Repertorio: RMS:
Manoscritti: Laurenziano Redi 9, c. 142r (B411 - Sigl. Ant.)
Metrica: A B. A B. A B. A B; C D C, C D C, sonetto.
Edizioni: Nannucci 1883, p. 121; Langley 1915, p. 82; Santangelo 1928, p. 394; Salinari 1951, p. 106; Vitale 1951, p. 171; Contini 1960, p. 81; Panvini 1962, p. 55; Sanguineti 1965, p. 31; Antonelli 1979, pp. 358-362, Antonelli 2008.
Madonna à 'n sé vertu te con valore
più che nul'altra gemma preziosa:
che isguardando mi tolse lo core,
cotant'è di natura vertudiosa.
Più luce sua beltate e dà sprendore
che non fa 'l sole né null'autra cosa;
de tut[ t]e l'autre ell'è sovran'e frore,
che nulla apareggiare a lei non osa.
Di nulla cosa non à mancamento,
né fu ned è né non serà sua pare,
né 'n cui si trovi tanto complimento;
e credo ben, se Dio l'avesse a fare,
non vi metrebbe sì su' 'ntendimento
che la potesse simile formare.
. Notar giacomo . Mado(n)na anse uertute co(n)ualore. piu chenulaltra ge(m)ma presiosa. Che isguardando mitolse locore. cotante dinatura uertudiosa. Piu lucie sua beltate edaspre(n)dore. cheno(n)falsole nenullautra cosa. Detute lautre elle souranefrore. chenulla aparegiare alei nonosa. dinulla cosa nona ma(n)camento. nefu nede neno(n)sera sua pare ne(n)cui sitroui tanto co(n)plimento. ecredo bene sedio lauesse afare. no(n)ui metrebbe sisu(n)tendime(n)to chelapotesse simile formare. |
I
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Notar giacomo . Mado(n)na anse uertute co(n)ualore. piu chenulaltra ge(m)ma presiosa.
Che isguardando mitolse locore. cotante dinatura uertudiosa. |
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Madonna à 'n sé vertute con valore più che nul'altra gemma presiosa:
che isguardando mi tolse lo core,
cotant'è di natura vertudiosa.
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II
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Piu lucie sua beltate edaspre(n)dore. cheno(n)falsole nenullautra cosa. Detute lautre elle souranefrore. chenulla aparegiare alei nonosa. |
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Più lucie sua beltate e dà sprendore che non fa 'l sole né null'autra cosa;
de tute l'autre ell'è sovran' e frore,
che nulla aparegiare a lei non osa.
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III
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dinulla cosa nona ma(n)camento. nefu nede neno(n)sera sua pare ne(n)cui sitroui tanto co(n)plimento. |
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Di nulla cosa non à mancamento, né fu ned è né non serà sua pare,
né 'n cui si trovi tanto complimento;
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IV
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ecredo bene sedio lauesse afare. no(n)ui metrebbe sisu(n)tendime(n)to chelapotesse simile formare. |
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E credo bene, se Dio l'avesse a fare, non vi metrebbe sì su' 'ntendimento
che la potesse simile formare.
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