Edizione diplomatico-interpretativa

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 I
 
 Venuto me intalento. digioia mirinouare. chio lauea quasi messo no Brianza. benfora fallimento. delontuto lasciare. p(er) perdenza cantare dalegranza. p(er) cheo sono dato nela sengnoria. damore chesolo dipiaciere nato. piaciere lo nodriscie edacrescienza. uol che fallenza. nonagia lom(m)o contro asuo seruente. masia piagiente. siche piacca liboni eseruagrato. e piagiere uole che lom(m)o alegra stia.   
 

 
 Venuto m’è in talento
Di gioia mi rinouare, 
ch’io l’avea quasi messo n’obrianza;
ben fora fallimento
de lo ‘n tutto lasciare, 
per perdenza, cantare d’alegranza;
perch’eo sono dato ne la sengnoria
d’amore che sono di piacier è nato,
piacere lo nodrisce e da crescienza,
vol che fallenza
non aggia l’ommo contro a suo servente,
ma sia piagiente, 
si che piacca li boni e serv’a grato:
e piagiere vole che l’ommo algrea stia. 

 
 II
 
 Sia ditale mouimento. che si facca laudare. chinfino amore uuole auere speranza. che p(er) granualimento. Sidouria conquistare. gioia amorosa dibona speranza. poi che talne lamorosa uia. *chiuol presgio edessere inalzato. * lauia tenga ondamore sinconinza. Cioe ualenza. ca p(er) ualere auere om(m)o ualente. onde lagiente. deue ualere edessere inalzato. amore chisimette insua ballia
 

 
 
 Sia di tale movimento
Che si facca laudare
Chi’n fino amore vuole avere speranza,
che per gran valimento
si dovria conquistare
gioia amorosa di bona speranza. 
Poi che tal ne l’amorosa via
*Chi vuol presgio e d’essere inalzato*
La via tenga ond’Amore s’inconinza,
cio è valenza,
ca per valere avere ommo valente,
nde la giente 
deve valere e d’essere inalzato
amore chi si mette in sua ballia
 

 
 III 
 
 In balia enseruimento. sono stato evostare. atuta lamia mente coleanza. poi che p(er) uno ciento. masaputo amendare. del male chiagio auuto elapesanza. a talmadato cheno (n) saporia. trovare quando fosse bententato. una sibella contanta ualenza. onde magienza. p(er)zo chilam(m)o tanto fine mente. cal mio paruente. inomparia daffan(n)o esergrauato. poi dibono core taldon(n)a serueria.
 

 
 In balia e n’servimento
Sono stato e vo’ stare
A tuta la mia mente co.leanza,
poi che per uno ciento
m’à saputo amendare
del male ch’i’ aggio avuto e la pesanza;
a tal m’a dato che non s’aporia
trovare, quando fosse ben tentato
una si bella con tanta valenza.
Onde m’agienza
Per zo chi l’ammo tanto finemente, 
c’al mio parvente
i’ nom paria d’affanno eser gravato
poi di bono core tal donna serveria.
 
 
 IV
  
 Serueria apiacimento. lapiu fina damare. ondio sorico digioia damanza. elomio alegramento. no(n) si poria contare. p(er)zo chelamia don(n)a ap(er)donanza. e nullo core nolo penseria. chedipensando fosse sipenato. adunque mitaciere conoscienza. mia penitenza. agio compiuta ormai eson gaudente. siche ne ente. o rimembranza delomalpassato. poi ca madon(n)a piacie chingiosia.
 

 
  Serveria a piacimento
La più fina d’amare,
ond’io so’rico di gioia d’amanza, 
e lo io alegramento
non si poria contare
per zo che la mia donna a perdonanza
e nullo core no lo penseria
che di pensando fosse sì penato.
Adunque, mi taciere conoscienza,
mia penitenza
agio compiuta ormai e son gaudente,
si che neente,
ò rimembranza de lo mal passato,
poi c’a madonna piacie ch’i’n gio sia.

 
 V
  
 Gioia e confortamento. dibon core deo pilgliare. vedendomi incotanta Benenanza. avere soferamento enon(n)unque orgogliare. inverl amore conumilianza. piacente mente seruir tutauia. chenullo Bono seruente esubriato. gran guiderdone framette soferenza. che p(er)temenza. ditroppo dire ne deue essere tacente. talora sipente. avoi milaudo don(n)a achui sono dato umile eseruente note dia.
 

 
 Gioia e confortamento
Di bon core deo pilgliare
Vedendomi in cotanta benenanza,
avere soferamento
e nonn-unque orgogliare.
Inver’l’amore con umilianza
Piacentemente servir tutavia
Che nullo bono servente es’ubriato.
Gran guiderdone framette soferenza
Che per temenza
Di troppo dire ne deve essere tacente,
talora si pente:
a voi mi laudo donna, a chui sono dato
umile e servente note’dia.