-Filha, direivos ũa ren
que de voss’amigo entendi
e filhad’algun consselh’i:
digovos que vos non quer ben. -Madre, creervos-ei eu d’al 5
e non d’esto, per bõa fe,
ca sei que mui melhor ca sí
me quer, nen que m’eu quero mí.
-Mal mi venha se assi é. -Madre, creervos-ei eu d’al 10
mais non d’esso c’assi lhe praz
de me veer que, pois naci,
nunca tal prazer d’ome vi.
-Filha, sei eu que o non faz. -Madre, creervos-ei eu d’al, 15
mais non vos creerei per ren
que no mundo á que quera tan gran ben.
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- -Figlia, vi dirò una cosa che ho sentito riguardo al vostro amico e cercate un rimedio: vi dico che lui non vi vuole bene. -Madre, vi crederò riguardo ad altro,
- ma non su questo, in buona fede, perché so che mi vuole più bene di quanto voglia a sé stesso, e più di quanto io ami me stessa. -Mi venga un male se è così. - Madre, vi crederò riguardo ad altro,
- ma non su questo perché è così felice di vedermi che, da quando sono nata, non ho visto mai una felicità simile in un uomo. -Figlia, io so che non lo fa. - Madre, vi crederò riguardo ad altro,
- ma per nessuna ragione crederò che nel mondo non esista chi vuole tanto gran bene.
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