per zo qu ge soi pris.

Contessa soir, vostre prez sobraun
sal Deus e garde cel per cui me clam
et per cui ge soi pris.

Ge nol di pas por cela de Certrain
la mere Loys.

Mai nessun un prigioniero esprimerà il suo pensiero
direttamente, se non come un uomo afflitto,
ma per farsi forza può comporre una canzone.
Ho amici in abbondanza, ma poveri sono i doni;
ne saranno disonorati se, per mia ragione,
sono qui due inverni prigioniero.

Ora sappiamo bene, miei uomini e miei baroni,
inglesi, normanni, pittavini e guasconi,
che io non avrei compagno tanto misero
da lasciarlo, per ricchezze, in prigione.
Non lo dico affatto per rimprovero,
ma ancora sono prigioniero.

Vedo con tale certezza
che morto o prigioniero non ha amico né parente,
dal momento che mi abbandonano per oro e per argento.
Provo dolore per me, ma più per la mia gente,
che dopo la mia morte, ne riceverà rimprovero,
tanto a lungo sono prigioniero.

Non mi meraviglio se ho in cuore dolente,
ché il mio signore infonde il tormento nella mia terra.
Non ricordò del nostro giuramento
che entrambi siglammo di comune accordo.
So con certezza che non molto a lungo
resterò qui prigioniero.

I miei compagni che amavo e che amo
quei di Caen e quei di Perche,
loro, canzone, che non sono certi,
mai nei loro riguardi ebbi cuore falso né volubile.
Agirebbero da vili, se mi muovessero battaglia
mentre sono prigioniero.

Ora sappiano bene angiovini e turrensi,
quegli scudieri che sono spensierati e prosperi,
che sono rinchiuso e prigioniero in mani altrui.
M'aiutassero! ma non vedono nulla.
Di belle armi sono ora vuote le piane,
poiché sono prigioniero.

Sorella contessa, Dio salvi il vostro mirabile valore,
e guarda colui per cui mi lamento
e per cui sono prigioniero.

Non lo dico per quella di Chartres,
la madre di Luigi.