I
|
.
Notar giacomo. .
Quandoma unbonamico leiale. corteseme(n)te ilde saper tenere.
Enolde trar sicorto deliale. chesiconue(n)gna p(er)força partire. |
.
Notar Giacomo .
Quand'om à un bon amico leiale
cortesemente il de' saper tenere,
e no 'l de' trar sì cort'o deliale
che si convengna per força partire.
|
II
|
.
Che-daquistar lamico pocouale. dapoi chenolosa benmantenere. Chelode conosciere bene emale. donare etorre esaperlagradire. |
.
Che d'aquistar l'amico poco vale, da poi che no lo sa ben mantenere:
che lo de' conosciere bene e male,
donare e torre e saperl'agradire.
|
III
|
.
Mamolti creden tenere amistade. solp(er) pelare altrui alacorteçe. enon mostrare inuista ciochesia. |
.
Ma molti creden tenere amistade sol per pelare altrui a la corteçe,
e non mostrare in vista ciò che sia;
|
IV
|
.
Belli falla pensieri inueritate. chicrede fare daltrui borsa spese como uiuente sofrir nolporia. |
.
Be lli falla pensieri in veritate, chi crede fare d'altrui borsa spese,
c'omo vivente sofrir no 'l poria.
|