Si propone una traduzione del testo relativo alla didascalia C dell'edizione Grosjean 1977.
C
En Inbèrnia ha moltes illes meravellosas que són credores, en les quals n’i a una poque que-ls hòmens nuyl tempms no y moren, mas con són molt veyls que muyren són aportats fora la illa. No y a neguna serpent ne naguna granota ne naguna aranya verinosa, abans tota la terra és contrariosa a tota bistia verinossa, cor aquí és Lacerie insulla. Encara més, hi a arbres als quals auçels hi són portats axí con a figa mmadura. Ítem, hi a altre illa en la qual les fembres no enfanten, mas con són determenades a enfantar són portades fora la illa, segons custuma.
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In Hibernia vi sono tante isole meravigliose a cui si può a buon diritto credere, tra le quali ve n’è una piccola dove gli uomini non muoiono mai, poiché, quando sono tanto vecchi da essere prossimi alla morte, essi vengono portati fuori dai suoi confini. Non vi è alcun serpente, alcuna rana o alcun ragno velenoso, ed anzi a tutti gli animali velenosi questa terra può dirsi ostile, poiché qui infatti è l’isola di Laceria*. E non solo: vi sono alberi talmente carichi di uccelli che questi possono essere paragonati a fichi maturi. Similmente, vi è un’altra isola nella quale le donne non danno mai alla luce figli, poiché, quando sono sul punto di partorire, esse vengono allontanate dall’isola, secondo la consuetudine.
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* Toponimo incerto, forse da relazionare a lacert ('lucertola'; cfr. lat. LĂCERTA), rettile che nella varietà delle sue specie risulta perlopiù non velenoso.