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Edizione diplomatico-interpretativa

I
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Notar giacomo
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Ognomo chama deamar sonore. edeladon(n)a cheprende adamare.
Efolle chinone soferitore. chelanatura deue omo isforçare.

 
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Notar Giacomo
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Ogn'omo ch'ama de' amar so' nore
e de la donna che prende ad amare;
e foll'è chi non è soferitore,
che la natura deve omo isforçare;
 
II
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Nulomo deue dire cio caincore. chelaparola no(n)po ritornare.
Datucta gente tenute milliore. chia misura neloso parlare.

 
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Nul'omo deve dire ciò c'à in core,
che la parola non pò ritornare:
da tucta gente tenut'è milliore
chi à misura ne lo so parlare.
 
III
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   p(ero) madon(n)a miuollio sofrire. difar senblança inuostra co(n)trada.
p(er)che lagente sisforça dimaldire.

 
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Però, madonna, mi vollio sofrire
di far senblança in vostra contrada,
perché la gente si sforça mdi maldire;
 
IV
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    efaciol p(er)cheno(n) siate biasmata. chelomo sidilecta piu didire 
lomale chelobene alafiata.

 
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E faciol perché non siate biasmata,
che l'omo si dilecta più di dire
lo male che lo bene a la fiata.
 
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