Revisione di Lo ferm voler qu'el cor m'intra - Traduzione del Mer, 27/11/2013 - 10:39

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I Il fermo volere che nel cuore mi entra

non mi può becco svellere, né unghia

di leccapieddi, che per dir male si perde l’anima;

e poiché non oso batterlo con ramo né con verga,

almeno con la frode, andato via lo zio,

godrò il piacere nel giardino o nella camera.
II Quando mi ricordo della camera

dove, a mio danno, so che nessun uomo entra
-
anzi con me son tutti peggio del fratello o dello zio
-
non ho membro che non frema, neanche l’unghia,

come il fanciullo davanti alla verga:

tanto è il timore che le sia troppo all’anima.
III Al corpo le fossi, non all’anima,

e mi accogliesse di nascosto nella sua camera,

che più mi ferisce il cuore di un colpo di verga,

poiché il suo servo là dov’ella sta non entra;

sempre sarò con lei come carne e unghia

e non crederò a consiglio d’amico né di zio.
IV Mai la sorella di mio zio

amai tanto, né di più, per la mia anima!

e tanto vicino quant’è il dito all’unghia,

se a lei piacesse, vorrei stare alla sua camera:

può fare di me, l’amore che nel cuore mi entra,

quel che fa un uomo forte con una fragile verga.
V Da quando fiorì la secca verga

e da Adamo nacquero nipoti e zii,

un amore tanto fino come quello che nel cuore mi entra

non credo sia stato mai né in corpo né in anima:

dovunque io stia, fuori in piazza o dentro in camera,

il mio corpo non si allontana da lei tanto quanto tiene l’unghia.
VI Così s’apprende e s’inunghia

il mio corpo in lei come la scorza nella verga,

poiché mi è di gioia torre e palazzo e camera,

e non amo tanto fratello, genitore, o zio,

che in Paradiso ne avrà doppia goia la mia anima,

se mai qualcuno per Bene Amare là entra.
T Arnaut invia la sua canzone d’unghia e zio
-
che sia gradita a lei che di sua verga l’anima -

al suo Desiderato, il cui Pregio nella camera entra.