Testo critico

Versione stampabilePDF version

 
Johan Fernandez, mentr’eu vosc’ouver
aquest’amor que oj’eu convosco ei,
nunca vos eu tal cousa negarei
qual oj’eu ouso pela terra dizer:
dizen que fode, quanto máis foder                          5
pode, o vosso mouro a vossa molher.

Ca me terria eu por desleal
pero que foss<e> este mouro meu,
Johan Fernandez, se vos negass’eu
atal cousa qual dizen que vos faz:                          10
ladinho, como vós jazedes, jaz
con vossa molher, e m’end<e> é mal.

E direivos eu quant’én vimos nós:
<nós> vim<os> ao vosso mouro filhar
a vossa molher e foi-a deitar                                   15
no vosso leit’e máis vos eu direi
quant’eu do mour<o> aprendi e sei:
fode-a como a fodedes vós.

2 convosque 7/8 Pero q(ue) fosseste mouro meu / came terria eu p(or) desleal 12 e mende mal 14 uyma ao 17 do mourap(re)ndi 18 fodea como
 
 
v. 2: per la spiegazione riguardo a questo emendamento cfr. 20,16; 39,8.
vv. 7/8: Machado e Lapa editano i due versi così come si susseguono sul manoscritto. Dal momento che il v. 7 risulta ipometro di una sillaba Lapa interviene sul primo emistichio integrando <E> pero que, avvertendo l’esigenza di una congiunzione copulativa. Emenda inoltre il v. 8 (ca > ja) per esigenze sintattiche in relazione all’intervento precedente. Invertendo i versi invece (cfr. nota 1 p. 81), la congiunzione ca assume un valore copulativo (cfr. http://glossa.gal/glosario/busca?texto=ca#uso-1) e sopperisce così alla mancanza avvertita dall’editore, permettendomi inoltre di evitare l’emendamento. Di conseguenza per risolvere l’ipometria del v. 7 sono intervenuta in un altro luogo: que foss<e> este.
v. 12: nessun editore rettifica l’ipometria.
v. 13: Machado e Lapa leggono quanteu uym(os). Machado edita quanto uymos; Lapa d’altra parte edita E direi-vos eu quant’en vimos nós.
v. 14: il verso risulta ipometro di una sillaba e il mio intervento <nós> vim<os> recupera la struttura del verso precedente vimos nós in maniera chiastica. Gli altri editori non correggono l’ipometria ma, come me, emendano vimos poichè la lezione tramandata dal codice uyma non è mai attestata nella lirica profana galego-portoghese.
v. 16: il verso non presenta alcun problema. Braga, Machado e Lapa leggono no uosso leite uos eu direy; Machado edita il verso ipometro; Lapa integra leit’e [mais] vos, anche se l’avverbio di quantità máis è chiaramente leggibile sul manoscritto. Non mi è chiaro come possa essersi generato il medesimo errore di lettura fra tre editori diversi.
v. 17: il verso risulta ipometro di una sillaba. Machado edita il verso ipometro; Lapa propone quant[o] eu do.
v. 18: il verso non presenta alcun problema metrico e sintattico, dunque non ritengo necessaro l’intervento di Lapa: fode-a <tal> como.