BEdT 213,007
Testimoni: Guillem de Cabestaing : I 106 - K 91 - d 290 -
Metrica: a10' b10' b10' a10' c10 c10 d10' d10' (Långfors 1924, 7, p.21). Canzone di 4 coblas di 8 versi.
Edizioni: Raynouard, Choix, 5, p.195 (frammento, vv.1.6 e 37-9); Hüffer 1869, 6, p.47; Långfors 1924, 7, p.21; Cots1985-86, 7, p.298 e 10 (Apéndice), p.319).
II.
Bene devo avere grande gioia nel mio cuore,
poichè tutti i buoni pregi nella mia donna si concedono,
e non invidia la bellezza di nessun'altra;
tanto la fece Dio di conveniente stato;
perchè se ora stesse tra i suoi nemici
non direbbero che ne videro mai una tanto bella:
stanno in lei giudizio, bellezza e gentilezza;
non la vede uomo che non dia piuttosto cento lamenti.
III.
In un'altra terra andrò a prendere linguaggio,
si che giammai in questa non sia,
e i lusingatori, che mi hanno ucciso per invidia,
ne avranno grande gioia quando mi vedranno selvaggio;
e mi sposterò come un povero pellegrino,
e i desideri mi avranno presto ucciso
e se non che, bene avrò servito Amore
e lo servirò tutti i giorni della mia vita.
IV.
Vai tu, lamento, nel luogo del fine messaggio,
dritto dalla mia signora dove si rimettono tutti i buoni pregi,
e dille che non desidero altro
e né sto devoto verso altre signorie
quando mi ricordo i suoi begl'occhi e il suo viso.
Per poco non muoio quando mi separo da lei:
non mi separo da lei né mai mi separerò,
anzi il mio cuore è presso di lei notte e giorno.