Edizione diplomatica

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Guido Orlandidi firenze.
    
I o uengo ilgiorno atte infinite uolte /etrouoti pensar
          
troppo uilmente/allor midoldelagentil tua mente
               
edassai tue uirtu keti son tolte/ soleuanti spiacier p(er) -
           
cone molte/ tuctor fuggiui la noiosa gente /dime p(ar)la-
           
ui sicoralem(en)te/ ke tuctele tue rime auea ricolto. Orno(n)
          
ardisco p(er)la uil tua uita/ far mostram(en)to chetudir mi
       
piaccia/ neuegon guisa ate ke tumi ueggi/ del prese(n)te
     
sonecto spesso leggi/lospirito noioso kemmi caggia
   
si partiradallanima inuilita.
           

                
Nel ms. V2 (Vat. Lat. 3214) conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana il presente sonetto copiato nella carta 135r viene erroneamente attribuito a Guido Orlandi.