Testo e traduzione

Versione stampabilePDF version
  I
En mai, quant li rossignolez 
chante cler ou vert boissonet, 
lors m'estuet faire un flajolet, 
si le ferai d'un saucelet, 
qu'il m'estuet d'amors flajoler 
et chapelet de flor porter 
por moi deduire et deporter, 
qu'adès ne doit on pas muser.
In maggio, quando l’usignolo
Canta distintamente nel verde boschetto,
allora mi sento di fare un flautino,
così lo farò con un salicetto,
perché mi sento di fischiettare d’amore
e portare un cappello di fiori
per divertirmi e dilettarmi,
perché non si deve sempre oziare.
  II
L'autr'ier en mai, un matinet, 
m'esveillerent li oiselet, 
s'alai cuillir un saucelet, 
si en ai fait un flajolet; 
mais nuns hons n'en puet flajoler, 
s'il ne fait par tout a loer 
en bel despendre et en amer 
sanz faintise et sanz guiler.
L’altro giorno in maggio, una mattina,
mi svegliarono gli uccellini,
così andai a cogliere un salicetto,
e ne ho fatto un flautino;
ma nessuno lo può suonare
se questo non lodabile sotto ogni aspetto
nello spendere bene e nell’amare
senza falsità e senza inganno.
  III
Gravier, cui je vi joliet, 
celui donrai mon chapelet. 
De bel despendre s'entremet, 
en lui nen a point de regret, 
et por ce li vuil je doner 
qu'il ainme bruit et hutiner 
et ainme de cuer sanz fauser; 
ensi le covient il ovrer.
A Gravier, che vedo gioioso,
donerò il mio cappello,
si concede di spendere bene
in lui non c’è alcuna punta di rimpianto,
e perciò voglio donarlo a lui
che ama il chiasso e il rumoreggiare
e ama di cuore senza fingere;
così come conviene che faccia.
  IV
La damoisele au chief blondet 
me tient tot gay et cointelet; 
en tel joie le cuer me met 
qu'il ne me sovient de mon det. 
Honiz soit qui por endeter 
laira bone vie a mener! 
Adès les voit on eschaper, 
a quel chief qu'il doie torner.
La damigella dalla chioma biondetta
Mi rende tutto gioioso e elegante;
mi mette il cuore in una tale gioia
che non mi sovviene del mio debito.
Disprezzato sia colui che per non indebitarsi
Smette di condurre una buona vita!
Sempre li si vede scappare
A quel capo a cui devono tornare.
  V
L'en m'apele Colin Muset, 
s'ai maingié maint bon chaponnet, 
mainte haste, maint gastelet 
en vergier et en praelet, 
et quant je puis hoste trover 
qui vuet acroire et bien preter, 
adonc me preng a sejorner 
selon la blondete au vis cler.
N'ai cure de roncin lasser 
après mauvais seignor troter: 
s'il heent bien mon demander, 
et je, cent tanz, lor refuser.
Mi chiamano Colin Muset
ho mangiato tanti buoni capponi,
tanto arrosto, tanti dolcetti
nella vegetazione e nel praticello
e quando riesco a trovare un ospite,
che voglia far credito e prestare,
allora comincio a soggiornare
insieme alla biondina dal viso chiaro.
Non mi curo di affaticare il ronzino
E trottare dietro un malvagio signore:
se loro odiano il mio domandare,
io, cento volte tanto, odio il loro rifiutare.​