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Tradizione Manoscritta

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Ch

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Edizione diplomatica

Guido caualcanti.
I Uengnol giorno atten finite uolte / etrouoti pensar troppo uilmente /.
allor midol della gentil tua mente /edassai tue uertu chetti son tolte.
soleuanti spiacer persone molte /  tuttor fuggiui lannoiosa gente.
dime parlaui sicorale mente  /   che tutte letue rime auei ricolte.
Ornonardiscon perlauil tua uita / far mostrame(n)to chettudir mipiaccia /
neuengon guisa atte chetu miueggi. Sel presente sonetto spesso leggi /
lospirito noioso chetti chaccia / sipartira dalanima inuilita.
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L20

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Edizione diplomatica

    I o uegnio elgiorno ate infiniteuolte
      etruouoti pensar troppo uilmente
      allor miduol della gentil tua mente
      edassai tua uirtu chettison tolte
   /  Soleuanti ispiacer persone molte
      tuttor fugiui la(n)noiosa gente
      eparlaui dime sicoralmente
      chetutte letue rime hauei ricolte
   O rnonardiscon perlauile tua uita
      farmostramento chettuo dir mipiaccia
      ne ueggho inghuisa atte chettumiueggi
   /  selpresente sonecto spesso leggi
      lospirito noioso chetticaccia
      sipartira dallanima inuilita
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L34

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Edizione diplomatica

                .G. Caual(canti). prefato.
    I  O Vegnio il giorno atte infinite uolte
      et truouoti pensar troppo uilmente
      allor mi duol della gentil tua mente
      et dassai tue uirtu: che ti son tolte
   S oleuanti spiacer persone molte
      tucthor fuggiui la noiosa gente
      et parlaui di me sy coralmente
      che tutte le tue rime hauei ricolte
   H or non ardiscon per la uil tua uita
      far mostramento /che tu dir mi piaccia
      ne uengo in guisa atte che tu mi ueggi
   S el presente sonecto spesso leggi
      lospirito noioso che ti caccia
      sipartira dellanima inuilita.
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L37

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Edizione diplomatica

    I  O uegn elgiorn ad te infinite uolte
       Et truouoti pensar troppo uilmente
       Allhor miduol della gentil tua mente
       Et dassai tue uirtuche tison tolte
     Soleuanti spiacer persone molte
       Tuttor fuggiui la noiosa gente
       Et parlaui dime si coralmente
       Che tutte letue rim hauei ricolte
     Hor no(n)ardiscon porla uil tua uita
       Far mostrame(n)to cheltuo dir mipiaccia
       Ne ueng inguisa ad te che tu miueggi
     Sel presente sonetto spesso leggi
       Lo spirito noioso che ticaccia 
       Si partira dallanima inuilita.

                  .Finis.
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Par3

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Edizione diplomatica

        I    o uegno el giorn adte infinite uolte
             et truouoti pensar troppo uilmente
         allor  mi  duol della  gentil tua mente
         et dassai tue uirtu che ti son tolte
         soleuanti spiacer persone molte
         tuttor  fuggiui  la noiosa  gente
         et  parlaui dime  si coralmente
         che tutte le tue rim haue ricolte
    H  or non ardiscon per la uil tua uita
         far mostramento che tuo dir mipiaccia
         ne uengh in guis adte che tumiueggi
    S   el presente  sonetto spesso leggi
         lo spirito  noioso  che ticaccia
         sipartira dallanima  nuilita
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V2

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Edizione diplomatica

        
Guido Orlandidi firenze.
    
I o uengo ilgiorno atte infinite uolte /etrouoti pensar
          
troppo uilmente/allor midoldelagentil tua mente
               
edassai tue uirtu keti son tolte/ soleuanti spiacier p(er) -
           
cone molte/ tuctor fuggiui la noiosa gente /dime p(ar)la-
           
ui sicoralem(en)te/ ke tuctele tue rime auea ricolto. Orno(n)
          
ardisco p(er)la uil tua uita/ far mostram(en)to chetudir mi
       
piaccia/ neuegon guisa ate ke tumi ueggi/ del prese(n)te
     
sonecto spesso leggi/lospirito noioso kemmi caggia
   
si partiradallanima inuilita.
           

                
Nel ms. V2 (Vat. Lat. 3214) conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana il presente sonetto copiato nella carta 135r viene erroneamente attribuito a Guido Orlandi.

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