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.
v. Notaro giacom(m)o discordo
D alcore miuene. chelgliochi mitene. rosata. spesso madiuene. |
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. Capurpenare. edisiare, gia mai nonfare. mia diletenza, larimembranza. diuoi alente cosa. gliochi marosa. dunagua damore. ora potesseo. oramore meo. co me romeo. uenire ascoso. edisioso. conuoi miuedesse. non mipartisse. daluostro dolzore. daluostro lato. alungato. bello p(ro)uato. male cheno(n)salda tristano edisalda. non(n)amei sifortte. benmi pare mortte. no(n) uederui. fiore. |
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. V ostro ualore. cadorna edinuia. don(n)e edonzelle lavisatura diuoi don(n)a mia. sono gliochi belli. penssatutore. quando uiuedia . econ gioie nouelle. |
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. Boìtu meo core. p(er)chenonti more. rispondi che fai. p(er)che doli cosio nonti rispondo. ma bene ci confondo. setosto no(n) uai. laoue uoli comi. cala fresca ciera. tempesta edispera. jnpensiero mai misso encordolglio p(er)ti. |
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. Cosi bella. sifauella. lomi core comeco dinulaitra p(er)sona. no(n) mirasgiona. neparlla nedicō. sichurale. enatura le. amore diuoi mi piacie. congni uista. mipar trista. caltra don(n)a facie. Cassio uelglio. oson(n)o pilglio. lomio core noninsonna. senonscietto. simastretto. pur diuoi madon(n)a. |
![]() |
. Simisdura. schura. fighura. diquanteo neueio. gliochi auere. euedere. euolere. eloro non disio. triecie sciolte. mauolte. madolte. nebruna nebianca. gioia complita. norita. minuita. voisiete più fina. sio faccio. sollaccio. chio piaccio. louostro amore mimina. do trina. ebenuolenza. lauostra benuolenza. midona canoscienza. diserui re. achia senza. quella che piu ma gienza. eagio ritemenza. p(er) latroppa souenenza. |
![]() |
. E non mi portta. amore cheportta. etira adongne freno. enon corre. sichescorre. etira adongne freno. p(er)amore fino. leuo ria, enonllascieria. p(er) nulla leanza. sio sapesse. chio morisse. simistringie amanza etuto credo. eno(n) discredo. chella mia uenuta. dea placiere. eda legrare delaueduta. |
![]() |
. Masempre mai nonsento. uostro coman damento. enon(n)o confortamento. del uostro auenimento. chimisto eno(n) canto. sicauoi piacca tanto. emando ui jnfratanto. saluti edolzepianto. piango peru sagio, giamai norideragio. mentre nonuederagio. louostro bello uisagio. rasgione agio. edaltro nonfaragio. ne poragio. tale lo mi coragio. |
![]() |
. Caltre parole. nonuole. madole. deli parlamenti. dalegienti. non consenti. ne che parlli neche dolenti. edagio ueduta. p(er) lasciare lamia ueduta. tenuta. delo meo dolcie penzare. Sicomo. noi chesomo. duno core dui. edorplui. chedanchera. nonfui. diuoi. belluiso. sono priso. eq econquiso, che fradormentare. mifalleuare. eintrare. jnsi granfoco. cap(er) poco. na(n) maucido. delostrido. chio negitto. chio non uengna laoue siete. rimenbrando, bella quando. conuoi miuedea, sollazando. edistando. jngioia sicome fare solea. |
![]() |
. P(er) quantagio. digioia. tantagio. dimala noia. lamia uita ecroia. senza uoi vedendo. cantando aiuo. jngioia oruiuo. pur pensiuo. etuta giente iscri da sichio uo sfugiendo. pur cherendo. ondio masconda. onde locore mabo nda. egliochi fuori gronda. sidolcie mente fonda. come lofino oro chefonda. ora mirisponda. emadatemi adire. uoi chemartiri. p(er)me soferite. benui douereste jnfra lo core dolire, demie martire. seui souenite come sete. lontana. sourana. delo core p(ro)simana. |
I
|
Notaro giacom(m)o discordo
.
Dalcore miuene. chelgliochi mitene. rosata. spesso madiuene. chelaciera obene. bangnata. quando misouene. dimia bona spene. codata. |
.
Notaro Giacommo, discordo Dal core mi vene
che 'lgli ochi mi tene – rosata:
spesso m'adivene
che la ciera ò bene – bagnata,
quando mi sovene
di mia bona spene – c'ò data
|
II |
.
Jnuoi amorosa. bona uenturosa. pero semamate. gia
no(n) uinganate. neiente, capuraspetando. jnuoi maginando. locore mi distringie auenente. cassio non temesse. couoi dispiaciesse. benmauci deria. eno(n)uiueria. estetormente. |
. Jn voi, amorosa, bona venturosa.
Però, se m'amate,
già non v'inganate – neiente,
ca pur aspetando,
jn voi 'maginando,
lo core mi dstringie, - avenente;
ca ss'io non temesse
c'a voi dispiaciesse,
ben m'aucideria,
e non viveria – este tormente.
|
III
|
.
Capurpenare. edisiare,
gia mai nonfare. mia diletenza, larimembranza. diuoi alente cosa. gliochi marosa. dunagua damore. |
.
Ca pur penare è disiare,
già mai non fare
mia diletenza:
la rimembranza
di voi, alente cosa,
gli ochi m'arosa
d'un agua d'amore.
|
IV |
.
ora potesseo. oramore meo. co
me romeo. uenire ascoso. edisioso. conuoi miuedesse. non mipartisse. daluostro dolzore. daluostro lato. alungato. bello p(ro)uato. male cheno(n)salda tristano edisalda. non(n)amai sifortte. benmi pare mortte. no(n) uederui. fiore. |
.
Ora potess'eo,
or amore meo
come romeo
venire ascoso,
e disioso
con voi mi vedesse,
non mi partisse
dal vostro dolzore.
Dal vostro lato
alungato,
bell' ò provato
male che non salda:
Tristano ed Isalda
non amai sì fforte;
ben mi pare mortte
non vedervi fiore.
|
V
|
.
V ostro ualore. cadorna edinuia. don(n)e edonzelle lavisatura
diuoi don(n)a mia. sono gliochi belli. penssatutore. quando uiuedia . econ gioie nouelle. |
.
Vostro valore c'adorna ed invia
donne e donzelle,
l'avisatura
di voi donna mia,
sono gli ochi belli:
penss'a tutore
quando vi vedia
e con gioie novelle.
|
VI
|
.
Boìtu meo core. p(er)chenonti more. rispondi che
fai. p(er)che doli cosio nonti rispondo. ma bene ci confondo. setosto no(n) uai. laoue uoli comi. cala fresca ciera. tempesta edispera. jnpensiero mai misso encordolglio p(er)ti. |
.
<<Boi tu, meo core, perché non ti more?
Rispondi, che fai?
Perché doli – così? >>
<< non ti rispondo,
ma bene ti confondo
se tosto non vai
là ove voli – co' mi:
ca la fresca ciera
tempesta e dispera;
jn pensiero m'ài
misso e 'n cordolglio – per ti >> .
|
VII
|
.
Cosi bella. sifauella. lomi core comeco
dinulaitra p(er)sona. no(n) mirasgiona. neparlla nedico. sichurale. enatura le. amore diuoi mi piacie. congni uista. mipar trista. caltra don(n)a facie. Cassio uelglio. oson(n)o pilglio. lomio core noninsonna. senonscietto. simastretto. pur diuoi madon(n)a. |
.
Così, bella, - si favella lo mi core co meco:
di nul aitra persona – non mi rasgiona,
ne parlla né dico.
Sì churale - e naturale
amore di voi mi piacie,
c'ongni vista – mi par trista
c'altra donna facie:
ca ss'io veglio – o sonno pilglio,
lo mio core non insonna,
se non scietto – sì m'à stretto
pur di voi, madonna.
|
VIII
|
.
Simisdura. schura. fighura. diquanteo neueio.
gliochi auere. euedere. euolere. eloro non disio. triecie sciolte. mauolte. madolte. nebruna nebianca. gioia complita. norita. minuita. voisiete più fina. sio faccio. sollaccio. chio piaccio. louostro amore mimina. |
.
Sì mi sdura – schura – fighura di quant'eo ne veio:
gli ochi avere – e vedere –
e loro non disio;
triecie sciolte – ma volte – ma dolte,
né bruna né bianca
gioia complita – norita – mi 'nvita:
voi siete più fina,
s'io faccio – sollaccio – ch'io piaccio,
lo vostro amore mi mina
|
IX |
.
do
trina. ebenuolenza. lauostra benuolenza. midona canoscienza. diserui re. achia senza. quella che piu ma gienza. eagio ritemenza. p(er) latroppa souenenza. |
.
dotrina, - e benvolenza.
La vostra benvolenza
mi dona canoscienza
di servire a chia senza
quella che più ma gienza,
e agio ritemenza
per la troppa sovenenza.
|
X
|
.
E non mi portta. amore cheportta. etira adongne
freno. enon corre. sichescorre. <etira adongne freno > . p(er)amore fino. leuo ria, enonllascieria. p(er) nulla leanza. sio sapesse. chio morisse. simistringie amanza etuto credo. eno(n) discredo. chella mia uenuta. dea placiere. eda legrare delaueduta. |
.
E non mi portta – amore che portta e tira ad ongne freno;
e non corre, - sì che scorre,
e tira ad ongne freno
per amore fino.
Le voria – e non llasceria
per nulla leanza,
s'io sapesse – ch'io morisse,
sì mi stringie amanza;
e tuto credo, - e non discredo,
che lla mia venuta
dea placiere – ed alegrare
de la veduta.
|
XI
|
.
Masempre mai nonsento. uostro coman
damento. enon(n)o confortamento. del uostro auenimento. chimisto eno(n) canto. sicauoi piacca tanto. emando ui jnfratanto. saluti edolzepianto. piango peru sagio, giamai norideragio. mentre nonuederagio. louostro bello uisagio. rasgione agio. edaltro nonfaragio. ne poragio. tale lo mi coragio. |
.
Ma sempre mai non sento vostro comandamento,
e nonn ò confortamento
del vostro avenimento;
ch'ì mi sto e non canto
sì c'a voi piacca tanto,
e mandovi jnfratanto
saluti e dolze pianto;
piango per usagio,
già mai no rideragio
mentre non vederagio
lo vostro bello visagio.
Rasgione agio,
ed altro non faragio,
né poragio,
tal'è lo mi' coragio.
|
XII
|
.
Caltre parole. nonuole. madole. deli parlamenti. dalegienti. non consenti.
ne che parlli neche dolenti. edagio ueduta. p(er) lasciare lamia <ueduta>. tenuta. delo meo dolcie penzare. |
.
C'altre parole no vole,
ma dole
de li parlamenti
da le gienti:
non consenti
né che parlli né che dolenti,
ed agio veduta
per lasciare
la mia (veduta) tenuta
de lo meo dolcie penzare.
|
XIII |
.
Sicomo. noi chesomo. duno core dui.
edorplui. chedanchera. nonfui. diuoi. belluiso. sono priso. econquiso, che fradormentare. mifalleuare. eintrare. jnsi granfoco. cap(er) poco. na(n) maucido. delostrido. chio negitto. chio non uengna laoue siete. rimenbrando, bella quando. conuoi miuedea, sollazando. edistando. jngioia sicome fare solea. |
.
Sì como – noi
che somo – d'uno core dui,
ed or – plui
ched anchera – non fui,
di voi, - bell viso,
sono priso
e conquiso;
che fra dormentare
mi fa llevare
e intrare
jn sì gran foco
ca per poco
non m'aucido
de lo strido
ch'io ne gitto,
ch'io non vengna là ove siete,
rimenbrando,
bella, quando
con voi mi vedea,
sollazando
ed istando
jn gioia, sì come fare solea.
|
XIV
|
.
P(er) quantagio. digioia. tantagio. dimala noia. lamia uita ecroia. senza uoi
vedendo. cantando aiuo. jngioia oruiuo. pur pensiuo. etuta giente iscri da sichio uo sfugiendo. pur cherendo. ondio masconda. onde locore mabo nda. egliochi fuori gronda. sidolcie mente fonda. come lofino oro chefonda. |
.
Per quant'agio di gioia tant'agio di mala noia:
la mia vita è croia
senza voi vedendo.
Cantando aivo
jn gioia or vivo pur pensivo
e tuta giente iscrida,
sì ch'io vo fuggendo,
pur cherendo – ond'io m'asconda:
onde lo core m'abonda
e gli ochi fuori gronda,
sì dolcie mente fonda
come lo fino oro che fonda.
|
XV |
.
ora mirisponda. emadatemi adire. uoi chemartiri. p(er)me soferite. benui
douereste jnfra lo core dolire, demie martire. seui souenite come sete. lontana. sourana. delo core p(ro)simana. |
.
Ora mi risponda – e madatemi a dire,
voi che martiri – per me soferite:
ben vi dovereste – jnfra lo core dolire
de' mie' martire – se vi sovenite
come sete – lontana,
sovrana – de lo core prosimana.
|
![]() |
. Dalcore miuene chelgliochi mitene. rosata spesso madiuene |
I
|
.
Dalcore miuene chelgliochi mitene. rosata spesso madiuene |
.
Dal core mi vene che 'l gli ochi mi tene – rosata:
spesso m'adivene
|
. Discordio di Notar Giacomo. d Alcore miuene. chegliocchi dispiacesse. ben maucideria. eno(n)ui |
I
|
.
Discordio di Notar Giacomo. d Alcore miuene. chegliocchi
mitene. rosata. spesso madiue ne. chelacera obene bangnata. qua(n)do misouene. dimia bona spene. codata. |
.
Discordio di Notar Giacomo Dal core mi vene
che gli occhi mi tene – rosata:
spesso m'adivene
che la cera ò bene – bangnata,
quando mi sovene
di mia bona spene – c'ò data
|
II
|
.
Inuoi amorsa. be nauenturosa. p(er)o semamate. gia no(n)uinga(n)nate. neiente. capura spetando. Inuoi magina(n)do. lamor cagio inuoi locor midistringie auene(n) te. cassio no(n) temesse. Cauoi dispiacesse. ben maucideria. eno(n)ui
ueria. esti torme(n)ti. |
.
In voi, amorsa, benaventurosa.
Però, se m'amate,
già non v'ingannate – neiente,
ca pur aspetando,
in voi 'maginando,
l'amor c'agio in voi
lo cor mi dstringie, - avenente;
ca ss'io non temesse
c'a voi dispiacesse,
ben m'aucideria,
e non viveri' a - esti tormenti.
|
III
|
.
c apur penare. edisiare. giamai no(n)fare. mia diletanza. larime(n)bra nsa. diuoi aulente cosa. gliochi marosa. dunaigua damore. |
.
Ca pur penare e disiare,
già mai non fare
mia diletanza:
la rimenbransa
di voi, aulente cosa,
gli ochi m'arosa
d'un aigua d'amore.
|
IV
|
.
ora potesseo, oamore meo. come ro meo. venire ascoso. edisioso. con uoi miuedesse. no(n)mi partisse. dal uostro dolzore. dal uostro lato. allu(n) gato. beno p(ro)uato. male chenon salda tristano edisolda. nonamai siforte. be(n)mi pare morte no(n)ueder ui fiore. |
.
Ora potess'eo, o amore meo,
come romeo
venire ascoso,
e disioso
con voi mi vedesse,
non mi partisse
dal vostro dolzore.
Dal vostro lato
allungato
ben ò provato
male che non salda:
Tristano ed Isolda
non amai sì forte;
ben mi pare morte
non vedervi fiore.
|
V
|
.
v ostro valore. cadorna edinuia. do(n)ne edonzelle lauisatura diuoi do(n)na mia sono gliochi belli. pe(n)satutora. qua(n)do uiuedea. co(n)gioi nouelli. |
.
Vostro valore c'adorna ed invia
donne e donzelle,
l'avisatura
di voi, donna mia,
sono gli ochi belli:
pens'a tutora
quando vi vedea
con gioi novelli.
|
VI
|
.
h oi tumeo core. perche no(n)timore. rispondi chefai. p(er)ch oli cosi. no(n)ti rispondo. maben ticonfondo. setosto no(n)uai. laoue uollio co(n)mi. calafres scha cera. te(n)pesta edispera. Inpensie ro mai. miso encor dollio p(er)te. |
.
<<Hoi tu, meo core, perché non ti more?
Rispondi, che fai?
Perché oli – così? >>
<< Non ti rispondo,
ma ben ti confondo
se tosto non vai
là ove vollio - con mi:
ca la frescha cera
tenpesta e dispera;
in pensiero m'ai
miso e 'n cor dollio - per te. >>
|
VII
|
.
c osi bella. si fauella. lomicore. co(n)meco dinullaltra p(er)sona. no(n)miragiona. ne parla nedicon. sichurale. enaturale. amore diuoi mipiace co(n)gni uista mipar trista. caltra do(n)na face. cas sio uellio. oso(n)no piglio. lomio core noni(n)so(n)na. seno(n) scietto, simastretto. pur diuoi mado(n)na. |
.
Così bella, - si favella lo mi' core conmeco:
di null'altra persona – non mi ragiona,
né parla né dicon.
Sì churale – e naturale
amore, di voi mi piace,
c'ogni vista – mi par trista
c'altra donna face:
ca ss'io vellio – o sonno piglio,
lo mio core non insonna,
se non scietto, - sì m'à stretto
pur di voi, madonna.
|
VIII
|
.
s ime dura. scura. figura diqua(n)to(n) queo ueo co(n)gliocchi auere. euedere euolere. mai altro no(n)disio. treccie sciolte. mauolte. madolte. nebruna. ne bianca. gioia conplita. norita. nu(n)uita. voi siete più fina. chesio faccio. solaccio. chio piaccio. lou ostro amore mimena. |
.
Sì m'è dura - scura – figura di quantonqu'eo veo:
con gli occhi avere – e vedere – e volere
altro non disio;
treccie sciolte – ma volte – ma dolte,
né bruna né bianca
gioia conplita – norita, - nunvita:
voi siete più fina,
che s'io faccio – solaccio – ch'io piaccio,
lo vostro amore mi mena
|
IX
|
.
Dotrina. e benuolenza. lauostra benuele(n)za. midona ca(n)noscenza. diseruire. apiagìenz. quella chepiu mage(n) za. eagio riteme(n)za. p(er)latroppa soue ne(n)za. |
.
Dotrina, - e benvolenza. La vostra benvelenza
mi dona canoscenza
di servire a piagienz
quella che più m'agenza,
e aggio ritemenza
per la troppa sovenenza.
|
X
|
.
e no(n) miporta. amore che porta. e tira ado(n)gne freno. eno(n) corre siche scorre p(er)amor fino. Benuorria. eno(n)lasserea, per nulla leanza. sio sapesse. chio morisse. simistri(n)ge amanza. etucto credo. enondis credo. chela mia uenuta. deapla cere edalegrare dellaueduta. |
.
E non mi porta – amore che porta e tira ad ongne freno;
e non corre, - sì che scorre,
per amor fino.
Ben vorria, - e non lasserea
per nulla leanza,
s'io sapesse – ch'io morisse,
sì mi stringe amanza.
E tucto credo, - e non discredo,
che la mia venuta
dea placere – ed alegrare
della veduta.
|
XI
|
.
m asenpre mai no(n) sento. uostro comandamento. enono conforta mento. deluostro auenime(n)to. chioristo. eno(n) canto. sicauoi piac cia tanto. emandoui infratanto. saluti edolze pianto. pia(n)go p(er)usa gio. giamai no(n)rideragio. mentre no(n)uederagio. louostro bello visa gio. ragione agio. edaltro no(n)fara gio. neporagio. tale lomicoragio. |
.
Ma sempre mai non sento vostro comandamento,
e non ò confortamento
del vostro avenimento;
ch'io ristò e non canto
sì c'a voi piaccia tanto,
e mandovi infratanto
saluti e dolze pianto;
piango per usagio,
già mai non rideragio
mentre non vederagio
lo vostro bello visagio.
Ragione agio,
ed altro non faragio,
né poragio,
tal è lo mi' coragio.
|
XII
|
.
Caltre parole. nouole. madole. deli parlame(n)ti. delagente. no(n) consente. ne che parli neche dolenti. edagio ueduta. p(er)lasciare lamia tenuta. delomeo dolcie pe(n)zare. |
.
C'altre parole no vole,
ma dole
de li parlamenti
de la gente:
non consente
né che parli né che dolenti,
ed agio veduta
per lasciare
la mia tenuta
de lo meo dolcie penzare.
|
XIII
|
.
s icomo noi chesomo. duno core dui. edorplui. chedanchora non fui. diuoi beluiso. sono preso eco(n) quiso, 'che fradorme(n)tare. mifa leuare. eintrare. Insigra(n) foco. chap(er)poco. no(n)maucido. delostrido. chio negitto. chio no(n)uegna lao ue siete. rime(n)brando. bella. qua(n)do. co(n)uoi miuedea. solazando. cdista(n)do. Ingioia sicome fare solea. |
.
Sì como – noi che somo – d'uno core dui,
ed or – plui
ched anchora – non fui,
di voi, - bel viso,
sono preso
e conquiso;
che fra dormentare
mi fa levare
e intrare
in sì gran foco
cha per poco
non m'aucido
de lo strido
ch'io ne gitto,
ch'io non vegna là ove siete,
rimenbrando,
bella, quando
con voi mi vedea
solazando
ed istando
in gioia, sì come fare solea.
|
XIV
|
.
Per quantagio. di gioia. tantagio. dima lanoia. lamia uita ecroia. senza uoi uedendo. canta(n)do aiuo. Ingioia oruiuo. pur pensiuo. etucta gente iscrida sichiuo fugiendo. pur che rendo. ondio masconda. onde loco re mabonda. egliocchi fuori gro(n) da. sidolcieme(n)te fonda. come lofi no oro cheffonda. |
.
Per quant'agio di gioia tant'agio di mala noia:
la mia vita è croia
senza voi vedendo.
Cantando aivo
in gioia or vivo pur pensivo
e tucta gente iscrida,
sì ch'i' vo fugiendo,
pur cherendo – ond'io m'asconda:
onde lo core m'abonda
e gli occhi fuori gronda,
sì dolciemente fonda
come lo fino oro che ffonda.
|
XV
|
.
Ora marisponda. emandatemi adire. uoi chemar tiri. (p(er)me sofferite. Benuidoure ste inuerlocore dolire. demie ma(r) tire. seuisouenite. come sete lon tana. sourana. delocore prossimana. |
.
Orama' risponda – e mandatemi a dire, voi che martiri – per me sofferite:
ben vi dovreste – inver' lo core dolire
de' mie' martire, - se vi sovenite
come sete – lontana,
sovrana – de lo core prossimana.
|
I
Dal core mi vene
che gli occhi mi tene - rosata:
spesso m'adivene
che la cera ò bene - bagnata,
quando mi sovene
di mia bona spene - c'ò data
in voi, amorosa,
benaventurosa.
Però, se m'amate,
già non vi 'ngannate - neiente,
ca pur aspetando,
in voi 'magginando,
l'amor c'aggio in voi
lo cor mi distrui, - avenente;
ca·ss'io non temesse
c'a voi dispiacesse,
ben m'aucideria,
e non viverï'a - tormenti.
II
Ca pur penare
è disïare,
già mai non fare
mia diletanza:
la rimembranza
di voi, aulente cosa,
gli ochi m'arosa
d'un' aigua d'amore.
Or potess'eo,
o amore meo,
come romeo
venire ascoso,
e disïoso
con voi mi vedesse,
non mi partisse
dal vostro dolzore.
Dal vostro lato
[ ... ] allungato,
be·ll'ò provato
mal che non salda:
Tristano Isalda
non amau sì forte;
ben mi par morte
non vedervi fiore.
III
Vostro valore
c'adorna ed invia
donne e donzelle,
l'avisaturi
di voi, donna mia,
son gli ochi belli:
pens'a tutore
quando vi vedia
con gioi novelli.
IV
« Hoi tu, meo core,
perché non ti more?
Rispondi, che fai?
perché [ ... J doli - così?
«Non ti rispondo,
ma ben ti confondo
se tosto non vai
là ove voli - con mi:
la fresca cera
tempesta e dispera;
in pensiero m 'ài
miso e 'n cordoglio - per ti».
V
Così, bella, - si favella
lo mi' cor conmeco:
di persona - no·m ragiona,
né parlo né dico.
Sì curale - e naturale
di voi amor mi piace,
c'ogni vista - mi par trista
c'altra donna foce:
ca·ss'io veglio - o sonno piglio,
lo mio cor no 'nsonna,
sen[n]o sc[h]ietto - sì m'à stretto
pur di voi, madonna.
VI
Sì m'è dura - [e] scura - figura
di quantonqu'eo veo:
gli occhi avere - e vedere - e volere
altro non disio;
trecce sciolte - ni avolte - ni adolte,
né bruna né bianca [ ... ] - [ ... ] - [ ... ]
[ ... -anca]. Gioi complita - norita, - mi 'nvita:
voi siete più fina,
che s'io faccio - sollaccio - ch'io piaccio,
vostro amor mi mina
dotrina, - e benvolenza.
La vostra benvolenza
mi dona canoscenza
di servire a chiasenza
quella che più m'agenza,
e aggio ritemenza
per troppa sovenenza.
VII
E no·m porta - amor che [s]porta
e tira a ogne freno;
e non corre, - sì che scorre,
peramore fino.
Ben verria, - e non lasseria
per nulla leanza,
s'io sapesse - ch'io morisse,
sì mi stringe amanza.
Tutto credo, - e non discredo,
che la mia venuta
dea placere - ed alegrire
de la [ ... ] veduta.
VIII
Ma sempre-mai non sento
vostro comandamento,
non ò confortamento
del vostro avenimento;
ch'io ristò e non canto
sì c'a voi piaccia tanto,
e mandavi infratanto
saluti e dolze pianto;
[e] piango per usaggio,
già mai non rideraggio
mentre non vederaggio
lo vostro bel visaggio.
Ragione aggio,
ed altro non faraggio,
né poraggio,
tal è lo mi' coraggio.
IX
C'altre parole
no vole,
ma dole
de li parlamenti
de la genti:
non consenti
che parli né che dolenti,
e aggio veduta
per lasciare la tenuta
de lo meo dolce penzare.
X
Sì corno - noi
che somo - d'un cor dui,
ed or[a] - plui
ched ancora - non fui,
di voi, - bel viso,
sono priso
e conquiso;
che fra dormentare
mi fa levare
e intrare
in sì gran foco
ca per poco
non m'aucido
de lo strido
ch'io ne gitto,
[ ... -etto]
[. .. -ete]
ch'io non vegna là ove siete,
rimembrando,
bella, quando
con voi mi vedea
sollazzando
ed istando
in gioi, sì com' far solea.
Xl
Per quant'aggio di gioia
tant'aggio mala noia: l
a mia vita è croia
sanza voi vedendo. Cantando CRUX [ ... ] aivo CRUX
or vivo pur pensivo
e tutta gente ischivo,
sì ch'io vo fuggendo,
pur cherendo - ond'io m'asconda:
onde lo core m'abonda
e [per] gli occhi fuori gronda,
[e] sì dolcemente fonda
com' lo fino oro che fonda.
Ormai risponda - mandatemi a dire,
voi che martiri - per me sofferite:
ben vi dovrete - infra lo cor dolire
de' mie' martire, - se vi sovenite
come sete - lontana,
sovrana - de lo core prossimana.