Edizione diplomatico-interpretativa

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I
Allegrosi chantari. molta merze uichero. chemifacca dimossa. sedelemie uifaccio
guerianza. chesio lofo chaltari. diquesta guesa p(er)uero. altri laue comossa. jn
me questa grande disauenturanza. uoria bene p(er)mio grato. fiorire jnaltro frutto.
masimile disdotto. chelzezere fa bernare. milfa edi chantare. comelgliterminare uolglio
lamia uita.
Allegrosi chantari,
molta merzé vi chero,
ché miʹ facca dimossa,
se de le mieʹ vi faccio guerïanza,
che, sʹio lo fo chaltari
di questa guesa, per vero
altri lʹave comossa
jn me questa grande disaventuranza.
Voria bene per mio grato
fiorire jn altro frutto,
ma simile disdotto
che ʹl zezere fa bernare
mi ʹl fa, ed i chantare
comʹelgli terminare volglio la mia vita.
II
Esta stagione nonuene. chemi doni comfortto. ditali chantari nomfino. come zigola
jmfino chemortte p(ro)ua. malafenicie auene. che p(er) mortte entra jmportto. molto gio
ioso efino. e zoe chese tanto rinoua .Ondio morire uoria sanza dimoramento. sio do
vesse tenere similgliante natura. madeo delauentura. pregho chemidea asauere lapossa.
Esta stagione non vene
che mi doni comfortto;
di tali chantari nom fino
come zigola jm fino che mortte prova:
ma la fenicie avene
che per mortte entra jm portto
molto gioioso e fino,
e zo è che sé tanto rinova:
ondʹio morire voria sanza dimoramento,
sʹio dovesse tenere similgliamente natura:
ma Deo de la ventura
pregho che mi dea a savere la possa.
III
Sjo ferma credenza. chelomio nascimento. fosse jnmala pianeta. chelmi prego ten
gno naue afondata. elunga soferenza. digrauoso tormento. jncio credere maque ta.
poi che nulla no(n)ne p(er) distinata. Etuto bene uista chegraue pena sofero. machasgione fa
fero. foco delaqua uscire. p(er)zo nonme dadire. chio falli sacotale ramo maprendo.
Sj o ferma credenza
che lo mio nascimento
fosse jn mala pianeta,
che ʹl miʹ prego tengno nave afondata;
e lunga soferenza
di gravoso tormento
jn ciò credere mʹaqueta;
poi che nulla nonn-è per distinata
e tuto bene vi sta, che grave pena sofèro:
ma chasgione fa fero
foco de lʹaqua uscire:
perzò non mʹè da dire
chʹio falli, sʹa cotale ramo mʹaprendo.
IV
Bene lamia grande dolglia. chio nomposso guerire. sequelli chema feruto nonmisana.
compelleuss sua lanza. ediamante sua uolglia. paremene asentire. chalcore mistea
laguto. chentro gliamesso lasua disianza. Elomale cheme mosse. chome dusgiello che
fosse. lasua uita chazato. pero sono disperato. noncredo mai sentire gioia damore.
Ben è, la mia, grande dolglia:
chʹio nom posso guerire,
se quelli che mʹa feruto non mi sana
comʹ Pelleuss sua lanza;
e diamante sua volglia
paramene a sentire,
chʹal core mi stea lʹaguto
chʹentro gli a messo la sua disianza.
è lo male che me mosse,
chome dʹusgiello che fosse
la sua vita chazato:
però sono disperato,
non credo mai sentire gioia dʹamore.
V
Noncredetti suenire. comio sono suenuto. tanto crudelemente. tantera alto p(er)lauer
tu damore. benera alouero dire fiorino doro uenuto. damore chui sono seruente.
prendea dillui tutora ilfrutto elfolore. Casimile mauene challuzefero legato. chetuto
ilsuo grastato. p(er)de nuno mouimento. desto dire no(n)mallento. chento tale porto p(ro)ui chilmi
dene.
Non credetti svenire
comʹio sono svenuto
tanto crudelemente,
tantʹera alto per la vertù dʹamore;
ben era, a lo vero dire fiorino dʹoro venuto
dʹamore, chui sono servente:
prendea di llui tutora il frutto e ʹl folore:
ca simile mʹavene chʹa lLuzefero legato,
che tuto il suo gra stato
perdé ʹn uno movimento.
Dʹesto dire non mʹallento:
che ʹnto tale porto provi chi ʹl mi dene.