Abate di Tivoli, Oi deo d'amore, a te faccio preghera

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   A:
                                                                                  (c. 111r.)
tenzone v.
labate ditiboli
Ojdeo clamore ate facco preghera. eaminteniate sio chero razone.
cadio sono tutto fatto atuo manera. eauelli ebarba agio atua fazone.
edongni parte aio uiso eciera. esegio jnquatro serppi ongne stasgione.
elalingua agiornata me legiera. pero fui fatto aquesta misprespresgione.
 ₵     Esono montato p(er) lequatro scale. esomasiso edato mai feruto.
delo dardo delauro ondo gran male. Ep(er)merzede locore ma partuto.
di quello delo pimbo fo altretale. aquella p(er) chui questo me auenuto.
 
  D:
Ai deo damore auoi faccio preghera. chemintendiate sìchero ragione
gia sonio facto atua manera. aggio ehauelli ebarba atua faççone.
enongni parte aggio uiso ecera. eseggion quattro serpi ogni stagione.
perlale gran giornata me leggera. son bennato attua speragione .
Eson salito perlequattro scale. esono afficto mattummai feruto.
del dardo dellaurondo gran male. Chepermeçço locore mai partuto.
daquello del piombo fa altrectale. aquella percui questo me auenuto.