Guida per la consultazione del Repertorio Metrico Unificato della Lirica Medievale Romanza
Il presente strumento consente di fruire in forma di database di alcuni dei dati reperibili nei seguenti repertori metrici di lirica medievale romanza:
Trobadors: István Frank, Répertoire métrique de la poésie des troubadours, 2 voll., Paris 1953-1957,
limitatamente ai testi lirici trobadorici (prima fascia di testo) e con esclusione dei discordi.
Galego-Portoghesi: Giuseppe Tavani, Repertorio metrico della lirica galego-portoghese, Roma 1967,
con esclusione dei discordi e dell'Appendice II (Frammenti non classificati).
Trouvères: Ulrich Mölk - Friedrich Wolfzettel, Répertoire métrique de la poésie lyrique française des origines à 1350, München 1972, con esclusione dei discordi;
Stil novo: Adriana Solimena, Repertorio metrico dello stilnovo, Roma 1980;
Siciliani: Roberto Antonelli, Repertorio metrico della Scuola siciliana, Palermo 1984, con esclusione dei discordi;
Trecento: Andrea Pelosi, Repertorio metrico della canzone italiana del Trecento, in «Metrica» 5 (1990), pp. 5-86;
Catalani: Jordi Parramon i Blasco, Repertori mètric de la poesia catalana medieval, Montserrat 1992.
Siculo-Toscani: Adriana Solimena, Repertorio metrico dei Siculo-Toscani, Palermo 2000.
[E’ in corso l’acquisizione dei repertori della ballata italiana (L. Pagnotta) e del canzoniere di Petrarca (M. Zenari), a cura di Giovanna Santini.]
Solo i dati metrici relativi alla lirica dei trovieri sono frutto di una revisione sistematica del repertorio di Mölk - Wolfzettel, compiuta da Paolo Canettieri (revisione che non concerne i dati sul collegamento interstrofico, l’attribuzione, i refrains), mentre minime correzioni di refusi sono state apportate al resto dei materiali, o in base all’evidenza, o su segnalazione degli autori (Stil novo, Siculo-Toscani) o grazie a interventi critici successivi (per il repertorio della lirica catalana si è tenuto conto della recensione di D. Billy in «Revue de linguistique romane» 58 (1994), in part. dell’errata corrige di pp. 248-249, e dell'archivio elettronico del Rialc - Repertorio informatizzato dell’antica lirica catalana, http://www.rialc.unina.it).
Lo strumento costituisce in questa fase la semplice trasposizione in versione informatica dei repertori esistenti; ciò comporta in taluni casi la compresenza di modalità di rappresentazione diverse per fenomeni identici. Ad esempio nel computo della misura sillabica dei versi coesistono i due differenti sistemi, quello cosiddetto italiano (repertori: Stil novo, Siciliani, Trecento, Siculo-Toscani), e quello cosiddetto francese (Trobadors, Galego-Portoghesi, Trouvères, Catalani), di modo che, ad esempio, un verso di undici sillabe con rima parossitona è considerato endecasillabo per i testi italiani e decasillabo femminile per gli altri; di questo dovrà tenere conto l'utente che volesse comparare schemi metrici rappresentati nei due diversi sistemi. Analogamente, nell’ordinamento alfabetico degli schemi rimici bisogna tenere conto della diversa rappresentazione delle rime del refrain e della ripresa fra i repertori italiani e gli altri (ad esempio, una strofe zagialesca è rappresentata aaax nei repertori italiani, aaab nei non italiani).
Non sono state acquisite le informazioni sulle serie rimiche né sulle varie figure metriche che riguardano la rima.
[Alcuni dati presenti in uno solo degli otto repertori sono stati acquisiti, ma non trovano rappresentazione nel database per ovvi motivi di economia: è il caso, ad esempio, della giacitura della cesura nei versi di dieci sillabe, registrata solo nel repertorio della lirica catalana].
Come è la norma nei repertori metrici, ogni schema è intestatario di una scheda autonoma (record). Tutti dati numerici contenuti del database sono composti da uno stesso numero di cifre (variabile in ragione dell’ordine di grandezza dei dati nei rispettivi campi), sicché i numeri espressi in unità sono preceduti in genere da zeri (uno o più, secondo l’entità del numero più alto nel rispettivo campo). Ogni record presenta le seguenti indicazioni, distribuite ciascuna in un campo:
1)il repertorio di origine, nella forma indicata sopra;
2)il numero identificativo dello schema metrico nel repertorio di origine, come di consueto, con due serie numeriche separate dai due punti [ad esempio 079:001], ad eccezione del repertorio Trecento per il quale il numero identificativo del singolo testo precede la cifra romana assegnata dal curatore allo schema metrico, qui fra parentesi [ad esempio 016 (XIII)]; i testi lirici trobadorici della seconda fascia di Frank sono contrassegnati da una stringa di sette caratteri: a sinistra dei due punti, tre cifre identificano lo schema rimico, secondo la numerazione di Frank, mentre a destra dei due punti la dicitura è per tutti 000N [ad esempio 001:000N]; per il repertorio di Pelosi, è parso necessario introdurre delle schede supplementari per i testi che presentano variazioni nello schema da una strofe all’altra oppure rime interne: il numero identificativo riproduce allora quello del repertorio metrico preceduto da E nel primo caso e da Rnel secondo [ad esempio R023];
3)lo schema rimico; poiché il programma utilizzato di fatto non consente l’uso di parentesi e dei segni di interpunzione in genere, i testi con rime interne sono equiparati graficamente agli altri [ad esempio un endecasillabo schedato nel repertorio di origine come (a)b 5+6 risulta nel database come una coppia di versi ab 56]; in tali casi la presenza di rime interne deve essere dedotta dal confronto fra i diversi schemi repertoriati (l’insieme dei quali è desumibile istantaneamente con una ricerca per numero identificativo repertorio bibliografico; in ogni caso le indicazioni contenute nel campo rimandi interni rinviano alle schede correlate, come nel repertorio di origine); per lo stesso motivo il campo non contiene alcuna informazione sulle partizioni interne delle strofi; si ricorda infine che per i motivi suddetti, per i testi italiani, la successione delle lettere nello schema rimico può avere un ordine diverso da quello alfabetico per i testi con time interne, e si dà il caso di un primo verso contrassegnato con lettera diversa da a [ad esempio eabeabcddc].
4)lo schema sillabico; i versi di più di nove sillabe sono rappresentati non da cifre ma dalle prime lettere maiuscole dell'alfabeto, di modo che un verso di dieci sillabe è rappresentato con A, uno di undici con B, uno di dodici con C, e così via; per il repertorio Siciliani si è resa necessaria la normalizzazione dei dati in un certo numero di casi [ad esempio per le eccedenze «facilmente sanabili» (Antonelli, Repertorio cit., § 6.4, in part. pp. XLVI-XLVII) (ad esempio 5+7? è registrato qui come 56) e in generale laddove le indicazioni non erano univoche]: una nota nel campo annotazioni informa su quale campo è stato normalizzato, rimandando al repertorio di origine; casi analoghi nei due repertori Stil novo e Siculo-Toscani hanno subito lo stesso trattamento;
5)il genere delle rime, dove m indica la rima maschile, f la femminile; nel solo Catalani e indica le rime che da una strofe all’altra possono essere di volta in volta maschili o femminili; in Trecento figura inoltre la lettera s per segnalare la presenza sistematica di rime proparossitone; il campo resta vuoto per gli altri repertori italiani;
6)il numero di strofi;
7)il tipo di collegamento delle strofi;
8)il numero di versi per strofe; per Galego-Portoghesi, oltre al numero complessivo dei versi per strofe, si è conservato il dato è in forma di addizione per le strofi con refram [ad esempio 07 = 5+2]; inoltre, per lo stesso repertorio, qualora il testo schedato presenti altre strofi con variazioni sostanziali nello schema (cfr. Tavani, Repertorio cit., § 7, pp. 23-24), nello stesso campo, alla cifra indicata come si è detto seguono tre punti fra parentesi (...), con valore di rinvio al campo annotazioni, dove è fornita l’informazione completa; per i testi italiani la cifra indicata rispecchia il numero dei versi così come risulta in seguito all’equiparazione fra rime interne e rime tout-court, per cui, ad esempio, si dà il caso di sonetti che risultano composti di 38 versi
9)lo schema rimico del refrain (o, secondo le diverse tradizioni, della ripresa, del refram o del respos); in Galego-Portoghesi il dato è fornito per i soli testi che presentano refram iniziale, mentre per gli altri è deducibile dalla formula del campo numero di versi per strofe (confrontato con lo schema rimico);
10)lo schema sillabico del refrain; in Galego-Portoghesi il dato è fornito per i soli testi che presentano refram iniziale, mentre per gli altri è deducibile dalla formula del campo numero di versi per strofe (confrontato con lo schema sillabico);
11)il genere delle rime del refrain; in Galego-Portoghesi il dato è fornito per i soli testi che presentano refram iniziale, mentre per gli altri è deducibile dalla formula del campo numero di versi per strofe (confrontato con il genere delle rime);
12)il numero di versi della ripresa o del refrain;
13)il tipo di refrain, limitatamente ai testi dei Trouvères;
14)il numero di tornadas;
15)il numero di versi per tornada;
16)il tipo di commiato; per Galego-Portoghesi figura in questo campo l’indicazione delle strofi dalle quali sono tratte le rime della fiinda;
17)lo schema rimico della tornada indipendente; per Galego-Portoghesi i dati forniti riguardano tutti i casi in cui il repertorio di origine fornisce indicazioni supplementari, cioè la strofe della quale vengono ripetute le rime o lo schema completo della fiinda indipendente, mentre negli altri casi lo schema deve essere desunto a partire dal campo numero di versi per tornada, come accade di norma, ad esempio, per Trobadors;
18)lo schema sillabico della tornada indipendente, con le limitazioni indicate per il campo precedente;
19)il genere delle rime della tornada indipendente, con le limitazioni indicate per il campo precedente;
20)l'autore del componimento, in grafia normalizzata, secondo l'indicazione dei repertori d'origine (con riferimento a per Trouvères e a per Trobadors);
21)il genere lirico del componimento;
22)l'eventuale autodefinizione di genere contenuta nel componimento, limitatamente al repertorio Trouvères;
23)il numero identificativo del componimento nel repertorio bibliografico di riferimento, e cioè BdT per Trobadors, Linker per Trouvères, le relative appendici bibliografiche nei repertori di Tavani, Solimena, Antonelli, Pelosi, Parramon i Blasco; per Trecento lo stesso numero identifica un componimento sia nel repertorio bibliografico sia nel repertorio metrico; per i trovatori l’Anonimo religioso non schedato in BdT figura con il numero progressivo assegnato da Frank, preceduto dalla dicitura ARel.
24)il numero identificativo del componimento in un altro repertorio bibliografico, limitatamente a Trouvères ();
25)il riferimento bibliografico all'edizione di riferimento sulla quale è condotta l'analisi metrica, limitatamente a Trouvères;
26)eventuali riferimenti interni al repertorio di origine, che rimandano alle schede che propongono diverse analisi della stessa strofe o le diverse strofi di uno stesso componimento;
27)altre annotazioni, di natura diversa, come l'eventuale appartenenza del testo ad una tenzone, limitatamente alle informazioni fornite nel repertorio di origine (cioè semplice dicitura "(comp.) in tenzone" per i repertori dello Stil novo e dei Siciliani, numero dei componimenti in tenzone e posizione del componimento all'interno della serie per il repertorio dei Siculo-Toscani).
28)conclude la serie un campo numero della scheda, esclusivamente ad uso interno per gli operatori, con un numero progressivo per ogni record del database (attualmente da 00001 a 11735).
Stato del lavoro (e sviluppi possibili)
Lo strumento è perfettibile quasi in ogni sua parte, sia quanto all’estensione (repertorio della lirica castigliana, trovatori occitani del XIV e XV secolo, ecc.), sia per quanto riguarda l’acquisizione dei repertori di origine (incipit, dati relativi alle serie rimiche ecc.), sia per quanto riguarda l’elaborazione di nuovi dati (ad esempio, il completamento del campo autodefinizione di genere nel maggior numero possibile di repertori sarebbe molto utile).
Modi di utilizzo