Analisi critica di Bernart de Ventadorn nel web

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Le enciclopedie on-line e i siti per studenti

Nella cronologia dei risultati che Google offre per permettere all'utente di studiare Bernart de Ventadorn è facile notare come i primi siti presentati siano di stampo enciclopedico. Questi sono anche quelli numericamente maggiori, insieme ai siti dedicati in particolare agli studenti delle scuole superiori.

Il primo risultato è la pagina Wikipedia in italiano. Vediamo allora come l'enciclopedia on-line più conosciuta al mondo tratta il trovatore provenzale.

La pagina in italiano è sicuramente la più composita. È composta dalla biografia di Bernart de Ventadorn, fornita attraverso la Vida di Uc de Saint Circ, il poema satirico di Peire d'Alvernhe e i riferimenti autobiografici contenuti nella canzone Lo tems vai e ven e vire, da un'ampia introduzione alla sua poetica e da una contestualizzazione storica del trovatore che ne definisce chiaramente la grande importanza e influenza all'interno dell'ambiente poetico delle epoche posteriori. La pagina si chiude con la citazione di tutti i componimenti e la bibliografia delle fonti da cui sono attinte le informazioni. Ciò che ne risulta è un'immagine piuttosto completa del trovatore e del suo collocamento come personaggio storico. Capiamo cos'è la poetica del trobar leu e quali sono i temi principali. Interessante è anche la puntualizzazione sulla presenza della notazione neumatica originale rinvenuta in diciotto canzoni, circostanza raramente resa nota in questo tipo di siti internet.

Le pagine Wikipedia in inglese, spagnolo, francese, catalano e galiziano contengono una breve biografia, le prime due strofe di Lo tems va e ven e vire in lingua d'oc e la bibliografia delle fonti. La pagina in spagnolo mostra anche alcune foto del PC 70, cosa insolita per un sito di stampo enciclopedico, per natura rivolto a tutti e in particolare a un pubblico non specializzato. In ogni caso lo scopo della presenza delle immagini del codice non non sembra essere quello di fornire un'edizione critica dell'opera, piuttosto quello di rendere semplicemente più accattivante la lettura, alleggerendola tramite la presenza di immagini.

Anche le pagine Wikipedia in occitano e polacco contengono le prime due strofe di due componimenti del trovatore in lingua originale: Lo tems vai e ven e vire quella in occitano e Non es meravelha s'eu chan quella in polacco (fatto interessante, poiché è l'unica pagina Wikipedia a citare una canzone differente dalle altre). Seguono una breve biografia e la bibliografia delle fonti.

Tutti gli altri siti Wikipedia presentano solo brevissimi accenni biografici e in pochissimi casi (ad esempio la pagina in armeno) citazioni della canzone Lo tems vai e ven e vire, ma questa volta solo in forma tradotta.

In linea generale i siti Wikipedia non riescono a fornire un'immagine adeguata del trovatore e della sua poetica; arriva a delinearne una figura più completa e dettagliata solo la pagina in italiano, ma anche per quest'ultima appare evidente come il target scelto non sia composto dai così detti “addetti ai lavori”. La pecca più grande delle pagine Wikipedia e più in generale, come vedremo, dei siti di stampo enciclopedico è quella di fermarsi alla mera biografia, non presentando le opere integralmente o in lingua originale, mancando così dell'elemento veramente funzionale allo studio di un autore: la lettura dei prodotti di quest'ultimo.

Passando alle altre pagine di stampo enciclopedico, troviamo il sito Treccani. Questo fornisce cenni biografici sul trovatore, quelli tracciati dalla penna di Peire d'Alvernha, dopodiché si passa a parlare del ruolo dell'amore nella poetica trobadorica, quindi un amore di finzione e immaginazione. Le informazioni date sono sicuramente rivolte a un pubblico non specializzato, ma piuttosto scolastico o di utenti che si avvicinano per la prima volta al trovatore o forse alla poetica trobadorica in generale.

Proseguendo nella ricerca e aprendo altre pagine di enciclopedie on line, le cose si semplificano ulteriormente. In siti come Sapere.it le informazioni sul trovatore si riducono a cinque righe con scarnissimi cenni biografici e alle sue canzoni, di cui si dice solo che sono “una quarantina” e che “restano tra le più alte espressioni della poesia lirica del Medioevo”. Lo stampo enciclopedico in questo sito è ancora più evidente, come evidente è che si rivolga a utenti ai quali interessa unicamente inquadrare in linee generali il personaggio storico.

Anche Encyclopedia.com, sito in inglese, presenta solo brevi cenni biografici sul trovatore, fino al momento della sua permanenza presso la corte di Eleonora d'Aquitania. Da qui in poi sono riportate due ipotesi sul resto della vita di Bernart de Ventadorn, di cui, tra l'altro, non sono riportate le fonti. É resa nota invece la fonte dell'articolo e cioè The music of the Troubadours di Elizabeth Aubrey.

Allo stesso pubblico inesperto si rivolge il sito Britannica.com (sempre in inglese), che però, a differenza degli altri, oltre ai soliti brevi cenni biografici (che toccano pressoché gli stessi punti dei siti precedenti), propone link interni ad articoli di approfondimento sulla materia dei trovatori, che permettono al lettore di contestualizzare meglio la figura di Bernart all'interno della poetica trobadorica.

Revolvy.com è forse uno dei pochi siti di stampo enciclopedico a proporre un'immagine più composita e sicuramente più critica del trovatore. Infatti da subito contestualizza Bernart nell'ambito della sua poetica e solo dopo passa a fornire cenni biografici, estrapolandoli dalle solite due versioni parallele e citando per entrambe le fonti: la Vida di Uc de Saint Circ e il poema satirico di Peire d'Alvernha. Nessuna delle due fonti è data per vera o smentita, sono entrambe poste sullo stesso piano e fornite al lettore. Sono inoltre citati i riferimenti autobiografici contenuti nella canzone Lo tems vai e ven e vire. Successivamente si passa a parlare della grande influenza del trovatore sulla lirica posteriore. L'ampia bibliografia fornita e i link esterni ai componimenti in lingua originale completano la pagina. É evidente in questo caso come il sito sia rivolto ad utenti che, sì, si accostano forse per la prima volta all'argomento, ma che si presuppone vogliano farlo in maniera più completa e analitica.

Troviamo poi la pagina What When How, anch'essa di dominio inglese e anch'essa incentrata sulla biografia del trovatore. Inizialmente vengono fornite informazioni tratte da una biografia su Bernart de Ventadorn. Non è specificato a quale testo ci si riferisca, ma è probabile che si tratti della Vida di Uc de Saint Circ. Successivamente si passa a un'altra serie di informazioni sulla vita del trovatore, precedute dalla specificazione “in reality” e quindi presentate al lettore come vere. Sono gli elementi autobiografici presenti nelle sue canzoni. Segue una breve introduzione all'amor cortese e il tutto si conclude con alcuni testi consigliati per approcciarsi a Bernart de Ventadorn e alla poetica trobadorica.

Altre enciclopedie on line sono Enciklopedija (croata), Larousse e Universalis (francesi), Definiciones (spagnola). Tutte risultano essere poco fornite: contengono solo poche righe con cenni biografici senza citarne le fonti.

MCN Biografias e Biografica (spagnole) sono enciclopedie biografiche, raccolte, cioè, di vite dei personaggi storici più svariati. Entrambe propongono al lettore una breve biografia su Bernart de Ventadorn e per entrambe manca la citazione di fonti.

Molto fornito è invece un altro sito spagnolo Mmuntane Wixsite, che contiene un'ampia introduzione alla poetica trobadorica e alla biografia del trovatore con fonti, il testo in lingua originale di Non es meravelha e la notazione musicale della canzone.

Particolare è il caso di Alchetron, una “social encyclopedia” in inglese alla quale è possibile iscriversi gratuitamente e creare pagine riguardo l'argomento che si preferisce. È possibile inoltre lasciare commenti e interagire con gli altri utenti. La pagina su Bernart de Ventadorn è utile per avere un'idea solo generale del trovatore: ne propone pochi cenni biografici e non va oltre questo.

Anche la tedesca Pinselpark risulta essere un caso a parte. Infatti, nonostante si presenti come una normale enciclopedia sui più svariati argomenti e non come un archivio, nella pagina che si apre cercando Bernart de Ventadorn è presente il testo di una canzone, Can vei la lauzeta, in lingua d'oc e con traduzione in tedesco. Non troviamo invece cenni biografici.

Ben fornita è la francese Limousin Medieval, una vera e propria enciclopedia sul mondo medievale e limosino in particolare. Sottopone all'utente un'ampia biografia corredata da fonti e il testo in lingua originale con traduzione in francese di Can vei la lauzeta.

Esistono poi in rete alcuni siti enciclopedici che, nonostante a prima vista non sembrino ben strutturati, dal momento che contengono solo pochi cenni biografici sul trovatore e nessuna opera dello stesso, in realtà a ben guardare si rivelano essere uno strumento per lo studioso più utile di altri: infatti propongono link esterni che inviano l'utente ad altri siti con i testi in lingua originale, notazione musicale e spesso video dell'interpretazione delle canzoni. Mi riferisco a Russian Planet (in russo) e Literatura Europea (enciclopedia della letteratura europea in spagnolo).

Altro caso singolare è quello di Sussle, che si definisce la prima “visual encyclopedia”, un'enciclopedia, cioè, completa di video e immagini e quindi più accattivante e per tutti. L'obiettivo di raggiungere una porzione di pubblico più ampia è però generalmente accompagnato dalla mancanza di specificità nella presentazione degli argomenti, mancano infatti i testi delle opere del trovatore. Anche Sussle sopperisce a tale mancanza nel modo delle ultime due enciclopedie descritte: fa seguire alla biografia del trovatore, corredata di fonti, link esterni a siti che contengono le opere originali, risultando essere quindi un valido strumento di studio.

La francese Aquò d'Aquì è una normale enciclopedia generale e non specialistica: sottopone all'utente una breve biografia del trovatore munita di fonti. Nonostante questo, Aquò d'Aquì introduce il saggio Bernart de Ventadorn – Poeta de l'amor di Miquela Stenta, docente di lingua e cultura occitana, offrendo così allo studioso un ottimo spunto per un'analisi più specifica e qualificata.

Tra le enciclopedie on line incentrate su un argomento principale troviamo Classica online, sito web specifico sulla musica classica, in cui una pagina di approfondimento sulla musica profana medievale cita Bernart de Ventadorn tra i trovatori più influenti, fornendone brevi cenni biografici. Alla fine dell'articolo, link esterni di approfondimento ad articoli sul trema trattato e in particolare su Bernart de Ventadorn, completano la pagina.

In fine è da menzionare Oilproject, sito web italiano di stampo enciclopedico, che si pone come strumento di ausilio allo studio per studenti universitari e di scuole superiori, proponendo agli utenti pagine di introduzione ai più svariati argomenti. La menzione di Bernart de Ventadorn trova il suo posto all'interno di un più ampio articolo sulle origini della lirica occidentale moderna. Nonostante siano toccati argomenti piuttosto specialistici, come quello delle muwaššaha, il testo sembra rivolto ad utenti profani, infatti non sono presenti opere, estratti di queste o link esterni che le mostrino.

Come Oilproject sono molti i siti web concepiti come mezzo di sussidio per i giovani studenti che vogliano accostarsi a un argomento per la prima volta. Le caratteristiche delle pagine di questo stampo sono generalmente simili a quelle dei siti enciclopedici e talvolta con questi ultimi si confondono, ciò che li distingue è il target principale a cui si rivolgono: ragazzi delle scuole superiori. Gli articoli si soffermano perlopiù sulla biografia del trovatore, spesso senza riportarne le fonti, sulla poetica del trobar leu e sulla lirica trobadorica in generale. Elemento peculiare è però la presenza di estratti delle opere dell'autore, generalmente solo nella forma tradotta e spesso con commento, analisi e domande di comprensione. Di nuovo vediamo come la canzone più riportata in assoluto sia Can vei la lauzeta, ma, anche in queste pagine, fanno la propria comparsa anche Lo tems vai e ven e vire e Non es meravelha s'eu chan. I siti più curati presentano (come per quelli di stampo enciclopedico) link esterni di collegamento a pagine contenenti le opere del trovatore, in lingua originale e spesso con musiche originali, o ad articoli di approfondimento.

Troviamo con frequenza anche file in pdf contenenti paragrafi riguardo l'argomento, tratti da testi scolastici. È possibile ricondurre a tale categoria anche i siti web di case editrici e di istituti superiori.

Non è importante soffermarsi in maniera specifica su ognuna di queste pagine dal momento che rappresentano, anche più dei siti di stampo enciclopedico, uno strumento utile solo a chi voglia farsi un'idea generale dell'argomento. Per il filologo o lo studioso specializzato risulteranno essere miniera ricca di informazioni pressoché superflue.

Le pagine di questo genere analizzate sono: Zanichelli scuola online, Pearson-Letteratura, Mondo Diverso (blog non rivolto nello specifico agli studenti, ma comunque a utenti non specializzati), Samottafile, Doc.studenti, Askuola, Parafrasare, Digital VPR (Vermont Public Radio), Istituto Manzoni di Suzzara (scuola superiore in provincia di Mantova), Share Dschola, Trucheck, Mondadori Education, Slide Serve (sito che fornisce slide scaricabili di presentazione ai più svariati argomenti), Italiano e Latino, Zam, Adoriente, Annamaria75.altervista.org (blog di Annamaria De Simone, docente di italiano di liceo che offre articoli ed estratti di testi scolastici riguardo diversi argomenti), Liceo Galvani (istituto superiore di Bologna).

Caso isolato è quello della pagina dell'Università Tor Vergata di Roma, unico sito universitario a contenere un file pdf scaricabile non con le foto di un codice o un saggio di approfondimento rivolto a studenti specializzati, come accade per le altre pagine curate dagli atenei universitari. Il documento che si apre, infatti, contiene pagine estratte da un manuale per scuole superiori della collana Letterautori edita dalla Zanichelli.

Una menzione nel dettaglio spetta anche a Docsity, sito rivolto agli studenti, nel quale è possibile lasciare e scaricare materiale in forma gratuita su ogni argomento. La pagina rivolta a Bernart de Ventadorn contiene un file interessante e diametralmente opposto al contenuto della pagina dell'università di Tor Vergata di cui si è parlato sopra: Can vei la lauzeta mover – Bernart de Ventadorn: elaborato finale Forme della musica medievale e rinascimentale, si tratta di un saggio risultato dal laboratorio “Progetti di musica” dell'Università di Padova, tenuto dal Professore Antonio Lovato. L'elaborato contiene una dettagliata analisi della cansò trobadorica di Bernart de Ventadorn, il testo in lingua originale di Can vei la lauzeta, con partitura musicale e traduzione in italiano. Il testo, fruibile e scaricabile, rappresenta un caso a se' rispetto ai contenuti dei siti rivolti a studenti delle scuole superiori, dal momento che si tratta di un saggio specialistico e di interesse universitario.

Gli archivi on line

Parte cospicua dei siti web attraverso i quali è possibile reperire informazioni su Bernart de Ventadorn è rappresentata dagli archivi on line. Questi siti non hanno un target ben definito, possono rivolgersi allo studioso specializzato o a quello inesperto, in definitiva a chiunque abbia bisogno di consultare l'opera di un autore. I testi sono proposti generalmente in lingua originale e talvolta con traduzione nella lingua di appartenenza del sito. Mancano in queste pagine commenti, biografie e contestualizzazioni storiche (solo in alcuni casi sono presenti brevissimi cenni biografici di presentazione al trovatore): ciò che troviamo è l'opera nuda e cruda, fornita in maniera scientifica e spogliata di qualsiasi analisi e critica, in modo che possa essere consultata e utilizzata dall'utente nel modo in cui gli occorre. Proprio per questo motivo tali siti web risultano essere un pratico ausilio per lo studio del trovatore, dal momento che non sono viziati da informazioni errate o male interpretabili, nonché da elementi che si dimostrino superflui per l'addetto ai lavori e che non farebbero altro che rallentarne la ricerca. D'altro canto però, è proprio la sterilità dei contenuti di queste pagine a far sì che non siano presentati neppure apparati critici, foto dei codici di riferimento, link esterni a saggi di approfondimento e spesso fonti.

Talvolta l'opera archiviata nel sito non è direttamente una canzone di Bernart de Ventadorn. Spesso capita infatti di trovare siti che offrono alla consultazione articoli e saggi che parlano del trovatore, sempre proposti nella forma originale e senza analisi o commenti, anche sotto forma di file pdf scaricabile.

A queste caratteristiche fanno eccezione gli archivi musicali. Tali siti, infatti, contengono raccolte di file audio con le esecuzioni delle canzoni del trovatore e le pagine dedicate sono aperte generalmente da brevi descrizioni della musica trobadorica e poche righe con cenni biografici sul trovatore.

Il primo sito che troviamo è Trobar.org. Questa pagina incarna a pieno lo spirito dell'archivio, anche se prettamente di lirica trobadorica. Offre, infatti, alla fruizione dell'utente quarantadue opere di Bernart de Ventadorn in lingua d'oc, diciotto delle quali con file audio che riproducono la melodia originale della canzone. Inoltre, è questo il sito a cui inviano spesso i link esterni presenti in altre pagine web.

Anche i siti inglesi Poetry in Translation e Poem Hunter propongono buona parte delle canzoni più conosciute del trovatore. Undici in totale per il primo, tutte in lingua d'oc e con traduzione in inglese; il sito è un vero e proprio archivio di componimenti poetici, suddivisi sulla base della lingua originale della lirica. Nel secondo sito sono invece proposte quattordici canzoni, anche in questo caso in lingua d'oc e seguite dalla traduzione in inglese.

Troviamo poi Lyrics Translate, archivio interattivo di poesie: ogni utente può aggiungere il testo di una canzone non presente o una nuova traduzione di una lirica già inserita, nella lingua che preferisce. Nella pagina sono visualizzabili cinque canzoni di Bernart de Ventadorn, tutte con testo originale e video musicale (tratto da Youtube): Ben m'an perdut, Can l'erba fresch'e lh folha par, Non es meravelha s'eu chan, Tant ai mo cor ple de joya (l'ultima con traduzione in francese) e Can vei la lauzeta mover, con due differenti traduzioni in inglese. Sono presenti nel sito due link esterni, uno alla pagina Wikipedia di dominio inglese su Bernart de Ventadorn e uno alla pagina Trobar.org con l'opera completa del trovatore. La risorsa di Lyrics Translate sta nella possibilità di trovare all'interno di un'unica pagina le traduzioni della stessa canzone in diverse lingue e, ancor di più, nella facoltà che offre all'utente di poter confrontare versioni diverse della traduzione del medesimo testo. Al tempo stesso però tale virtù può rivelarsi un difetto, qualora fosse un utente poco attento e critico a scegliere o perfino caricare una traduzione poco corretta.

Proseguendo nella ricerca, troviamo un vero e proprio archivio digitale, a tutti gli effetti concepito per avere questa natura: Data BNF, il database della Biblioteca Nazionale di Francia. Tramite questo sito è possibile visualizzare, conoscere l'esatta collocazione o letteralmente sfogliare tutti i testi catalogati dalla Biblioteca Nazionale di Francia e digitalizzati. La pagina che riguarda Bernart de Ventadorn non contiene opere del trovatore stesso, ma alcuni testi che lo riguardano (come quello di Carl Appel) e che è possibile sfogliare on line; sono presenti inoltre altri materiali, come dischi in vinile e cd con le sue canzoni. Nel caso della documentazione audio, non è però possibile riprodurre i file musicali.

All Poetry non è un vero e proprio archivio digitale, ma piuttosto un sito improntato sul tema della poesia, all'interno del quale sono catalogati e visionabili testi lirici. Di Bernart de Ventadorn troviamo tre tra le canzoni più presenti nel web, tutte in lingua originale e seguite dalla traduzione in inglese: Can vei la lauzeta mover, Non es meravelha s'eu chan, Can l'erba fresch'e lh folha par.

Il sito inglese Poetry, che si autodefinisce “The web's largest resource for poets, poems and poetry”, non dimostra in realtà di essere un archivio abbastanza fornito, né tanto meno preciso, da meritarsi tale appellativo. Infatti, nella pagina dedicata a Bernart de Ventadorn, nonostante siano presenti dieci canzoni del trovatore in lingua d'oc e con traduzione in inglese, i testi tradotti e quelli stessi in lingua originale non sembrano essere del tutto affidabili. Inoltre non è possibile reperire le fonti da cui sono tratti. Infine è presente nella pagina una canzone, Can vei la lauzeta, solo nella forma tradotta.

Caso particolare è poi quello del sito web Troubadour Melodies. Si tratta infatti di un archivio digitale di notazioni musicali di cansò trobadoriche. Per ogni canzone (nel caso di Bernart de Ventadorn sono presenti tutte e diciotto le canzoni con notazione neumatica conservata) sono proposte le differenti versioni melodiche con i rispettivi spartiti e i diversi codici da cui sono tratte, le edizioni delle melodie eseguite da compositori contemporanei e alcuni commenti tecnici.

Classical Archives è invece un archivio di musica classica, “the largest in the world”, come si autodefinisce, che non contiene spartiti come il precedente né testi delle canzoni di Bernart de Ventadorn, piuttosto una lista dei componimenti del trovatore con i diversi album in cui sono contenuti (tra l'altro acquistabili).

Sono molti i siti web di tipo archivistico che non contengono direttamente i testi delle canzoni del trovatore, ma volumi di altri autori che parlano di Bernard de Ventadorn e della sua lirica, spesso scaricabili come file pdf o sfogliabili on line. Questi siti, in cui lo scritto proposto non è comunque commentato né criticato, ma semplicemente presentato al lettore, risultano essere utili all'utente che abbia interesse nel leggere il volume archiviato, qualunque sia il suo grado di specializzazione.

Archive.org propone Bernart von Ventadorn, seine Lieder, mit Einleitung und Glossar di Carl Appel. Il testo, digitalizzato dall'università di Toronto (Canada), è sottoposto all'utente tramite file digitale da sfogliare on line.

Musica Antigua (sito spagnolo) affronta una tematica specifica, quella della musica antica, in particolare composta prima della metà del XVIII secolo, attraverso la catalogazione di articoli e saggi che ogni utente può inserire e visualizzare. Il testo rilevante in questa sede, scritto da Pablo Rodriguez Canfranc, è Bernart de Ventadorn, maestro de trovadores. Lo scritto analizza per l'appunto la figura del trovatore, partendo dalla versione biografica e decisamente romanzata che ne fornisce Victor Balaguer nella sua Historia de los trovadores (Madrid, 1878). Sono poi proposti i video di Can vei la lauzeta e Can l'erba fresch e quattro link interni ad altrettanti articoli sulla materia dei trovatori.

Altro deposito di articoli, questa volta però riguardanti le più varie tematiche, è New Age Journal. All'interno del sito è presente un articolo in inglese redatto da Laszlo Horvath: Courting like a troubadour, che tratta il tema dell'amor cortese.

Anche il sito francese Persee è un archivio di articoli. Qui è possibile leggere on line La dame et le troubadour: fin'amors et mystique chez Bernard de Ventadorn di Jean-Charles Huchet, che analizza le modalità in cui il trovatore tratta la tematica del fin'amor.

Ancora, la rivista svizzera on line E-Periodica permette di scaricare in formato pdf Chretien de troyes e i trovatori: Tristan, Linhaura, Carestia di Luciano Rossi.

Infine, l'articolo A Martyr to Love: Sacrificial Desire on the Poetry of Bernart de Ventadorn di S. Gaunt è proposto dalla pagina web inglese Project Muse, archivio digitale nato nel 1995 per sostenere le esigenze di ricerca, che include oggi oltre quattrocentomila documenti, tra articoli, saggi e testi dei più svariati argomenti.

Da ultimo sono da menzionare una serie di siti di tipo archivistico che risultano essere meno strutturati e utili degli altri appena esposti, dal momento che contengono un database più scarno, senza menzione dei codici di riferimento e nel quale i testi sono spesso riportati esclusivamente nella forma tradotta. Faculty Goucher è il sito istituzionale del Goucher College (USA); nel suo archivio digitale propone Can vei la lauzeta solo nella forma tradotta in inglese e consiglia una serie di testi sui trovatori disponibili alla consultazione nella biblioteca della facoltà, ma non on line.

Il sito italiano Antelitteram, nonostante possegga un archivio di letteratura piuttosto ampio, pecca nella sezione della lirica provenzale, proponendo un solo componimento di Guglielmo D'Aquitania, una breve biografia di Arnaut Daniel e un'unica canzone di Bernart de Ventadorn, Lo tems vai e ven e vire, presentata prima in forma tradotta e poi in lingua originale.

L'archivio lirico del sito spagnolo Poéticas propone invece Cantar no pot gaire valer, anche qui nella versione tradotta (in spagnolo questa volta), seguita da quella in lingua originale.

Musicas Lemosin Auvernha contiene un archivio di poesia limosina. Non offre nulla del trovatore, ma è presente la Vida di Bernart de Ventadorn di Uc de Saint Circ in lingua originale e con traduzione in francese.

Il sito italiano Cultura&Svago, all'interno del suo archivio di letteratura, dedica una sezione alla poesia provenzale in cui è segnalato anche Bernart de Ventadorn. Del trovatore sono presenti però solo le prime strofe di Can l'erba fresch'e lh folha par e Be la volgra sola trobar, in lingua originale e traduzione in italiano.

Per concludere, sono da trattare un'altra specie di siti di stampo archivistico: gli archivi musicali. Il primo, All Music, nella pagina dedicata a Bernart de Ventadorn, fa seguire alla biografia del trovatore una lista dei suoi componimenti e degli album in cui sono raccolti. Non sono presenti però file audio delle canzoni stesse.

Nel sito inglese della BBC, sono catalogate e disponibili all'ascolto le tracks audio di quattro canzoni del trovatore, premesse da una breve introduzione biografica. Da notare il fatto che non sono proposti i due componimenti che più spesso fanno la loro comparsa nel web (cioè Can vei la lauzeta e Lo tems vai e ven e vire).

La pagina dedicata a Bernart de Ventadorn del sito inglese Medieval menziona undici canzoni tra quelle complete di notazione musicale originale e, per ognuna di esse, una dettagliata lista di album in cui sono raccolte.

Anche Hyperion Records propone undici tra le canzoni di Bernart de Ventadorn dotate di notazione musicale; le rende riproducibili tramite file audio, in più versioni eseguite da musicisti differenti. Offre inoltre una lista di tutti gli album che le raccolgono, anch'essi riproducibili on line o acquistabili.

Naxos risulta invece essere un archivio musicale meno fornito: all'interno dei cinque album di canzoni medievali che cataloga, infatti, è presente e riproducibile un unico componimento di Bernart de Ventadorn, Can vei la lauzeta mover.

Il sito Last fm propone, insieme a una breve introduzione al trovatore, quattro file audio: Can vei la lauzeta mover, La dousa votz ai auzida, Can l'erba fresh'e lh folha par, Non es meravelha s'eu chan. Si tratta di alcuni tra i componimenti che più spesso fanno la loro comparsa nel web.

Discogs propone una discografia relativa a Bernart de Ventadorn composta da quattro album catalogati, ma non riproducibili nel sito.

Tunes Go offre invece all'ascolto o all'acquisto sei versioni diverse di Can vei la lauzeta e due di Can l'erba fresch'e lh folha par.

Ben strutturato risulta essere Riffstation. Oltre a più versioni di cinque canzoni del trovatore, eseguite da diversi artisti e proposte all'utente tramite video, presenta anche le rispettive notazioni musicali.

Musicalics è invece un archivio di musica classica, con informazioni sui compositori e sui componimenti. Nonostante ciò, la pagina dedicata a Bernart de Ventadorn propone una semplice lista di canzoni, per le quali non sono presenti né testi né tanto meno melodie riproducibili.

Infine, MUSC 520 e Presto Classical. Il primo sito si presenta come un archivio musicale, con video e brevi spiegazioni delle canzoni. Per Bernart de Ventadorn troviamo solo La dousa votz. Il secondo sito invece cataloga otto album di raccolte di musiche medievali, contenenti anche canzoni del trovatore e riproducibili on line o acquistabili.

Ciò che risulta complessivamente dall'analisi dei siti che contengono archivi digitali (in forma testuale o musicale) è che le canzoni di Bernart de Ventadorn più proposte sono Can vei la lauzeta mover, Lo tems vai e ven e vire, Non es meravelha s'eu chan, Can l'erba fresch'e lh folha par e La dousa votz ai auzida; il testo digitalizzato che più spesso appare o, comunque, più spesso citato è Bernart von Ventadorn, seine Lieder, mit Einleitung und Glossar di Carl Appel, pietra miliare degli studi sul trovatore; gli album che contengono canzoni del trovatore più di frequente menzionati e riproducibili sono Chansons D'Amour/Canciones De Amigo di Studio Der Fruhen Musik, che raccoglie i componimenti di Bernart de Ventadorn e Martim Codax, e The Testament Of Tristan (Songs Of Bernart De Ventadorn) di Martin Best, seguiti da La Tròba di Gerard Zuchetto e la Troubadours Art Ensemble.

I siti web specialistici, dai blog di appassionati alle università

Un dato che subito salta all'occhio è la grande quantità di pagine web che si rivolgono a un pubblico non specializzato. Buona parte dei siti analizzati in questa ricerca, infatti, fanno parte di tale categoria. Dalle pagine di enciclopedie on line, ai siti per studenti, agli archivi digitali, tutti hanno in comune determinate caratteristiche, come la presenza e soprattutto il rilievo dato a nozioni biografiche o cenni storici, la preferenza di alcune canzoni rispetto ad altre, la frequenza di traduzioni, la poca attenzione alla forma qualora la lirica sia in lingua d'oc, la generale mancanza o approssimazione nel fornire le fonti.

Ciascuno di questi aspetti è ridotto o del tutto assente passando a un'altra categoria di siti web: i siti specialistici. All'interno di questa troviamo due tipologie di pagine: i blog di appassionati di lirica trobadorica, che ancora mantengono alcune delle peculiarità sopra elencate, e i siti di filologia, spesso curati dalle università o risultato di laboratori filologici dei diversi atenei. Sono proprio questi ultimi a restituire un'immagine veramente affidabile di Bernart de Ventadorn e lo fanno attraverso analisi approfondite del suo canzoniere, fornendo al lettore edizioni critiche e commentate da esperti, mostrando i codici di riferimento, spesso anche attraverso materiale digitale. Sono questi i siti che lo studioso dovrebbe scegliere per condurre una ricerca filologica sul trovatore attraverso internet e per ottenere un risultato non viziato da false versioni. Le pagine di questo tipo sono in numero esiguo: tra gli oltre duecento siti presi in considerazione in questa ricerca, non arrivano neanche alla decina e, tra l'altro, si trovano spesso in posizioni lontane rispetto ai primi indirizzi web consigliati da Google. Per questo è importante che ogni utente, ogni persona che voglia portare avanti uno studio attendibile riesca a individuarli ed estrapolarli dalla grande massa di pagine in cui si trovano dispersi.

Tornando a parlare dei blog curati da appassionati di poesia trobadorica, è necessario esplicitare fin da subito che anche prima di questo momento sono stati analizzati siti il cui argomento è circoscritto alla cultura medievale o all'ambiente poetico. La differenza tra quelli e le pagine toccate d'ora in avanti sta nel target di riferimento: i siti già studiati si rivolgono a persone che per la prima volta si accostano alla materia o che comunque non hanno bisogno di approfondimenti e di informazioni dettagliate e specifiche; da adesso in poi, invece, il pubblico previsto dai blog sul Medioevo sarà costituito da utenti già introdotti alla poesia trobadorica, studenti universitari, filologi, storici o semplicemente persone appassionate e informate sull'argomento: il fruitore principale previsto è specializzato.

Gli elementi principali rintracciabili in tali siti sono: anzitutto la priorità data alle opere, rigorosamente in lingua originale e spesso accompagnate da notazione neumatica, piuttosto che alle biografie; qualora queste siano presenti, la definizione di fonti precise; l'esaustività dei commenti e delle contestualizzazioni, curate con linguaggio tecnico e spogliate di ogni nozione superflua e circostanziale.

Prima di questi, vorrei menzionare velocemente e senza dilungarmi alcuni blog che invece mantengono alcune delle caratteristiche riscontrate nelle pagine precedenti, che li allontanano dai siti per filologi o esperti, rendendoli in finale per questa ultima categoria di utenti infruttuosi. Mi riferisco a siti quali Lingua francese, Elleu (pagina di un progetto E-learning per le lingue e letterature europee, finanziato dalla Commissione Europea, che contiene solo alcuni versi di Chantars no pot gaire valer), Tellus in love, il blog di Emily Vhanlon, Poems in Translation, Tellusfolio, My poetic side, Prezi.com, La Cueva Boreal, Love poetry of the world, Literaturauniversaliesamen, Antiwar Songs, il blog di Alberto Pian su Members Xoom Virgilio, Poetry Nook, Poetry Chaikhana, Free Man in Real World, Nadie Salvo el Crepusculo, Portunholselvagem, Revradiotowerofsong, Bartholomew. In tutti questi blog, dedicati in particolare al Medioevo o alla poesia, è possibile rintracciare testi unicamente nella forma tradotta, spesso introdotti da cenni biografici. Nel caso in cui siano presenti le liriche in lingua d'oc è frequente che manchino le fonti o che le stesse poesie siano incomplete. Infine, nel caso in cui il documento proposto non sia un componimento, ma un articolo sull'arte trobadorica, vediamo come questo risulti generalmente essere non specifico e colmo di dati superflui.

Passiamo ora all'altra tipologia di blog: quelli più validi e utili allo studio. Si tratta spesso di pagine tenute da docenti universitari, filologi o traduttori che si rivolgono a un target di addetti ai lavori, i loro studenti e i loro colleghi e lo fanno in maniera scientifica e analitica.

Il primo blog di questo tipo che il motore di ricerca consiglia non è molto lontano dalle prime posizioni nella cronologia dei risultati, è infatti il sesto sito proposto. Si tratta del blog di Paolo Canettieri, docente di Filologia romanza presso l'Università La Sapienza di Roma. La pagina web propone la lirica di Bernart de Ventadorn Can vei la lauzeta mover, con testo in lingua d'oc e traduzione in italiano, seguita da un breve commento sul concetto di donna e su quello del narcisismo, rintracciabili all'interno della poesia trobadorica.

Subito segue il blog Ducalucifero, improntato sul tema dei troubadours. Sono presenti in questo sito diverse pagine dedicate al trovatore in cui è possibile leggere tutti i suoi componimenti, diciotto dei quali con traduzione in italiano di Roberto Gagliardi. Molti sono completi di note, ma non di tutti sono citate le fonti. Infine, è presente la Vida di Uc de Saint Circ, sempre con traduzione di Roberto Gagliardi e note al testo.

Ancora più approfondito è il blog di Todd Tarantino, compositore americano e docente di teoria musicale. All'interno del sito troviamo una breve introduzione ai trovatori provenzali e una biografia di Bernart de Ventadorn, esposta tramite una vida del trovatore, proposta solo nella forma tradotta da James Donalson e mancante di fonti. L'elaborato prosegue con una presentazione della musica trobadorica ed è infine proposto il testo di Can vei la lauzeta, in lingua d'oc, con traduzione in inglese e analisi della melodia.

Il blog Coloratura Consulting è tenuto da Melanie Spiller, appassionata di musica antica. È presente nel sito un articolo su Bernart de Ventadorn in cui la Spiller, oltre alla biografia del trovatore, tocca temi quali le origini della musica trobadorica e le caratteristiche del trobar leu, concentrandosi su un'analisi tematica e melodica di una canzone: anche questa volta Can vei la lauzeta. Lo scritto è integrato da una completa bibliografia in cui sono riportati i testi consultati per la stesura dell'articolo. Nonostante la Spiller non analizzi tematiche filologiche, gli argomenti affrontati e le modalità di trattazione rendono il suo articolo un valido spunto di approfondimento per chi fosse interessato alla dimensione musicale della poesia di Bernart de Ventadorn.

Pietro G. Beltrami, filologo, traduttore e docente presso l'Università di Pisa, è il curatore di un altro blog sulla lirica provenzale: “Quadernino dei trovatori”. Qui il professore propone le sue traduzioni di diverse poesie. Per ciò che concerne Bernart de Ventadorn, troviamo le traduzioni di sei canzoni: Amors, e que us es vejaire?, Ara no vei luzir solelh, Ges de chantar no m pren talans, Chantars no pot gaire valer, Can vei la lauzeta mover, Lo tems vai e ven e vire. I testi tradotti, nella versione originale tratti da Bernart von Ventadorn, seine Lieder mit Einleitung und Glossar di Carl Appel e non presenti nella pagina, sono arricchiti da note di commento. Il collocamento del blog in un'ottica critica è riscontrabile già dalle stesse parole di Beltrami, che scrive “Di nessuna traduzione sono sicuro che sia definitiva. L'interpretazione di molti passi è come minimo aperta, in qualche caso più disperata che controversa [...]”.

Academia.edu è un archivio di testi specialistici che ogni ricercatore può lasciare e scaricare in forma gratuita. Il motivo per cui se ne parla in questa sede è dato dalla presenza, all'interno del sito web, di un articolo tanto interessante quanto specialistico, scritto e caricato da Fortunata Latella, filologa e docente di Filologia romanza presso l'Università di Messina. Lo scritto, Il Chastelain de Couci e Bernart de Ventadorn, tratta dell'incontro tra cultura oitanica e occitanica, avvenuto sullo scorcio del XII secolo. Lo studio viene condotto attraverso l'analisi della figura del Chastelain de Couci, identificato in Guy de Thourotte, di quella di Bernart de Ventadorn e del corpus dei componimenti del primo. L'obiettivo è quello di rilevare l'incidenza, sia in termini di quantità che di sostanza, che l'opera del trovatore ha esercitato su quella del troviere.

Il blog inglese The Ancient Rhythm of Love di Alana Snyder è improntato sullo studio della musica antica a tema d'amore. Nel sito troviamo l'analisi di due componimenti antichi: l'Epitaffio di Silicio, epitaffio greco antico e La dousa votz ai auzida di Bernart de Ventadorn. La pagina dedicata al trovatore contiene un video dell'interpretazione musicale della canzone e un'ampia analisi della melodia. Segue il testo in lingua d'oc e la sua traduzione in inglese realizzata da James H. Donalson. Il sito è completo di fonti.

Altro blog interessante è quello di Ada Ascari, dottoressa in Informatica umanistica e appassionata di letteratura. All'interno del sito è possibile trovare gli appunti delle lezioni frequentate presso l'Università di Pisa. Particolarmente interessante è il corso di Filologia romanza tenuto dal Professor Pietro Beltrami, fruibile attraverso gli appunti di tredici lezioni e un dettagliato commento critico di Can vei la lauzeta, nella versione del testo tratta da Carl Appel.

Anche Sonusantiqva è un sito che studia l'argomento della musica antica attraverso la proposta di album che raccolgono melodie composte nel Medioevo e nel Rinascimento. Vi è una pagina dedicata all'album Canciones de amigo, Chansons d'amour che raccoglie i componimenti di Martim Codax e Bernart de Ventadour eseguiti da Studio der Fruhen Musik. Qui, oltre a una lista delle canzoni che fanno parte della raccolta, è possibile leggere un articolo sulla musica monofonica di Thomas Binkley The technique of playing monophonic music, insieme a una serie di approfondimenti biografici sui maggiori esperti di componimenti medievali.

Il sito brasiliano Formas Fixas è l'unica pagina sud americana a meritare una menzione in questa sede. Il blog, che tratta di letteratura, ospita al suo interno un articolo su Bernart de Ventadorn, caricato da uno studente appassionato di poesia. Lo scritto analizza le modalità in cui è trattato il tema dell'amore dal trovatore, partendo dal suo componimento più famoso, Can vei la lauzeta, passando per le traduzioni che Augusto de Campos ha dato nel suo Verso, reverso, controverso (1978) di tre canzoni di Bernart, per finire a studiare la misura in cui un altro poeta, Ezra Pound, ha recepito la stessa tematica.

Jongleurs propone un articolo di Augusto Mastrantoni (compositore, giornalista e redattore del blog): Jongleurs et Menestrels. Il testo analizza le figure di trovatore e troviere, approfondendo il tema dell'amor cortese e la struttura della musica trobadorica. Viene esaminata anche la corretta pronuncia della lingua d'oc. L'articolo si conclude con cenni biografici dei più conosciuti trovatori e trovieri, tra i quali compare anche Bernart de Ventadorn.

Passiamo ora ai siti specialistici, quelli cioè che trattano in particolare di filologia o che in ogni caso sono improntati sulla base di un'ottica filologica e scientifica. Sono generalmente siti curati da università o da riviste di ricerca scientifica. I testi analizzati non sono sempre gli stessi, figurano infatti canzoni che mancano invece in altre tipologie di pagine web, inoltre sono quasi mai accompagnati da cenni introduttivi. Ogni componimento è completo di informazioni riguardo la fonte da cui è tratto (un'edizione completa sul trovatore o lo stesso manoscritto antico), anche se perfino all'interno delle pagine su stampo filologico è raro trovare apparati critici, edizioni diplomatiche o diplomatico-interpretative. Qualora il documento presente nel sito non sia un testo autoriale di Bernart de Ventadorn, ma un articolo o un saggio sull'argomento, è certo che la ricerca da cui nasce lo scritto abbia rilevanza scientifica e interesse specialistico. Ma passiamo alla rassegna nel dettaglio.

Il primo sito da prendere in esame è Examenapium, solo al terzo posto tra le pagine consigliate da Google. Il sito propone inizialmente pochi cenni biografici sul trovatore e passa subito ad un'accurata analisi di Can vei la lauzeta, a ragion veduta definita “la più celebre fra tutte le cansò trobadoriche”. Lo studio della canzone è possibile non mediante la lettura di analisi critiche, bensì attraverso lo studio del materiale non commentato e fornito all'utente nella forma originale. Per prima cosa troviamo una foto della notazione da un facsimile dal cod. R. Ci è poi sottoposto un raffronto sinottico delle melodie riportate dai codd. X, W, G e R, da Carl Appel Die Singweisen Bernarts von Ventadorn (1934) e ben dodici file musicali differenti della melodia riprodotta da altrettanti esecutori. Passiamo successivamente a leggere il testo della lirica in lingua d'oc e due traduzioni, una in prosa e una ritmica, entrambe realizzate da Roberto Gagliardi (le cui traduzioni compaiono anche nel blog Ducalucifero).

Anche SIFR.IT, sito della Società Italiana di Filologia Romanza, e Rialto, pagina curata dall'Università di Napoli, si pongono nella stessa ottica del sito web appena esaminato, offrendo cioè del materiale non analizzato. Nel primo sito è presente infatti un file pdf con il testo di Can vei la lauzeta in lingua originale e con traduzione, estratto dalla raccolta di componimenti del trovatore Canzoni a cura di Mario Mancini; mentre nel secondo è possibile leggere il testo, questa volta esclusivamente in lingua d'oc, di Ab joi mou lo vers e l comens, tratto da Carl Appel, Bernart von Ventadorn, seine Lieder mit Einleitung und Glossar.

Letteratura Medievale Romanza (sotto l'inidirizzo Letteraturaeuropea) è il sito curato da “un gruppo di ricerca nato attorno alle cattedre di Filologia Romanza della Sapienza di Roma ed è parte integrante del più ampio progetto Letteratura Europea”, come si legge dalle stesse righe di introduzione del sito. Nelle pagine dedicate al trovatore è possibile rintracciare l'edizione diplomatica, diplomatico-interpretativa, la riproduzione fotografica del manoscritto e la traccia audio di quattro canzoni di Bernart de Ventadorn: Quan lo boscatges es floritz (Canzoniere C), Lo tems vai e ven e vire (Canzoniere C), Quan la foilla sobre l'albre s'espan (Canzoniere K), Can vei la lauzeta mover (tradizione manoscritta: Canzoniere C, Canzoniere E, Canzoniere K, Canzoniere M, Canzoniere R). Il sito, che si trova al venticinquesimo posto nella lista dei risultati di Google, è uno dei due più completi e dettagliati tra quelli analizzati in questa ricerca ed è l'unico a proporre l'edizione diplomatica dei testi che sceglie come oggetto di studio.

Ma passiamo subito al secondo: Troubadours.byu, sito curato dalla Brigham Young University (USA). Il sito propone una lista di materiale specifico e rilevante in ambito filologico su Bernart de Ventadorn. Troviamo diversi testi di bibliografie dei trovatori (come Bibliographie der Troubadours di A. Pillet e H. Carstens o Bibliografia antica dei trovatori di E. Vincenti), un'analisi delle rime (Rimario trobadorico provenzale di P. Beltrami e S. Vatteroni), una tradizione manoscritta delle melodie (Caratteri e significato della tradizione musicale trobadorica di A. Zino), due miniature, cinque edizioni complete su Bernart de Ventadorn, diversi testi affini all'argomento, le parti dell'apparato critico 70 e quelle attribuite allo stesso, con la citazione dei manoscritti. I vari testi menzionati non sono disponibili alla lettura on line, nonostante ciò il sito è ricco di informazioni riguardo volumi pertinenti, se non essenziali, in grado di delineare la fisionomia dell'autore in oggetto a tutto tondo. Lo studioso, per proseguire nella sua ricerca, dovrebbe essere quanto meno a conoscenza dell'esistenza di tutto il materiale proposto. Unica difficoltà per l'utente di lingua italiana risulta essere il fatto che il sito sia in francese.

Il progetto Riviste UNIMI, nato per volere della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Milano, ha l'intento di rendere accessibile ogni ricerca finanziata pubblicamente. Nel sito troviamo infatti le riviste scientifiche dell'ateneo, digitali o digitalizzate, all'interno delle quali sono archiviati e fruibili on line gli elaborati nati da ricerche scientifiche. Una rivista in particolare cattura la nostra attenzione, si tratta di Carte Romanze – Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento diretta da Anna Cornagliotti e Alfonso D'Agostino. Trova qui posto un articolo interessante, redatto da Fabrizio Costantini, ricercatore di Filologia e linguistica romanza presso l'Università della Calabria, La tradizione manoscritta delle canzoni di Bernart de Ventadorn: appunti di critica esterna. La ricerca analizza la tradizione manoscritta di Bernart de Ventadorn, attraverso il riesame dell'ampio corpus autoriale dislocato nei canzonieri trobadorici, partendo dalla verifica dell'assetto dei rapporti genetici fra i piani bassi della tradizione, così come è delineato nell'edizione critica di Carl Appel (1915), ancora oggi di riferimento per lo studio di Bernart de Ventadorn.

Non del tutto soddisfacente è invece il sito che cataloga articoli nati da ricerche scientifiche curato da un'altra grande università, questa volta inglese, Oxford reference. All'interno della pagina troviamo link a testi sull'argomento dei trovatori: The New Oxford Companion to Literature in France, The Oxford Dictionary of the Middle Ages, The Oxford Companion to Music. Gli elaborati sono presenti nel sito, ma non sono fruibili liberamente. Per poter aprire i file è necessario infatti inserire delle credenziali d'accesso, fornite dal College.

Sempre di Fabrizio Costantini è un altro articolo, Lessico e dinamiche della polarità negativa in Bernart de Ventadorn, nato nell'ambito del progetto Vocabolario della poesia trobadorica. Il ricercatore conduce “studi specifici di carattere tematico-concettuale” indagando il lessico autoriale e valorizzando “mirati settori semantici, centrali per le tematiche della lirica di riferimento, quali sentimenti, affettività, emozioni”, come si legge nella presentazione dello scritto. Il sito che ospita il testo è curato dall'Università di Nancy (Francia).

Anche il sito dell'Università di Trento accoglie un elaborato, questa volta in inglese, redatto da R. Falck e J. D. Haines. Il breve testo si propone di delineare la figura di Bernart de Ventadorn attraverso l'analisi della Vida di Uc de Saint Circ, del poema satirico di Peire d'Alvernhe e dei suoi stessi componimenti. Lo scritto, conciso e dedicato esclusivamente alla biografia del trovatore, mostra un'ampia e accurata bibliografia: oltre alla citazione dei testi utilizzati per redigere l'articolo, sono citate le edizioni complete di Bernart de Ventadorn e i luoghi del PC70 in cui trovano posto i suoi diversi componimenti.

Il sito francese Education Musicale, è volto in particolare allo studio della musica. È presente una pagina dedicata a Bernart de Ventadorn in cui troviamo un'introduzione biografica al trovatore. Anche in questo caso il punto di forza dell'articolo non è nello scritto stesso, quanto nel materiale che lo accompagna e lo rifinisce: oltre ai link a tutte le opere dell'autore in lingua originale, troviamo infatti una completa bibliografia delle fonti, una discografia degli album che raccolgono i componimenti, i riferimenti alle recensioni e alle miniature del corpus autoriale.

Un'analisi dettagliata, questa volta di uno specifico componimento del trovatore, è quella di La dousa votz ai auzida che troviamo nel sistema di archiviazione Omero della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa. Il file, fruibile on line, propone il testo in lingua originale con traduzione in italiano, la citazione delle edizioni complete del trovatore e l'ordinamento delle strofe così come appare all'interno dei diversi manoscritti.

Il sito dell'Università per Stranieri di Siena, UNISTRASI, propone un file pdf con il contenuto (in forma schematica) del corso La narrativa breve medievale in Francia e in Provenza, tenuto dalla Prof.ssa Speranza Cerrullo. Le lezioni definiscono nella forma e nel contenuto principalmente i lais medievali (racconti e canzoni orali). Sono toccati anche altri generi medievali, tra cui la cansò trobadorica, con la menzione quindi di Bernart de Ventadorn.

Il sito della rivista Studi francesi, prestigiosa rivista italiana dedicata a ricerche nell'ambito della letteratura francese e fondata da Franco Simone, ospita un altro articolo rilevante, dal titolo Les troubadours. Une histoire poetique, redatto da Michel Zink, filologo e storico della letteratura francese. Come cita la stessa presentazione del trattato all'interno del sito, “il volume è una stimolante presentazione della poesia trobadorica, considerata nella sua unicità e soprattutto nella sua indipendenza rispetto alla letteratura d'oil, condizione spesso trascurata dalla storiografia letteraria francese […], che tende ad annettere i trovatori, nella posizione di nobili ma isolati precursori, alla tradizione settentrionale [...]”.

La pagina Scolarship, curata dal Clermont College (USA), rende fruibile alla lettura on line un articolo dal titolo Performing the Medieval Lyric: a Metrical-Accentual Approach di R. Pensom. L'elaborato (in inglese) indaga la canzone trobadorica questa volta ponendosi in un'ottica prettamente formale. Il componimento su cui lo studioso focalizza l'attenzione è Can vei la lauzeta mover.

Sempre di un'università americana, il Northen Virginia Community College (USA), è il sito NOVA ONLINE, che ospita una pagina di guida allo studio dell'amor cortese (“Courtly Love Study Guide”), della Dr. Diane Thompson. Il testo, piuttosto schematico, è un vero e proprio modello di analisi del concetto e della pratica dell'amor cortese, sviluppato soprattutto concentrandosi sulla dimensione tematica della poesia trobadorica.

Conclude quest'ultima serie di siti la pagina curata da un ateneo italiano, l'Università del Salento. Il sito propone un file pdf dal titolo I trovatori (non firmato), schematica presentazione della figura dei trovatori e della loro arte poetica. Nonostante lo scritto sia, anche in questo caso, decisamente sintetico, tocca tratti salienti e specifici che riescono a caratterizzare con poche nozioni l'oggetto di studio. Tra i diversi temi trattati troviamo: l'etimologia del termine “trovatore”, la trasmissione dei testi che compongono il corpus trobadorico, la periodizzazione delle epoche della lirica provenzale concepita dal Diez, la definizione formale del verso dovuta ai trovatori, il concetto di intertestualità esistente all'interno dell'intero corpus trobadorico, alcune nozioni di versificazione provenzale, le correnti fondamentali (trobar leu e trobar clus).

Sono questi i quindici siti web, tra gli oltre duecento analizzati in questa ricerca, da considerare per gli addetti ai lavori, quelli cioè che un utente non già iniziato a Bernart de Ventadorn o alla materia della poesia provenzale troverebbe incomprensibili. L'esiguità del numero è inasprita dalla sistemazione che il motore di ricerca opera nella cronologia dei risultati: oltre al caso di Examenapium, che si trova in terza posizione, tali siti sono collocati infatti dalla terza pagina di Google in poi. Ovviamente è da dire che sono diversi i fattori che influiscono su quest'ultimo dato, ad esempio molti di questi siti non sono di dominio italiano ed è normale che il motore di ricerca dia la priorità a pagine del paese da cui si effettua lo studio o ancora, Google propone prima pagine che reputa attinenti agli interessi dell'utente proprietario dell'account, sulla base delle ricerche effettuate in precedenza. Sta di fatto che ogni utente già competente nel settore filologico dovrà avere cura di non fermarsi ai primi risultati, per avere la possibilità di scoprire siti affidabili, completi o quanto meno contenenti articoli interessanti e specifici. Altro metodo potrebbe essere quello di inserire una parola in più come chiave di ricerca accanto a “Bernart de Ventadorn”, in base a quale sia l'interesse particolare e il fine dello studio, ad esempio “filologia”, “università” o ancora “edizione diplomatica”, “apparato critico”, “corpus” o “canzoniere”.

Le nuove piattaforme: i social network

Si apre ora un discorso particolare e decisamente innovativo, reso possibile dall'avvento di una nuova tipologia di siti web: i social network. Queste pagine hanno la struttura di piattaforme interattive formate dalle comunità di utenti iscritti e costituite dalle pagine a cui essi stessi danno vita. Parlo di siti come Facebook, YouTube, Twitter o Tumblr. Mi sono chiesta se all'interno dei social esistessero pagine dedicate alla poesia trobadorica e più precisamente a Bernart de Ventadorn. Il risultato è stato che, anche se in misura maggiore o minore a seconda del sito, queste pagine esistono. Vediamo nel dettaglio.

Nella novantanovesima posizione dei risultati proposti dal motore di ricerca compare Facebook, uno dei più popolari social network dei nostri giorni. In particolare Google sottopone alla nostra attenzione una pagina inglese, “Medieval Music”, che conta oltre settantamila membri. Il gruppo appare come un blog all'interno del sito, che raccoglie la community degli appassionati di musica medievale, proponendo giornalmente testi di liriche, recensioni, video di rappresentazioni musicali di canzoni medievali, foto di immagini presenti nei manoscritti e mettendo a conoscenza gli utenti di manifestazioni, concerti e festival sulla cultura medievale in programma nelle varie parti del mondo. Ciò che interessa in questa sede è che in mezzo alla grande quantità di materiale è presente un video, tratto da Youtube, di Can vei la lauzeta mover, accompagnato da un ampio commento alla canzone scritto da Jeremy Grimshaw, che tocca anche il tema dell'amor cortese e della figura di Bernart de Ventadorn. Non si tratta di nozioni dettagliate o specialistiche: la rilevanza è data dal fatto che la presenza stessa del materiale e la sua circolazione all'interno del social network, aumentano la possibilità per ogni utente di venirne a conoscenza, in maniera incidentale e isolata o magari destando il suo interesse, rendendo così possibile l'accostarsi all'argomento di persone prima digiune.

Troviamo poi Alchetron, sito di cui si è già parlato in questa ricerca, più precisamente tra quelli su stampo enciclopedico. La “social encyclopedia” merita una menzione anche in questa sede proprio per lo spirito con cui nasce: un'enciclopedia interattiva creata dagli utenti stessi. Il prodotto è una piattaforma in cui ognuno ha la possibilità di creare una pagina relativa all'argomento che preferisce e scambiare commenti con gli altri membri della community. Come già spiegato, ricordiamo che esiste nel sito una pagina dedicata a Bernart de Ventadorn, costituita da un'introduzione all'autore e alla sua poetica e il testo di Can vei la lauzeta mover in lingua originale.

Anche Goodreads ha l'aspetto di un social network, questa volta l'obiettivo finale è quello di creare una comunità di utenti uniti dal fatto di essere assidui lettori, fornendo così loro uno strumento semplice e veloce per scambiarsi opinioni e recensire libri. Nel sito è presente la descrizione del libro Mays of Ventadorn del premio Pulitzer W. S. Merwin, il volume traccia le origini della poesia trobadorica nella Provenza del XII secolo, toccando le figure dei più noti poeti, tra cui Bernart de Ventadorn.

Infine, anche su Tumblr fa la sua comparsa il trovatore; questa volta però solo attraverso alcune citazioni che diversi utenti fanno di pochi versi (tradotti) delle sue canzoni, in particolare compaiono passi della più famosa Can vei la lauzeta. In questo caso il fatto ha rilevanza nella misura in cui dà prova dell'attualità delle parole di Bernart de Ventadorn: le sue canzoni sono definibili a ragion veduta un “classico”. Infatti la circostanza di accompagnare foto della propria vita privata o illustrare momenti e situazioni sentimentali personali con i versi delle liriche del trovatore, dimostra come questi abbiano un significato sempre attuale, estrapolabile dal contesto del XII secolo e riadattabile per descrivere stati d'animo ancestrali che l'uomo di ogni tempo può provare.

Un discorso a parte spetta a YouTube. Il sito americano ha la struttura di una piattaforma di video sharing, che consente dunque la condivisione e la fruizione di video. La portata è mondiale, YouTube conta oltre un miliardo di utenti: “quasi un terzo di tutti gli utenti su internet”, come si legge nella sezione statistiche del sito stesso. A causa dell'enorme mole di materiale disponibile, per questo social network è stata necessaria una ricerca nella ricerca, condotta mediante le stesse parole chiave: “Bernart de Ventadorn”. Dei quasi cinquemila risultati ho preso in considerazione i primi ventisei.

Il primo video appariva anche tra i risultati Google, precisamente nell'undicesima posizione. Si tratta di un video di Can vei la lauzeta. La canzone è interpretata in lingua d'oc e tra i commenti appaiono diverse traduzioni in inglese. La grande quantità delle visualizzazioni rende l'idea della portata di visibilità che è in grado di dare questa piattaforma ai video caricati: parliamo di più di centomila visualizzazioni.

È proprio Can vei la lauzeta mover la lirica più presente anche su YouTube, con quasi la metà dei video analizzati in totale (dieci) e un numero di visualizzazioni che scende difficilmente sotto l'ordine delle decine di migliaia. La canzone è interpretata dall'Ensemble alla Francesca, dallo Studio der Fruhen Musik, in tre video dalla Oni Wytars Ensemble & Unicorn Ensemble con la direzione di Michael Posch, dal trio Gèrard Zuchetto, Patrice Brient e Jacques Khoudir, dal duo Rene Zosso e Anne Osnowycz, da Nicholas Breeze Wood e infine dal compositore Tom Armitage. È comune poter leggere nella descrizione del video cenni biografici sul trovatore e tra i commenti interi passi tradotti in inglese, inoltre questa è l'unica canzone di cui possiamo trovare l'intero testo in lingua d'oc.

Segue Can l'erba fresch'e lh folha par, con cinque presenze. La canzone è interpretata da dall'Ensemble Céladon della Société Francaise de Luth per il ciclo “Nuits Occitanes”, dall'Ensemble Tre Fontane, dal compositore e pianista Tom Armitage, dal cantante Tom Osborne e dal duo Brigitte Lesne e Pierre Hamon, solo in quest'ultimo caso le visualizzazioni sono meno di mille. Non compaiono mai la traduzione del testo né versi in lingua originale.

Sono tre le occorrenze in cui troviamo interpretazioni di Ben m'an perdut. Il primo video, che conta oltre cinquantamila visualizzazioni, presenta nei commenti il testo in lingua originale con traduzione in italiano; troviamo invece nella descrizione del secondo una breve introduzione a Bernart de Ventadorn. Infine il terzo è un video di sola musica composta ed eseguita con chitarra da Roland Keuning.

Can par la flor, Non es meravelha s'eu chan e la Vida di Uc de Saint Circ contano due video ognuna. Le visualizzazioni in questi casi scendono di molto: tra il centinaio e il migliaio. Anche per questi componimenti è possibile trovare il testo tradotto in inglese (nel primo video della Vida, che contiene anche un'introduzione alle vidas e alle razos) e dati biografici su Bernart de Ventadorn (nel secondo video di Non es meravelha).

Troviamo infine un video di La dousa votz ai auzida interpretata dalla Medieval Ensemble diretta da Michael Best e con più di quarantamila visualizzazioni e uno di Amics Bernart de Ventadorn, tenzone tra Bernart de Ventadorn e Peire d'Alvernhe scritta da quest'ultimo, eseguita dalla Camerata Mediterranea.

Sono molti i fattori che definiscono l'importanza dei social nella diffusione di informazioni. Innanzitutto la visibilità che può avere ogni documento, data la grande portata dell'utenza di ogni piattaforma. Poi, la possibilità di interazione tra gli utenti, attraverso lo scambio di commenti e pareri o perfino la richiesta di caricare del materiale specifico. La possibilità di pubblicare tipologie di file diverse, dalle foto, ai video, alle tracks audio ai documenti di testo e a diversi livelli di specializzazione. Infine l'accessibilità: i social network sono gratuiti e aperti a tutti, inoltre al giorno d'oggi ogni individuo è invogliato ad accedervi proprio grazie alla grande diffusione e alla portata della fruizione a cui sono sottoposti. Inoltre, grazie alle apposite applicazioni ideate per ogni dispositivo, sono accessibili non più solo dal computer, ma anche dagli smartphone, dai tablet e perfino dal televisore, in ogni stanza della propria casa e anche fuori di essa. Insomma, la presenza sui social di pagine inerenti alla poesia trobadorica, se pure non offre nulla allo studioso specializzato che conduca una ricerca, quanto meno aumenta la possibilità di ogni utente di venire a conoscenza dell'argomento.

Al contrario, i social network includono anche degli aspetti negativi: ad esempio la generale mancanza di fonti e la scarsità di informazioni specifiche quanto rilevanti, infatti chi pubblica sui social non è interessato a ricerche scientifiche e ogni pagina dedicata ad una tematica particolare assume la forma di una sorta di blog, rivolto quindi a un pubblico generalmente interessato, ma non competente e quanto meno specializzato. Infine l'aspetto negativo forse più insidioso è il fatto che la possibilità offerta a tutti di venire a conoscenza di un argomento si rivela un'arma a doppio taglio. Infatti non essendo necessaria discrezionalità nella selezione della veridicità e la precisione delle informazioni, è frequente che siano diffusi materiali non del tutto affidabili, in questo modo un'utente non già competente può trovarsi a considerar veri dati falsi, senza saperlo.

Una biblioteca digitale gratuita e le librerie on line a pagamento: Google Books e i siti per acquisti

Durante questa rassegna critica spesso sono apparsi tra i risultati proposti dal motore di ricerca siti per acquisti e pagine di Google Books. Si tratta di tipologie di siti che sempre più si sostituiscono alle librerie reali (nel primo caso) e alle biblioteche (nel secondo), quasi assumendone la struttura. Accade sempre più di frequente, infatti, che chi cerchi un libro utilizzi questi canali, anziché recarsi in un luogo fisico. Tale pratica, che assume oggi una dimensione quotidiana e largamente diffusa è resa possibile proprio grazie al servizio offerto da queste tipologie di siti, che si rivelano mezzi utili e pratici per ogni utente.

Google Books è una piattaforma sviluppata da Google per permettere la fruizione di interi testi digitalizzati e acquistabili in ebook o di parti di essi se coperti da copy right, a seconda degli accordi presi con il detentore dei diritti. Grazie alla grande mole di volumi che ospita, risulta essere una vera e propria, gigantesca libreria on line, uno strumento valido e senza precedenti.

Sono diciassette i testi inclusi da Google Books che il motore di ricerca ci propone, alcuni incentrati sulla figura di Bernart de Ventadorn, mentre altri più in generale sulla poesia trobadorica.

Il primo è Storia della musica occidentale di Mario Carrozzo e Cristina Cimagalli. Si tratta di un manuale destinato alle scuole superiori che passa in rassegna l'evoluzione della musica del mondo occidentale dall'antichità greca al XVI secolo. Più di un capitolo è dedicato alla musica monodica, liturgica e non, ponendo attenzione dunque anche alla canzone trobadorica.

Lark in the Morning: The Verses of the Troubadours, di Robert Kehew è un'antologia bilingue comprensiva di tutti i componimenti trobadorici, in cui il traduttore si appoggia anche alle versioni delle poesie di Ezra Pound e W.D. Snodgrass per restituire la liricità dei versi e dei giochi di parole.

Troviamo poi Key figures in Medieval Europe: An Encyclopedia di Richard K. Emmerson, che passa in rassegna le personalità più influenti e oggi conosciute dell'Europa medievale, tracciandone le immagini attraverso le biografie contenute nel Routledge Encyclopedias of the Middle Ages.

L'italiano Gianluca Valenti è l'autore di La liturgia del trobar: assimilazione e riuso di elementi del rito cristiano nelle canzoni occitane medievali. Il volume, attraverso un esame dei temi ricorrenti nella liturgia medievale e di quelli tipici della poesia trobadorica, si propone di scoprire in quale misura la prima abbia esercitato la sua influenza sulla seconda.

Una raccolta di componimenti trobadorici è anche Troubadours poems from the South of France di W. Doremus Paden, F. Freeman Paden, che traducono in inglese oltre cento testi.

Bernart de Ventadorn è menzionato poi in un'enciclopedia inglese che tratta in particolare del Medioevo italiano, Medieval Italy: an Encyclopedia di Christopher Kleinhenz.

Antony Easthope nel suo Poetry and Phantasy conduce uno studio interessante di liriche fondamentali, partendo della poesia trobadorica per arrivare al Post-Modernismo.

Alessandro Cabianca è l'autore di Novellino provenzale, volume in cui delinea le figure dei più noti trovatori.

Troviamo poi Poesia: antologia illustrata di Elvira Marinelli, il manuale dipinge un quadro completo della poesia tra i secoli XI e XIII, illustrandone i principali componimenti e i più significativi rappresentanti.

Di T. J. Roden, C. Wright, B. R. Simms è un'altra antologia, questa volta in inglese, Anthology for Music in Western Civilization, il volume si propone di offrire una panoramica completa sugli stili, i generi e i compositori europei. Accompagna il testo un CD, non disponibile però nella versione ebook.

An Introduction to Old Provencal Versification di F. M. Chambers ha lo scopo di gettare uno sguardo generale sulla poesia trobadorica. È presente nel libro un capitolo sul trobar leu, nel quale figura Bernart de Ventadorn.

Il volume Courts of Love, Castles of Hates: Troubadours & Trobairitz in Southern France 1071-1321 di Aubrey Burl ripercorre le tracce della cultura dell'antica Provenza, dalla nascita della poesia trobadorica al suo declino.

Mediaeval Latin and Romance Lyric di F. Brittain opera un confronto tra le due letterature parallele del Medioevo, quella latina e le giovani letterature romanze.

È presente in Google Books anche il volume 4 della rivista Glossator: Practice and Theory of the Commentary a cura di A. Klosowska, C. Howie, B. Burgwinkle e I. de Riquer, che pubblica commenti originali, traduzioni, edizioni, saggi e articoli. Nel volume è presente uno studio di Lo rossinhols s'esbaudeya, a cura di Marion Coderch.

Inventing Eleanor: The Medieval and Post-Medieval Image of Eleanor of Aquitaine di M. R. Evans pone l'attenzione sulle modalità in cui storici e artisti hanno restituito la figura di Eleonora d'Aquitania.

Texts and the Self in the Twelfth Century di S. Spence analizza le modalità in cui la soggettività connota se stessa all'interno dei testi medievali, prendendo in considerazione componimenti che contengono passi autobiografici.

In fine è possibile leggere su Google Books Die frohliche Wissenschaft der Trobadors di Mario Mancini, testo in tedesco in cui l'autore studia l'arte trobadorica.

Anche un'altra tipologia di siti rende fruibili volumi e manuali, questa volta però a pagamento, rendendoli disponibili alla vendita. Si tratta dei siti per acquisti, come Amazon, Ibs, Jstore e spesso le pagine di case editrici più o meno conosciute. I siti di questa tipologia assumono così la forma di vere e proprie librerie on line, con promozioni, articoli in vetrina e divisione dei testi per generi, facilmente raggiungibili (da casa, dal luogo di lavoro o perfino dal treno durante un viaggio) e utili nella ricerca di libri specifici. I volumi non sono digitalizzati, ma vengono spediti a casa dell'acquirente in forma cartacea.

La Vita Felice è il primo sito per acquisti che Google ci propone. Nella pagina è in vendita il testo Bernart de Ventadorn – La dousa votz ai auzida di Piero Marelli.

Lo stesso volume è in vendita anche nel sito Mondadori Store, insieme ad un altro, Canzoni di Bernart de Ventadorn di Mario Mancini, in vendita anche nel sito Ibs, nella pagina della casa editrice Carocci e nel sito Il libraccio.

Anche Amazon rende acquistabile il testo di Mancini, insieme a Chansons d'amour de Bernart de Ventadorn, edizione critica a cura di Moshé Lazar, all'album The courts of love: music from the time of Eleanor of Aquitaine, raccolta musicale delle canzoni dell'autore e di altri trovatori e alla raccolta bilingue A Bilingual Edition of the Love Songs of Bernart de Ventadorn in Occitan and English: Sugar and Salt a cura di R. Apter, N. Smith, B. Raffel.

Infine Jstore propone The time motif in the poetry of Bernart de Ventadorn di Albert Stainton e il sito Libreria Medievale I Trovatori di Costanzo di Girolamo.