Giacomo da Lentini, Feruto sono isvariatamente [1]
Mm1: Feruto sono isuariatamente. amore maferuto orp(er)che cosa. p(er)chio uisaccia dir loco(n)uene(n)te. diquelli che del trouar noa(n)no posa. che dicono i(n)lor dicto spessam(en)te. chamore a jnse deitate i(n)clusa. et io si dico che none neiemte. che piu dun dio none ne e(sser)e osa. R E chi lomivolesse contastare. jo lilmosserei p(er)uia emanto. come none piu duna deitate. jn vanitate no(n) uoglo più stare. uoi che trouate nouo d(ic)to ecanto. partiteui dacio che uoi peccate. |
A: Notaro giacom(m)o FEruto sono isuariatamente. amore ma feruto op(er)che cosa. cadio degia dire lo conuenente. diquelli che ditrouare nonan(n)o posa. cadicono neloro detti fermamente. camore adeita jmse richiosa. edio lodico chenon(n)e neiente. cadio damore sia odessere osa. ₵ Echi meneuolesse contastare. jgliene mostreria rasgione aua(n)ti. cadio non(n)e seno nuna deitate. Edio jnuanita nonuolglio piu stare. voi chetrouate noui detti tanti. posatelo didire cheuoi pechate. |
D: Feruto sono suariatamente. amor ma feruto operchechosa. ched io deggia dir loconuenente. dique cheditrouar nonanno posa. chedicon nelor decti fermamente. chamor adeita inse rinchiusa. edio lodicho chenone niente. chedio damor sia odesser osa. Echimene uolesse contastare. iglene mosterria ragion dauanti. chedio none senon unadeitate. Edio inuanita non ui po stare. uoi chetrouate noui decti tanti. posatelo didir cheuoi pecchate. |
Ba3: Feruto sono suariatamente Et amor m'ha feruto oh, perche cosa Ched'io deggia dir lo convene(n)te di quej che di trouar non hanno posa Che dicon ne lor dettj fermamente Ch'amor ha deita in se rinchiusa Ed io lo dico che non è niente Che dio d'amor sia o, desser osa Et chi mene uolesse contastare jo gliene mostrerria ragion daua(n)tj che dio non è senon una deitate Et dio in uanita non ui puo stare Voi ch(e) trouate nuovi dettj tanti Posatelo di dire che uoj peccate. |