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Canz(one) depso. G(uido) Caualcanti. L AForte et nuoua mia disauentura mha disfacto nel core ogni dolce pensier chauea damore. |
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D isfacto mha gia tanto della uita che lagentil piaceuol donna mia dallanima distructa sé partita si chio non ueggio la douella sia non é rimaso in me tanta balia chio dello suo ualore possa comprender nella mente fiore. |
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U ien che muccide un sy gentil pensiero che par che dica/chio mai non la ueggia questo tormento disperato et fero che struggendo loncende et damereggia trouar non posso acui pietate io chieggia merze diquel signore che gira lafortuna del dolore |
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P ien dogni angoscia in luogo di paura lospirito del cor dolente giace per lafortuna/che di me non cura cha uolta morte doue assai mispiace et ha speranza ché stata fallace. neltempo /che simore/ mha facto perder dilecteuoli hore. |
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P arole mie disfacte /et paurose doueui piace di gir/uenandate ma sempre sospirando /etuergognose lo nome della mia donna chiamate io pur rimango in tanta aduersitate chequal mira difore uede lamorte socto il mio colore., |