Edizione diplomatico-interpretativa

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I
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Notar giacomo.
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ouisso mifa andare alegramente. lobello uisso mifa rineghare.
Louisso meco(n)forta ispesament. ladorno uiso chemifa penare.

 
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Notar Giacomo
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O visso mi fa andare alegramente,
lo bello visso mi fa rineghare;
lo visso me conforta ispesament,
l'adorno viso che mi fa penare.
 
II
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Lochiaro uisso delapiu auenente. ladorno uiso riso mefa fare.
Diquello uiso parlane lagiente. chenullo uiso lipostare.

 
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Lo chiaro visso de la più avenente,
l'adorno viso, riso me fa fare:
di quello viso parlane la giente,
che nullo viso li pò stare.
 
III
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Chiuide mai cosi beglliochi inuiso. nesiamorosi fare lisenbianti
ne boca co(n)cotanto dolce risso.

 
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Chi vide mai così beglli ochi in viso,
né sì amorosi fare li senbianti,
né boca con cotanto dolce risso?
 
IV
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    Quandeo liparlo moroli dauanti. eparemi chiuada in paradiso
etegnomi sourano dognama(n)te.

 
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Quand'eo li parlo moroli davanti,
e paremi ch'i' vada in paradiso,
e tegnomi sovrano d'ogn'amante.