Da mia senhor, que tan mal dia vi,
como Deus sabe, máis non direi én
ora daquesto, ca me non conven.
Nen me dé Deus ben dela, nen de sí,
se oj’eu máis de ben querri’ aver 5
de saber o mal, e de me tẽer
por seu, que me faz, ca doo de mí
averia e saberia ben
qual é gran coita a quen perd’o sén.
E non me valha per quen o perdi 10
se oj’eu máis de ben querri’ aver
de saber o mal, e de me tẽer
por seu, que me faz, que tan pret’está
de mí mia morte como veeran
muitos que pois mia coita creeran. 15
E pero non me valha quen mi a dá
se oj’eu máis de ben querri’ aver
de saber o mal, e de me tẽer
po<r> seu, que me faz, e non o saber
nunca per mí, nen pe-lo eu dizer. 20
1 [...]a mia A: lettera miniata mancante 2 sabe e mais A 4 de dela B 8 sa bona B 9 ou quen p(er)de sen A 10 p(or) que non B 16 a daiudar B 19 p o seu A; ouseu B
v. 2: la lezione tramandata da A è da rifiutare perché errata dal punto di vista sintattico: la congiunzione <e> è coordinante, ma la proposizione che introduce è la principale.
v. 5: Michaëlis edita s<e> og’eu tramite la lezione trasmessa da B poichè, probabilmente, potrebbe non aver letto la ‘letra de espera’ <s> e intende la <e> maiuscola che segue una <s>.
v. 8: Michaëlis non segnala in apparato l’errore.
v. 9: ho accolto a testo il verso così come si presenta sul codice B per ragioni di completezza semantica.
v. 15: il manoscritto B non tramanda questo verso.
v. 19: su questo verso i testimoni non concordano: p o seu A; ouseu B. L’anomalia dell’annotazione di due grafemi successivi in attesa di essere miniati (come avviene anche al v. 8 della cantiga 79,11) nel codice A può indicare un errore d’archetipo, avvalorato dalla
lezione di B. L’archetipo infatti potrebbe aver tramandato la lezione ‘Oseu’ emendata in entrambi i manoscritti perché priva di significato: il revisore del Cancioneiro da Ajuda è intervenuto correttamente sulla base della struttura interstrofica del componimento, che presenta infatti coblas capdenals irrelate tra i primi versi della seconda, della terza e della fiinda; d’altra parte B tramanda la lezione Ouseu, corretta sul verbo ousar, per esigenza di significato, ma inesatta se contestualizzata nel testo. In quest’ultimo, a differenza di quanto analizzato in A, non è possibile determinare su base stemmatica se sia stato il copista di B a intervenire o i suoi predecessori.