Amor non vole ch'io clami

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Repertorio: RMS
Manoscritti: Vaticano latino 3793, c. 1v (A -4, sigl. Ant.)
                   Laurenziano Redi 9, c. 99rb-va (B1 -109, sigl. Ant.)
Metrica: a8  b8, a8  b8c8  c8  d8, e8  e8  d8Canzone di cinque strofe singulars, ciascuna di dieci ottonari, organizzate secondo il suddetto schema; collegamento rigoroso tra le strofe III e IV, incerto tra I e II. Lo schema è rintracciabile, tra i Federiciani, in In un gravoso affanno, con variazione di settenari ed endecasillabi in luogo degli ottonari. Con il secondo c in rima interna, lo schema è anche in Chero con dirittura di Guittone, anch'essa non dissimile per alcuni elementi dalla lirica del Notaro (Antonelli 1979, p. 60). In Frank Répertoire métrique, 401, sovrapponibilità con le liriche di due trovatori tardivi, Lanfranco Cigala e Guiraut Riquier. 
Edizioni: D'Ancona-Comparetti 1875-1888 I, p. 13; Cesareo 1930, p. 340; Monaci-Arese 1955, p. 78; Langley 1915, p. 9; Guerrieri Crocetti 1947, p. 143; Lazzeri 1954, p. 538; Salinari 1951, p. 69; Vitale 1951, pp. 39 e 302; Panvini 1955-1962, p. 11; Avalle 1973, p. 3; Antonelli 1979, pp. 59-68; Panvini 1994, p. 47; Antonelli 2008; CLPIO, p. 172 (L), p.303 (V);