Com’oj’eu vivo no mundo coitado nas graves coitas que ei de sofrer, non poderia outr’ome viver, nen eu fezera, tempo á ja passado! Mais quando cuid’en qual mia senhor vi, 5 entanto viv’ e entanto vivi, e tenho-m’end’as coitas por pagado. E empero quand’eu en meu cuidado cuido nas coitas que me faz aver, coido mia mort’e querria morrer, 10 e coid’en como fui mal dia nado; mais quando ar cuid’en qual mia senhor vi, de quantas coitas por ela sofri, muito m’én tenho por aventurado. E en seu ben per mí seer loado 15 non á mester de o ende mais dizer, ca Deu-la fez<o> qual melhor fazer soub’eno mundo. E maravilhado sera quen vir’a senhor que eu vi, pelo seu ben, e ben dira per mí 20 que ben dev’end’ a Deus a dar bon grado, de quantas coitas por ela sofri, se Deus mi-a mostre como a ja vi, seendo con sa madre en un estrado! |
I.Come io vivo oggi tormentato nel mondo, per le gravose angosce che ho da sopportare, nessun altro uomo avrebbe potuto sopravvivere, e nemmeno io ci sarei riuscito, per tutto questo tempo! Ma quando ripenso al momento in cui vidi la mia signora, ho comunque vissuto e continuo a vivere, e mi reputo contento di queste angosce. II.Per quanto fra me e me pensi alle angosce che ella mi fa patire, penso alla mia morte e vorrei morire, e penso a come disgraziatamente nacqui;ma quando di nuovo penso al momento in cui vidi la mia signora, e a quante angosce per lei patii, mi ritengo molto fortunato. III.E quando lodo i suoi valori non è necessario dire di più, poiché Dio l’ha creata migliore di quanto avesse saputo fare al mondo; e resterà stupito di tutte le angosce che per lei patii chi vedrà la signora che ho visto io, per tutte le sue virtù, e ben mi dirà che dovrei essere molto grato a Dio, IV.se questi me la mostrasse come già la vidi, con sua madre in un matroneo. |