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notaro giacomo
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I
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notaro giacomo .
M olti amadori laloro malatia. portano jneore chemuista nompare.
edio nomposso sicielare lamia. chella nompaia p(er)lomio penare. |
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Notaro Giacomo .
Molti amadori la loro malatia
portano jn core, ché 'm vista nom pare;
ed io nom posso sì cielare la mia,
ch'ella nom paia per lo mio penare:
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II
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pero chesono sotto altrui sengnoria. nedimeue non(n)o neiente affare. senon quanto madonna mia voria. chella mi pote mortte euita dare. |
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Però che sono sotto altrui sengnoria, né di meve nonn ò neiente a ffare,
se non quanto madonna mia voria,
ch'ella mi pote mortte e vita dare.
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III
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Sue lo core esuo sono tutto quanto. echinona comsilglio dasuo core. nonuiue jmfra la giente como deue. |
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Su' è lo core e suo sono tutto quanto, e chi non à comsilglio da suo core,
non vive jmfra la giente como deve;
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IV
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Cadio nomsono mio ne piu neta(n)to. senon quanto madonna uedemi difore. eduno poco dispirito chenmeue. |
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Cad io nom sono mio, né più né tanto, se non quanto madonna vedemi di fore
ed uno poco di spirito ch' è 'n meve.
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Molti amadori la lor malati,
a portano in core, che 'n vista non pare;
ed io non posso sì celar la mia,
ch' ella non paia per lo mio penare:
però che son sotto altrui segnoria,
né di meve nonn-ò neiente a·ffare,
se non quanto madonna mia varia,
ch'ella mi pote morte e vita dare.
Su' è lo core e suo son tutto quanto,
e chi non à consiglio da suo core,
non vive infra la gente corno deve;
cad io non sono mio né più né tanto,
se non quanto madonna è de mi fore
ed uno poco di spirito è 'n meve.