-Johan Soarez, de pran as melhores
terras andastes que eu nunca vi:
d’averdes donas por entendedores
mui fremosas, quaes sei que á i,
fora razon; mais u fostes achar 5
d’irdes por entendedores filhar
sempre quand’amas, quando tecedores?
-Juião, outros máis sabedores
quiseron ja esto saber de min,
e, en todo trobar, máis trobadores 10
que tu non es; mais direit’o que vi:
vi bõas donas tecer e lavrar
cordas e cintas e vi-lhes criar,
per bõa fe, mui fremosas pastores.
-Johan Soarez, nunca vi chamada 15
molher ama nas terras u andei,
se por emparament’ou por soldada
non criou mes, e máis vos én direi:
enas terras u eu soia viver
nunca mui bõa dona vi tecer, 20
mais vi tecer algũa lazerada.
-Juião, por est’outra vegada
con outro tal trobador entencei;
fizlhe dizer que non dezia nada,
com’or’a ti desta tençon farei: 25
vi bõas donas lavrar e tecer
corda e cintas, e vi-lhes teer
mui fremosas pastores na pousada.
-Johan Soarez, u soia viver
non tecen donas, nen ar vi teer 30
berç’ant’o fog’a dona muit’onrada.
-Juião, tu deves entender
que o mal vilan non pode saber
de fazenda de bõa dona nada.
3 eri ente(n)dores B 6 dyr(re)des V 7 teçedares V 8 Iuayo B 10 may BV 13 uilhes t(ri)ar B; uylhes car V 17 onpor solaida V 18 non i t(ri)ou metemays B 20 recee B 21 teter V 22 ou(n)t(ra) B 23 e(n)temey B; e(n)trancey V 25 reço(n) V 27 nilhes B 31 muy to(n)rrades B; muy to(n)rra V
v. 3: la lezione del manoscritto B è incerta. A mio avviso il copista potrebbe aver copiato in un primo momento eri in luogo di en e successivamente, dopo essersi reso conto dell’errore ottico, avrebbe riscritto il lessema senza cassare l’errore precedente, tralasciando una sillaba per aplografia. Machado edita la lezione corretta entendedores, ma non segnala l’errore di B in apparato; Lapa legge p(or) ar ente(n)dores in B e p(or) inte(n)dedores in V.
v. 6: nessun editore riporta l’errore in apparato.
v. 7: Monaci in V legge teçeduras; Machado e Lapa non segnalano l’errore di V in apparato.
v. 8: Lapa non segnala l’errore in apparato.
v. 10: l’emendamento è necessario poiché la forma may per mais non è mai attestata nella lirica profana galego-portoghese. Machado edita il verso senza emendare l’errore; Lapa lo corregge, ma non riporta in apparato la lezione trasmessa dal manoscritto.
v. 13: entrambi i manoscritti tramandano una lezione errata, dunque l’emendamento è necessario. La lezione di V non è attestata e dà luogo a ipometria, perciò per correggere l’errore mi sono basata sulla lezione di B che, pur non essendo attestata, rispetta l’isometria del componimento. A mio avviso il copista potrebbe aver commesso un banale errore ottico (confusione tra i grafemi <c> e <t>). Braga propone emendando corda et cintas, et vy-lhes catar.
v. 17: Lapa non riporta l’errore solaida in apparato.
v. 18: Machado edita Non criou; mete mays, uos en direi, segnalando in apparato solo l’errore triou; Lapa in B non legge il grafema <i> sovrascritto tra l’avverbio Non e il verbo t(ri)ou.
v. 20: Lapa non segnala l’errore in apparato.
v. 21: nessun editore legge in V teter.
v. 22: nessun editore legge ou(n)t(ra) in B.
v. 27: nessun editore legge in B nilhes.
v. 31: entrambi i manoscritti tramandano una lezione che, pur essendo attestata nella lirica profana galego-portoghese, è da considerarsi errata: la prima a causa della mancata concordanza del participio con il soggetto femminile singolare; la seconda perché genera ipometria. Dal momento che le fiindas sono costruite sulla terza e sulla quarta strofa sono intervenuta sul verso restaurando la rima –ada. Lapa edita emendando onrada senza evidenziare gli errori di entrambi i codici in apparato.