Testo critico

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Non me soub’eu dos meus olhos melhor
per nulha ren vingar ca me vinguei.
E direivos que mal que os matei:
levei-os d’u vejan a sa senhor.
E fiz seu<s> mal e do meu coraçon                       5
por me vingar deles, e por al non!

Ca me non podian per nulha ren,
sen vee-lo mui bon parecer seu,
fazer gran mal. Mais que lhes ar fiz eu?
Levei-os d’u a viian por én!                                    10
E fiz seu<s> mal e do meu coraçon
por me vingar deles, e por al non!

E na sazon que lhes eu entendi
que eles avian de a veer
maior sabor, pero me de fazer                               15
mui grave foi, levei-os eu ali.
E fiz seu<s> mal e do meu coraçon
por me vingar deles, e por al non!

E na vengança que deles prendi,
gran mal per fiz a eles e a min.                              20

1 […]On me A: lettera miniata mancante; souben B 4 veyan sa A 5 fiz seu mal AB 9 quelhar B 11 siz seu mal AB 13 E ira B 14 amandea B 17 fiz seu mal AB
 
 
v. 1: ho rifiutato la variante di B in quanto l’avverbio pronominale én, pur offrendo un significato plausibile al verso, è privo di un qualsiasi riferimento precedente; inoltre quella che ho considerato variante potrebbe essere un errore ottico, risultato di una banale confusione tra la grafia di <n> e di <u>.
v. 4: ho accolto a testo la lezione tramandata dal manoscritto B perché corretta in primo luogo dal punto di vista isometrico; in secondo luogo perché il verbo veer ammette la costruzione con la preposizione a in riferimento a persone e non a cose (cfr. Correia p. 311, nota 4). Michaëlis e Correia editano il verso così come si presenta sul codice A.
vv. 5/ 11/ 17: ho ritenuto opportuna la congettura per esigenze di concordanza sintattica, quindi semantica: l’aggettivo seu è concordato con mal, sostantivo maschile singolare, ma in realtà si riferisce a olhos, sostantivo maschile plurale, del v. 1, ripreso tramite il pronome personale nei versi successivi; per questa ragione ho integrato la desinenza -s connotante il plurale.
v. 9: Michaëlis non segnala l’errore in apparato.
v. 13: Michaëlis non segnala l’errore in apparato.
v. 14: la variante di B è accettabile da un punto di vista semantico, ma potrebbe essere il risultato di una banale confusione tra la grafia di <ui> e <m>.
v. 16: la carta 42 del manoscritto A è tagliata nel margine superiore e non permette la decifrazione di alcune lettere, dunque il verso è stato ricostruito su B.
v. 20: Michaëlis emenda la rima imperfetta editando: gran mal per fiz a eles e a mi.