Morte, perché m'ài fatta sì gran guerra

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Repertorio: RMS 80:1
Manoscritti: Vaticano latino, c. 16r (V)
Metrica: a11 b11, a11 b11; c11 c11 b5, c11 c11 b5. Canzone di sei stanze singulars di dieci versi; strofe polimetrica, costituita da una fronte di endecasillabi e da una sirma invariabile di endecasillabi e quinari. Lo schema è un unicum ed è presente, con sirma indivisa e in diversa misura sillabica, soltanto in Lontano Amor, in S'io doglio no è meraviglia di Giacomo da Lentini e in In gioia mi tegno di Rinaldo d'Aquino. Sul solo versante rimico è possibile individuare un'ulteriore relazione con la seconda strofe di Dolze coninzamento di Giacomo da Lentini. Per la combinazione di endecasillabi e quinari valga il confronto con le due canzoni, di fronte uguale ma sirma differente, di Percivalle Doria, Come lo giorno, e Iacopo d'Aquino, Al cor m'è nato. La medesima rima b a fine di ogni piede e di ogni volta collega fronte e sirma. Le stanze sono collegate tra loro a due a due: I-II e III-IV sono unite da legame capfinit e IV-V dalla ripetizione della suddetta rima b (si veda Brunetti 2008, pp. 559 e 560).
Edizioni: D'Ancona-Comparetti 1875-88, I, p.379; Carducci 1907, col. 31; D'Ancona-Bacci 1908-17, I, p. 66; Bertoni 1921, p. 107; Monti 1924, p. 158; Santangelo 1937, p. 44; Scolari 1941, p. 213; Lazzeri 1942, p. 635; Guerrieri Crocetti 1947, p. 216; Vitale 1951, p. 265; Monaci-Arese 1955, p. 125; Contini 1960, I, p. 145; Panvini 1962-64, p. 179; Salinari 1968, p. 123; Skubikowski  1979, p. 12; Morini 1999, p. 79; Brunetti 2008, pp. 559- 572; CLPIO, 324.