Testo critico

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En grave dia, senhor, que vus vi,
por mí e por quantos me queren ben,
e por Deus, senhor, que vos non pes én!
E direivus quanto per vós perdi:
perdi o mund’, e perdi-me con Deus,                       5
e perdi-me con estes olhos meus
e meus amigos perden, senhor, min.

E mia senhor, mal dia eu naci
por tod’este mal que me por vós ven,
ca per vós perdi tod’est’e o sén,                              10
e quisera morrer e non morri
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ca me non quiso Deus leixar morrer,
por me fazer maior coita sofrer,
por muito mal que me lh’eu mereci.

Ena mia coita, pero vus pesar                                 15
seia, senhor, ja-que vus falarei,
ca non sei se me vos ar veerei:
tanto me vej’en mui gran coit’andar
que morrerei por vós, u non jaz al.
Catade, senhor, non vos esté mal,                          20
ca polo meu non vus venh’eu rogar.

<E> ar quero-vus ora conselhar,
per bõa fe, o melhor que eu sei;
metede mentes no que vos direi:
quen me vus assi vir’ desamparar                           25
e morrer por vós, pois eu morto for,
tan ben vus diran por mi “traedor”,
come a min por vós, se vos matar.

E de tal <mal> preço guarde-vos Deus,
senhor e lume destes olhos meus,                          30
se vus vós én non quiserdes guardar!

22 [...] ar quero: lettera mancante miniata 29 tal preço

 
 
v. 7: Michaëlis edita la lezione mi correggendo quella originale (che io ho mantenuto) per evitare la rima con una vocale nasalizzata, ma, come spiega Correia, è solito tra i trovatori riscontrare tale rima imperfetta.
v. 15: Michaëlis sostituisce la lezione Essa a quella del manoscritto senza stretta necessità poiché nella lirica profana galego-portoghese è ammessa la costruzione del verbo falar con la preposizione en (cfr. http://glossa.gal/glosario/busca?texto=falar).
v. 20: Michaëlis e Machado editano por vos, ma il manoscritto tramanda la lezione no(n) uos e non è necessario alcun intervento ai fini del significato.
v. 22: ho scelto di integrare come indicato nel testo accogliendo l’intervento di Correia, poiché è largamente diffuso nella lirica profana galego-portoghese l’uso della e copulativa all’inizio di strofa, o di periodo, solitamente dopo punteggiatura forte, così come nello specifico usus scribendi dell’autore (cfr. http://glossa.gal/glosario/termo/1234#uso-2).
v. 29: Correia edita la lezione Ede tal preço guarde-vos vósDeus; Michaëlis propone vos guarde-vus. Entrambe le studiose giustificano le loro scelte sulla base dell’inserzione a testo della dicitura con segno a margine vos. A mio avviso però, essendo presente all’interno del verso la medesima parola indicata a margine ma nessun evidente segno di richiamo, il lessema sarebbe già stato inserito nel testo dopo essere stato revisionato, come confermano gli appositi studi di T. Pedro su tale prassi all’interno del manoscritto stesso. Per questa ragione ho deciso di risolvere l’ipometria appellandomi a ragioni semantiche: l’autore infatti prega Dio affinché salvaguardi la sua donna dall’eventuale cattiva reputazione di essere chiamata traditrice, spiegata nei versi precedenti. L’espressione bon/mal/mao preço si riscontra in altri autori galego-portoghesi, cfr. Brea 43,1; 43,2; 125,21. Machado edita il verso ipometro.