Revisione di Edizione interpretativa e traduzione del Ven, 28/02/2014 - 18:01

Versione stampabilePDF version

S: Oxford, Bodleian Library, Douce 269

ultimi anni del sec. XIII, f.1

<<Vai alla riproduzione fotografica                                         Vai all'edizione diplomatica>>

Qe mes sire me..................................
No li remenbra del nostr..................
Qe nos feimes andos comunelm........
Ben sai de voir qe gaire longamen....
non serai eu sa pris.

Mi conpaignon cui j'amoi et cui j'am,
cil de Chaill et cil de Perseran,
di lor, Chanzon, q'il non sont pas certain;
unca vers els non oi cor fals ni vain;
[s]il me guerroent il feron qe villain,
tan com ge soie pris.

Or sachent ben enievin et torain,
cil bachaliers qi son legier et sain

Che il mio signore........................................
Non ricordò del nostro...............................
Che entrambi siglammo di comune accordo
So con certezza che non molto a lungo
resterò qui prigioniero.

I miei compagni che amavo e che amo,
quelli di Caen e di Perche,
invio la canzone a loro, che si trovano nel dubbio:
mai nei loro confronti ebbi cuore falso o volubile;
agirebbero da vili, se mi muovessero battaglia,
mentre sono prigioniero.

Ora sappiano bene angiovini e turrensi,
quegli scudieri che sono spensierati e prosperi