.xlv. Mess(er) Jacopo mostacci
|
|
|
I |
U mile core efino eamoroso. giafa lungia stagione. coportato buona mente
alamore. dillei auanzare adesso fui penzoso. oltre podere jnfino chera afa
nato. nonde sentia dolore. p(er) tanto non dallei partia coragio. nemanca
ua lofino piacimento. mentre nonuidi inella folle usagio. loquale auea
cangiato lotalento.
|
Umile core e fino e amoroso
già fa lungia stagione c’ ò portato
buonamente a l’ amore,
di llei avanzare adesso fui penzoso
oltre podere, in fino ch’ era afanato
no ‘nde sentia dolore:
pertanto non da·llei partia coragio
nè mancav’ a lo fino piacimento,
mentre non vidi in ella folle usagio
lo qua’ le avea cangiato lo talento.
|
|
II
|
B ene maueria p(er) seruidore auuto. senomfosse difrode adornata. p(er) che logrand
dolzore. elagrangioia chemestata ilarifiuto. ormai gioia chep(er)lei mifosse data.
nonmaueria fauore. pero nepartto tuta miasperanza. chella parta delpresgio
edelualore. chemifa uopo dauere altrantendanza. ondio aquisti cio che p(er)dei da
more.
|
Bene m’ averia per servidore avuto
se nom fosse di frode adornata,
perchè lo grand dolzore
e la gran gioia che m’ è stata i’ la rifiuto;
Ormai gioia che per lei mi fosse data
non m’ averia favore,
però ne portto tuta mia speranza
ch’ ella parta del presgio e del valore,
che mi fa uopo d’ avere altra ’ntendanza,
ond’ io aquisti ciò che perdei d’ amore.
|
|
III
|
P ero senaltra jntendo daella partto. nolesiagreue enollesia oltragio. tante di
uano affare. mabene credo sauere eualere tanto. poi lasolglio auanzare cada
nagio. lesaueria contare. Senonfosse nella qualeo. dire tanto misdiciente. cassai
ualmelglio chisisa partire dareo. sengnore alungiare buona mente.
|
Però se n’ altra intendo da ella partto,
no le sia greve e nol le sia oltragio,
tant’ è di vano affare;
ma bene credo savere e valere tanto
poi la solglio avanzare, ca danagio
le saveria contare.
Se non fosse nella qual eo
dire tanto misdiciente,
c’ assai val melglio chi si sa partire da reo
sengnor e alungiare buonamente.
|
|
IV
|
O mo chesi parte alunga fasauere. diloco oue possa essere affanato. etrane suo pense
ro. edio miparto etragone uolere. edolglio delo temppo tra possato. cheme stato
fallire. manonomispero catale sengnora. sonseruato chebuono guiderdone. auera
gio ch p(er)zo chenobria. lobene seruente merita astagione.
|
Omo che si part’ e alunga fa savere
di loco ove possa essere affanato,
e tra’ ne suo pensero;
ed io mi parto e tragone volere
e dolglio de lo temppo trapossato
che m’ è stato fallire;
ma no no mi spero, c’ a tale sengnora
son servato, che buono guiderdone
averagio, ch perzò che no obria
lo bene servent’ e merita a stagione.
|
|
|