

R osa fresca Aulentisima capari jnuer la state. ledon(n)e tidisiano pulzelle ma
titate. trami deste focora seteste Abolontate. p(er)te nonaio Abento notte edi
a. penzando pur diuoi madonna mia.
Rosa fresca aulentis[s]ima ch'apari inver' la state,
le donne ti disiano, pulzell' e maritate:
tràgemi d'este focora, se t'este a bolontate;
per te non ajo abento notte e dia,
penzando pur di voi, madonna mia.
menare. labere desto secolo tuto quanto asembrare Auere me nompoteria
esto monno. Auanti li cauelli maritonno.
Se di meve trabàgliti, follia lo ti fa fare.
Lo mar potresti arompere, a venti asemenare,
l'abere d'esto secolo tut[t]o quanto asembrare:
avere me non pòteri a esto monno;
avanti li cavelli m'aritonno.
to. quando cipasso eueioti rosa fresca delortto bono comforto donimi tutore.
poniamo che saiunga ilnostro amore.
Se li cavelli artón[n]niti, avanti foss'io morto,
ca'n is[s]i [sì] mi pèrdera lo solacc[i]o e 'l diporto.
Quando ci passo e véjoti, rosa fresca de l'orto,
bono conforto dónimi tut[t]ore:
poniamo che s'ajúnga il nostro amore.
miei parenti.guarda nontargolgano questi forti corenti. como tiseppe bona laue
ertuta. consilglio che tiguardi alapartuta.
Ke 'l nostro amore ajúngasi, non boglio m'atalenti:
se ci ti trova pàremo cogli altri miei parenti,
guarda non t'ar[i]golgano questi forti cor[r]enti.
Como ti seppe bona la venuta,
consiglio che ti guardi a la partuta.
stari. non mi tocara padreto p(er) quanto Auere AmBari. viua loMperadore gra
zaDeo. jntendi bella quello che tidico eo.
Se i tuoi parenti trova[n]mi, e che mi pozzon fare?
Una difensa mèt[t]oci di dumili' agostari:
non mi toc[c]ara pàdreto per quanto avere ha 'n Bari.
Viva lo 'mperadore, graz[i] a Deo!
Intendi, bella, quel che ti dico eo?
setanto Auere donassemi quanto Alo. saladino. eperaiunta quanta lo soldano. toca
re me nompoteria lamano.
Tu me no lasci vivere né sera né maitino.
Donna mi so' di pèrperi, d'auro massamotino.
Se tanto aver donàssemi quanto ha lo Saladino,
e per ajunta quant'ha lo soldano,
toc[c]are me non pòteri a la mano.
sta. tanto jntorno p(ro)cazala fino chella jnsua podesta. femina domo nomsi puo
tenere. guardati bella pur deripentere.
Molte sono le femmine c'hanno dura la testa,
e l'omo con parabole l'adímina e amonesta:
tanto intorno procazzala fin che·ll'ha in sua podesta.
Femina d'omo non si può tenere:
guàrdati, bella, pur de repentere.
ersera cipassasti coren(n)o Ala distesa. aqui sta tiriposa canzoneri letueparabole
Ame nompiaciono gueri.
K'eo ne [pur ri]pentésseme? davanti foss'io aucisa
ca nulla bona femina per me fosse ripresa!
[A]ersera passàstici, cor[r]enno a la distesa.
Aquístati riposa, canzoneri:
le tue parole a me non piac[c]ion gueri.
quan(n)o uo fore. femina desto secolo tanto nona mai Ancore. quantamo teue rosa jn
uidiata. bene credo ch emi fosti distinata.
Femina d'esto secolo tanto non amai ancore
quant'amo teve, rosa invïdiata:
ben credo che mi fosti distinata.
setuto diuenissemi talgliara miletreze. e comsore maren(n)o Auna magione. Auanti
chemar tochine lapersone.
Se distinata fósseti, caderia de l'altezze,
ché male messe fòrano in teve mie bellezze.
Se tut[t]o adiveníssemi, tagliàrami le trezze,
e consore m'arenno a una magione,
avanti che m'artoc[c]hi 'n la persone.