Uedesti almio parere ongne ualore Etucto giocho e quanto bem consente Se fusti inproua del singnor uale(n)te Che singnoregia ilmondo de lonore Poi ne departe dongne noia amore Eten ragion nella pietosa mente Si ua soaue p(er) sonni ala giente Chel cor ne porta senza far dolore Dite locore/ne po(r)to uegiendo Che latua donna. che mo(r)te. che lia Nodrila del core de cio temendo Quando tapa(r)ue che ne gia dolendo Fudolce sonno chalor sicompia Chelsuo continuo louinia uenciendo |
Risponde Guido / a dante / Aciascunalma. UEdesti almio parere omni ualore / etutto gioco equa(n)to bene hom sente. sefosti improua delsegnor ualente / chesengnoreggia lomondo delonore. poi uiue inparte doue noia more / etien ragion nellapietosa mente. siua soaue perlisonni alagente / checori neporta senza far dolore. Diuoi lochore neporto ueggiendo /cheuostra donna lamorte chedea / nodrilla desto chor dicio temendo /Quando taparue chesengia dolgliendo / fudolce sonno challor sicompiea / chel su contrario lauenia uincendo. |
U edesti almio parere ogni ualore etutto giocho equanto bene huon sente sefusti inpruoua delsignor ualente chessignioreggia elmondo dellonore / Poi uiue inparte doue noya more e tien ragion nellamente pietosa siua soaue pesonni allagiente che cori neporta sanza fare dolore D i uoi locor sene porto uegiendo che uostra donna lamorte credea nodrilla desto chore dico temendo / Quando tapparue chesengia dogliendo fu dolcie sonno challor sicompiea chelsuo contrario lauenia uincendo. |
Risposta Guido Ca(ua)l(can)ti a Dante allighieri. U Edesti almio parere ogni ualore et tucto giuoco: et quanto bene huom sente se fusti in pruoua del signor ualente che signoreggia il mondo dellonore P oi uiue in parte: doue noia more et tien ragion nella piatosa mente si ua soaue pe somni alla gente che icor ne porta sanza far dolore. D i uoi lo cor se ne portó ueggiendo che uostra donna la morte chiedea nodrilla desto cor dico temendo. Q uando tapparue/ che sen gia dogliendo fu dolce somno: challor si compiea chel suo contrario la uenia uincendo. |
S onetto di Guido caualcanti a Danthe alighieri per risposta ad uno suo sonetto che comincia Ad ciascuna alma presa etcs. Ilquale è il p(ri)mo sonetto nella uita nuoua di Dante. Et daq(ue)sta risposta di Guido originalme(n)te comincio lamicitia tra lui et Danthe |
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U Edesti almio parere ogni ualore Et tutto gioc et quanto ben huom sente Se fost in pruoua del signor ualente Che signoreggia ilmondo delhonore Poi uiu inparte doue noia more Et tien ragion nella pietosamente Si ua soaue pe somn alla gente Che cor neporta senza far dolore. D i uoi locor sene portò ueggendo Che uostra do(n)na lamorte chiedea Nudrilla desto cor dicio temendo. Q uando tapparue che sengia dogliendo Fu dolce somno ch allor sicompiea Chel suo contrario la uenia uincendo. .Finis. |
U Eder potesti quando uiscontrai quel pauroso spirito damore il qual sol apparir quando si more enaltra guisa non si uede mai elli mifu si presso chio pensai chelli uccidessi lo dolente core allor si misse nel morto colore lanima mia dolente per trar guai E t poi sostenne quando uidi usicre degliocchi uostr un lume di merzede |
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che porse dentr al cor nuoua dolceza E t quel sottile spirito che uede soccorse glialtri che uolean morire grauati dangosciosa deboleza |
Queste la risposta ke mando Guido a Dante. U edesti almio parereogniualore/etuctogiocoequa(n)to be - nehomsente /sefosti inproua delsegnor uale(n)te/kesegnoreggia ilmondo delonore/ poi uiue i(n)parte doue noiamore ete(n)ragion nelapietosam(en)te/ siua soaue p(er)liso(n) mala - gente/kecor neporta sa(n)za far romore/ Dite locore ne porto ueggie(n)do / kelatuado(n)nalamo(r)te kiedeua nodril - ladellocore dicio teme(n)do/qua(n)do taparue kene(n)gia dogle(n) - do/sudolcie so(n)no challor sico(m)piea/kelsuco(n)trariolduenia ui(n) - ciendo. |