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Madonna mia, a voi mando

Repertorio: RMS:
Manoscritti: Vaticano latino 3793, solo nella tavola (A13 - Sigl. Ant.);
                   Banco rari 217, cc. 23v-24r (C40 - Sigl. Ant.);
                   Laurenziano Redi 9, cc. 75vb-76ra (B57 - Sigl. Ant.)
Metrica: a b,  a b;  c d  c d. Canzonetta di sette strofe singulars, ognuna di otto settenari, secondo il presente schema. È dubbia la bipartizione della sirma; l'ultima strofe funge da congedo. Probabile allacciamento  capfinit, a distanza, tra I-II e II-III, non confermato nelle strofi successive; altrettanto probabile il collegamento di tipo capcaudadas, sempre a distanza, tra III-IV. Lo schema è molto diffuso tra i Siciliani. 
Edizioni: Monaci-Arese 1955, p. 77; Langley 1915, p. 20; Guerrieri Crocetti 1947, p. 139; Salinari 1951, p. 62; Vitale 1951, p. 150; Panvini 1957-1958, p. 64; Panvini 1962, p. 29, Antonelli 1979, pp. 159-169; Antonelli 2008.
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Edizioni

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Antonelli 1979

I

Madonna mia, a voi mando
in gioi li mei sospiri,
ca lungiamente amando
non vi porea mai dire
com'era vostro amante
e lealmente amava,
e però ch'eo dottava
non vo facea sembrante.

II

Tanto set'alta e grande
ch'eo v'amo pur dottando,
e non so cui vo mande
per messaggio parlando,
und'eo prego l'Amore,
a cui prega ogni amanti,
li mei sospiri e pianti
vo pungano lo core. 

III

Ben vorria, s'eo potesse,
quanti sospiri getto, 
c'ogni sospiro avesse
spirito e intelletto, 
c'a voi, donna, d'amare
dimandasser pietanza,
da poi eh' e' per dottanza
non vo posso parlare. 

IV

Voi, donna, m'aucidete
e allegiate a penare:
da poi che voi vedete
ch'io vo dotto parlare,
perché non mi mandate
tuttavia confortando,
ch'eo non desperi amando
de la vostra 'mistate? 

V

Vostra cera plagente,
mercé quando vo chiamo,
m'incalcia fortemente
ch'io v'ami più ch'io v'amo,
ch'io non vi poteria
più coralmente amare,
ancor che più penare
poria, sì, donna mia. 

VI

In gran dilettanz'era,
madonna, in quello giorno
quando ti formai in cera
le bellezze d'intorno:
più bella mi parete 
ca Isolda la bronda,
amorosa gioconda
che sovr'ogn'altra sete.

VII

Ben sai che son vostr'omo,
s'a voi non dispiacesse, 
ancora che 'I meo nomo,
madonna, non dicesse:
per vostro amor fui nato,
nato fui da Lentino;
dunqua debb'esser fino, 
da poi c'a voi son dato. 

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Tradizione manoscritta

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CANZONIERE A2

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Edizione diplomatica

.
xiij.                                    Madonna mia auoi mando jngioia... sospiri. gialungia

 
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Edizione diplomatico-interpretativa

I
,
                                    Madonna mia auoi mando jngioia... sospiri. gialungia
 
.
 Madonna mia, a voi mando
jn gioia [...] sospiri
già lungia.

 
 
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CANZONIERE B

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Edizione diplomatica

.
N(otar). jacomo.
Madonna mia auoi mando. in
gioi limiei sospiri. calungiam
ente amando. no(n)ui porea mai
dire. Comera uostro amante. eleal
mente amaua. epero chio dottaua.
no(n)uo facea senbrante.
.

Tanto setalta egrande. chio uamo
pur dottando. enonso cui uomande.
permessaggio parlando. Vndio p(re)go
lamore. accui p(re)gha ogni amanti.
limiei sospiri epianti. uopungano
locore.
. 

Ben uorria sio potesse. qua(n)ti sospi
ri getto. cogni sospiro auesse. spi
rito eintelletto. Chauoi donna da
mare. dimandasser pietansa. da
poi chep(er) dottansa. nonuo posso par
lare.
.

Voi donna malcidete. eallegiate
apenare. dapoi cheuoi uedete. chio
uodotto parlare. Perche no(n)mi ma(n)
date. tutta uia confortando. cheo no(n)
desperi amando. delauostra amist
ate.
.

Uostra cera plagente, merce qu
ando uochiamo. mincalcia forte.
mente. chio uami piu chio uamo.
Chio nonui poteria. piu coralme(n)te
amare. ancor chepiu penare. poria
si donna mia.
.

Ingran dilettansera. mado(n)na i(n)
quello giorno. quando tiformai in
cera. Le bellesse dintorno. Piu be
lla miparete. chaizolda labronda.
amoroza gioconda. chesouro ogn
altra siete.
.

Ben sai chesson uostromo. sauoi no (n)
dispiacesse. ancora chelmio nomo.
madonna no(n) dicesse. Per uostro a
mor fui nato. nato fui dallentino.
dunqua debbesser fino. dapoi ca
uoi son dato.


 
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Edizione diplomatico-interpretativa

 

N. Jacomo
.
Notar Jacomo
 
 
I
.Madonna mia auoi mando. in
gioi limiei sospiri. calungiam
ente amando. no(n)ui porea mai
dire. Comera uostro amante. eleal
mente amaua. epero chio dottaua.
no(n)uo facea senbrante.
.
Madonna mia, a voi mando
in gioi li miei sospiri,
ca lungiamente amando
non vi porea mai dire
com'era vostro amante
e lealmente amava,
e però ch'io dottava
non vo facea senbrante.
 
 
II
.
Tanto setalta egrande. chio uamo
pur dottando. enonso cui uomande.
permessaggio parlando. Vndio p(re)go
lamore. accui p(re)gha ogni amanti.
limiei sospiri epianti. uopungano
locore.
.
Tanto set'alta e grande
ch'io v'amo pur dottando,
e non so cui vo mande
per messaggio parlando,
und'io prego l'Amore,
a ccui pregha ogni amanti,
li miei sospiri e pianti
vo pungano lo core.
 
 
III
.
Ben uorria sio potesse. qua(n)ti sospi
ri getto. cogni sospiro auesse. spi
rito eintelletto. Chauoi donna da
mare. dimandasser pietansa. da
poi chep(er) dottansa. nonuo posso par
lare.
.
Ben vorria, s'io potesse,
quanti sospiri getto,
c'ogni sospiro avesse
spirito e intelletto,
ch'a voi, donna, d'amare
dimandasser pietansa,
da poi ch'è per dottansa
non vo posso parlare.
 
 
IV
.
Voi donna malcidete. eallegiate
apenare. dapoi cheuoi uedete. chio
uodotto parlare. Perche no(n)mi ma(n)
date. tutta uia confortando. cheo no(n)
desperi amando. delauostra amist
ate.
.
Voi, donna, m'alcidete
e allegiate a penare:
da poi che voi vedete
ch'io vo dotto parlare,
perché non mi mandate
tuttavia confortando,
ch'eo non desperi amando
de la vostra amistate?
 
 
V
.
Uostra cera plagente, merce qu
ando uochiamo. mincalcia forte.
mente. chio uami piu chio uamo.
Chio nonui poteria. piu coralme(n)te
amare. ancor chepiu penare. poria
si donna mia.
.
Vostra cera plagente,
mercé quando vo chiamo,
m'incalcia fortemente
ch'io v'ami più ch'io v'amo,
ch'io non vi poteria
più coralmente amare,
ancor che più penare
poria, sì, donna mia.
 
 
VI
.
Ingran dilettansera. mado(n)na i(n)
quello giorno. quando tiformai in
cera. Le bellesse dintorno. Piu be
lla miparete. chaizolda labronda.
amoroza gioconda. chesouro ogn
altra siete.
.
In gran dilettans'era,
madonna, in quello giorno
quando ti formai in cera
le bellesse d'intorno:
più bella mi parete
cha Izolda la bronda,
amoroza gioconda
che sovro ogn'altra siete.
 
 
VII
.
Ben sai chesson uostromo. sauoi no (n)
dispiacesse. ancora chelmio nomo.
madonna no(n) dicesse. Per uostro a
mor fui nato. nato fui dallentino.
dunqua debbesser fino. dapoi ca
uoi son dato.
.
Ben sai che sson vostr'omo,
s'a voi non dispiacesse,
ancora che 'l mio nomo,
madonna non dicesse:
per vostro amor fui nato,
nato fui da Llentino;
dunqua debb'esser fino,
da poi c'a voi son dato.
 

 

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CANZONIERE C

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Edizione diplomatica

.                              
                                 mess(er) Rugieri damici

M                              adonna mia auoi mando ingioi limei
                                 sospiri.
                                    Ecoralmente amando: no(n) ui uolsi
                                mai dire.
                                    Comera uostro amante: ecoralm(en)
                                te amaua: ma pero keo doctaua no(n)
                                ui mostrai sembiante.
 
                                  Tanto sete alta egrande: keo uamo
                               pur doctando.
                                  Nonao p(er) cui uima(n)de: p(er) messagier
                               parlando.
                                   Undeo prego lamore: acui serven liamanti: limei sospiri epianti
                               ui pungano lo core.
 
.   
    Ben uorria seo potesse quando sospiri eo gecto.
    Ciascuno sospiro auesse: anima eintellecto.
    ka uoi donna damare: domandassen pietança: da keo p(er) docta(n)ça
 no mauso dimostrare.
 
.
   Uoi donna mancidete efaitemi penare:
   Da poi ke miuedete: kio ui docto inparlare:
     Come nomi mandate: madonna confortando: kio no(n) disperi
 amando dela uostramistate.
 
.  
    In gran dilectança era: madonna inquello giorno.
   Quando ui forma incera: elebelleçe intorno.
    Piu bella mi parete: ke ysocta la bronda: amorosa gioconda flor
 dele donne sete.
 
.
   Ben so keo son uostro omo: sauoi no(n) dispiacesse.
   Ancora kel meo nomo: madonna no(n) dicesse.
     P(er) uostro amor son nato: fui nato dalentino: donqua debbo esser
 fino da poi keui son dato.
 
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Edizione diplomatico-interpretativa

 

I
.
Mess(er) Rugieri damici
 
Madonna mia auoi mando ingioi limei
sospiri.
Ecoralmente amando: no(n) ui uolsi
mai dire.
Comera uostro amante: ecoralm(en)
te amaua: ma pero keo doctaua no(n)
ui mostrai sembiante.

 
.
Messer Rugieri D'Amici
Madonna mia, a voi mando
in gioi li mei sospiri,
e coralmente amando
non vi volsi mai dire
com'era vostro amante
e coralmente amava,
ma però k'eo doctava
non vi mostrai sembiante.
 
II
.
Tanto sete alta egrande: keo uamo
pur doctando.
Nonao p(er) cui uima(n)de: p(er) messagier
parlando.
Undeo prego lamore: acui serven liamanti:limei sospiri epianti
ui pungano lo core.

 
.
Tanto sete alta e grande
k'eo v'amo pur doctando,
non ao per cui vi mande
per messagier parlando,
und'eo prego l'Amore,
a cui serven li amanti,
li mei sospiri e pianti
vi pungano lo core.
 
III
.
Ben uorria seo potesse quando sospiri eo gecto.
    Ciascuno sospiro auesse: anima eintellecto.
ka uoi donna damare: domandassen pietança: da keo p(er) docta(n)ça
 no mauso dimostrare.

 
.
Ben vorria, s'eo potesse,
quando sospiri eo gecto,
ciascuno sospiro avesse
anima e intellecto,
k'a voi, donna, d'amare
domandassen pietança,
da k'eo per docança
no m'à uso dimostrare.
 
IV
.
Uoi donna mancidete efaitemi penare:
   Da poi ke miuedete: kio ui docto inparlare:
     Come nomi mandate: madonna confortando: kio no(n) disperi
 amando dela uostramistate.

 
.
Voi, donna, m'ancidete
e faitemi penare
da poi ke mi vedete
k'io vi docto in parlare,
come no mi mandate
madonna confortando,
k'io non disperi amando
de la vostra 'mistate?
 
V
.
In gran dilectança era: madonna inquello giorno.
   Quando ui forma incera: elebelleçe intorno.
    Piu bella mi parete: ke ysocta la bronda: amorosa gioconda flor
 dele donne sete.

 
.
In gran dilecança era,
madonna, in quello giorno
quando vi forma' in cera
e le belleçe intorno:
più bella mi parete
ke Ysocta la bronda,
amorosa gioconda
flor de le donne sete.
 
VI
.
Ben so keo son uostro omo: sauoi no(n) dispiacesse.
   Ancora kel meo nomo: madonna no(n) dicesse.
     P(er) uostro amor son nato: fui nato dalentino: donqua debbo esser
 fino da poi keui son dato.

 
.
Ben so k'eo son vostro omo,
s'a voi non dispiacesse,
ancora ke'l meo nomo,
madonna non dicesse:
per vostro amor son nato,
fui nato da Lentino;
donqua debbo esser fino,
da poi ke vi son dato.
 

 

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