Edizione diplomatico-interpretativa

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I
 
Notaro giacom(m)o discordo
.
D
alcore miuene. chelgliochi mitene. rosata. spesso madiuene.
    chelaciera obene. bangnata. quando misouene. dimia bona
spene. codata. 

 
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Notaro Giacommo, discordo
 
Dal core mi vene
che 'lgli ochi mi tene – rosata:
spesso m'adivene
che la ciera ò bene – bagnata,
quando mi sovene
di mia bona spene – c'ò data
 
II
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Jnuoi amorosa. bona uenturosa. pero semamate. gia
no(n) uinganate. neiente, capuraspetando. jnuoi maginando. locore mi
distringie auenente. cassio non temesse. couoi dispiaciesse. benmauci

deria. eno(n)uiueria. estetormente.
 
.
Jn voi, amorosa,
bona venturosa.
Però, se m'amate,
già non v'inganate – neiente,
ca pur aspetando,
jn voi 'maginando,
lo core mi dstringie, - avenente;
ca ss'io non temesse
c'a voi dispiaciesse,
ben m'aucideria,
e non viveria – este tormente.
 
III
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Capurpenare. edisiare,
gia mai nonfare. mia diletenza, larimembranza. diuoi alente cosa.
gliochi marosa. dunagua damore.

 
.
Ca pur penare
è disiare,
già mai non fare
mia diletenza:
la rimembranza
di voi, alente cosa,
gli ochi m'arosa
d'un agua d'amore.
 
IV
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ora potesseo. oramore meo. co
me romeo. uenire ascoso. edisioso. conuoi miuedesse. non mipartisse.
daluostro dolzore. daluostro lato. alungato. bello p(ro)uato. male cheno(n)salda 
tristano edisalda. non(n)amai sifortte. benmi pare mortte. no(n) uederui.
fiore.

 
.
Ora potess'eo,
or amore meo
come romeo
venire ascoso,
e disioso
con voi mi vedesse,
non mi partisse
dal vostro dolzore.
Dal vostro lato
alungato,
bell' ò provato
male che non salda:
Tristano ed Isalda
non amai sì fforte;
ben mi pare mortte
non vedervi fiore.
 
V
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V ostro ualore. cadorna edinuia. don(n)e edonzelle lavisatura
diuoi don(n)a mia. sono gliochi belli. penssatutore. quando uiuedia . econ
gioie nouelle.

 
.
Vostro valore
c'adorna ed invia
donne e donzelle,
l'avisatura
di voi donna mia,
sono gli ochi belli:
penss'a tutore
quando vi vedia
e con gioie novelle.
 
VI
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Boìtu meo core. p(er)chenonti more. rispondi che
fai. p(er)che doli cosio nonti rispondo. ma bene ci confondo. setosto no(n) uai.
laoue uoli comi. cala fresca ciera. tempesta edispera. jnpensiero mai
misso encordolglio p(er)ti.

 
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<<Boi tu, meo core,
perché non ti more?
Rispondi, che fai?
Perché doli – così? >>
<< non ti rispondo,
ma bene ti confondo
se tosto non vai
là ove voli – co' mi:
ca la fresca ciera
tempesta e dispera;
jn pensiero m'ài
misso e 'n cordolglio – per ti >> .
 
VII
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Cosi bella. sifauella. lomi core comeco
dinulaitra p(er)sona. no(n) mirasgiona. neparlla nedico. sichurale. enatura
le. amore diuoi mi piacie. congni uista. mipar trista. caltra don(n)a facie.
Cassio uelglio. oson(n)o pilglio. lomio core noninsonna. senonscietto. simastretto.

pur diuoi madon(n)a.

 
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Così, bella, - si favella
lo mi core co meco:
di nul aitra persona – non mi rasgiona,
ne parlla né dico.
Sì churale - e naturale
amore di voi mi piacie,
c'ongni vista – mi par trista
c'altra donna facie:
ca ss'io veglio – o sonno pilglio,
lo mio core non insonna,
se non scietto – sì m'à stretto
pur di voi, madonna.
 
VIII
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Simisdura. schura. fighura. diquanteo neueio. 
gliochi auere. euedere. euolere. eloro non disio. triecie sciolte. mauolte.
madolte. nebruna nebianca. gioia complita. norita. minuita. voisiete
più fina. sio faccio. sollaccio. chio piaccio. louostro amore mimina. 

 
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Sì mi sdura – schura – fighura
di quant'eo ne veio:
gli ochi avere – e vedere –
e loro non disio;
triecie sciolte – ma volte – ma dolte,
né bruna né bianca
gioia complita – norita – mi 'nvita:
voi siete più fina,
s'io faccio – sollaccio – ch'io piaccio,
lo vostro amore mi mina
 
IX
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                                                                                                         do
trina. ebenuolenza. lauostra benuolenza. midona canoscienza. diserui
re. achia senza. quella che piu ma gienza. eagio ritemenza. p(er) latroppa
souenenza.    

 
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dotrina, - e benvolenza.
La vostra benvolenza
mi dona canoscienza
di servire a chia senza
quella che più ma gienza,
e agio ritemenza
per la troppa sovenenza.
 
X
.
E non mi portta. amore cheportta. etira adongne
freno. enon corre. sichescorre. <etira adongne freno > . p(er)amore fino. leuo
ria, enonllascieria. p(er) nulla leanza. sio sapesse. chio morisse. simistringie
amanza etuto credo. eno(n) discredo. chella mia uenuta. dea placiere. eda
legrare delaueduta.

 
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E non mi portta – amore che portta
e tira ad ongne freno;
e non corre, - sì che scorre,
e tira ad ongne freno
per amore fino.
Le voria – e non llasceria
per nulla leanza,
s'io sapesse – ch'io morisse,
sì mi stringie amanza;
e tuto credo, - e non discredo,
che lla mia venuta
dea placiere – ed alegrare
de la veduta.
 
XI
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Masempre mai nonsento. uostro coman
damento. enon(n)o confortamento. del uostro auenimento. chimisto eno(n) canto.
sicauoi piacca tanto. emando ui jnfratanto. saluti edolzepianto. piango peru
sagio, giamai norideragio. mentre nonuederagio. louostro bello uisagio.
rasgione agio. edaltro nonfaragio. ne poragio. tale lo mi coragio.

 
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Ma sempre mai non sento
vostro comandamento,
e nonn ò confortamento
del vostro avenimento;
ch'ì mi sto e non canto
sì c'a voi piacca tanto,
e mandovi jnfratanto
saluti e dolze pianto;
piango per usagio,
già mai no rideragio
mentre non vederagio
lo vostro bello visagio.
Rasgione agio,
ed altro non faragio,
né poragio,
tal'è lo mi' coragio.
 
XII
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Caltre parole. nonuole. madole. deli parlamenti. dalegienti. non consenti.
ne che parlli neche dolenti. edagio ueduta. p(er) lasciare lamia <ueduta>. tenuta.
delo meo dolcie penzare.

 
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C'altre parole
no vole,
ma dole
de li parlamenti
da le gienti:
non consenti
né che parlli né che dolenti,
ed agio veduta
per lasciare
la mia (veduta) tenuta
de lo meo dolcie penzare.
 
XIII
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Sicomo. noi chesomo. duno core dui.
edorplui. chedanchera. nonfui. diuoi. belluiso. sono priso. econquiso, che
fradormentare. mifalleuare. eintrare. jnsi granfoco. cap(er) poco. na(n) maucido.
delostrido. chio negitto. chio non uengna laoue siete. rimenbrando, bella
quando. conuoi miuedea, sollazando. edistando. jngioia sicome fare solea.
 
.
Sì como – noi
che somo – d'uno core dui,
ed or – plui
ched anchera – non fui,
di voi, - bell viso,
sono priso
e conquiso;
che fra dormentare
mi fa llevare
e intrare
jn sì gran foco
ca per poco
non m'aucido
de lo strido
ch'io ne gitto,
ch'io non vengna là ove siete,
rimenbrando,
bella, quando
con voi mi vedea,
sollazando
ed istando
jn gioia, sì come fare solea.
 
XIV
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P(er)  quantagio. digioia. tantagio. dimala noia. lamia uita ecroia. senza uoi
          vedendo. cantando aiuo. jngioia oruiuo. pur pensiuo. etuta giente iscri
da sichio uo sfugiendo. pur cherendo. ondio masconda. onde locore mabo
nda. egliochi fuori gronda. sidolcie mente fonda. come lofino oro chefonda.

 
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Per quant'agio di gioia
tant'agio di mala noia:
la mia vita è croia
senza voi vedendo.
Cantando aivo
jn gioia or vivo pur pensivo
e tuta giente iscrida,
sì ch'io vo fuggendo,
pur cherendo – ond'io m'asconda:
onde lo core m'abonda
e gli ochi fuori gronda,
sì dolcie mente fonda
come lo fino oro che fonda.
 
XV
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ora mirisponda. emadatemi adire. uoi chemartiri. p(er)me soferite. benui
douereste jnfra lo core  dolire, demie martire. seui souenite come sete.
lontana. sourana. delo core p(ro)simana.
 
.
Ora mi risponda – e madatemi a dire,
voi che martiri – per me soferite:
ben vi dovereste – jnfra lo core dolire
de' mie' martire – se vi sovenite
come sete – lontana,
sovrana – de lo core prosimana.